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Cronaca

Camionista trovato morto per infarto «Giovanni, marito e padre affettuoso»

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di Vittorio Fiorenza

«Un onesto lavoratore, un padre di famiglia affettuoso». Viene ricordato così Giovanni Mancari, il camionista 40enne trovato morto nella cuccetta del suo tir, durante una sosta a Forlì, rintracciato attraverso il sistema satellitare.

L’uomo lascia due bambini e la moglie, che tra meno di un mese darà alla luce il terzo figlio. Tanto dolore e strazio tra i familiari.

Biancavilla darà l’ultimo saluto a Mancari oggi pomeriggio, alle 15,30: il corteo funebre partirà dall’abitazione di via Cristoforo Colombo fino alla parrocchia “Cristo Re”, dove saranno celebrati i funerali.

Giovanni Mancari

Giovanni Mancari, 40 anni

Giovanni Mancari era stato trovato privo di vita all’interno del proprio mezzo: stroncato da un malore durante il sonno. Per ore, l’azienda di autotrasporti “Nicolosi” per cui lavorava ha tentato di contattarlo, senza riuscirci.

Il mezzo era stato localizzato, dalla sede operativa dell’azienda siciliana, grazie al sistema satellitare di cui è dotato. Si trovava a Forlì da ore, quando già avrebbe dovuto caricare una partita di vino per poi ripartire verso Sud.

Da qui l’apprensione, anche dalla famiglia che vive a Biancavilla. Individuato il luogo, i titolari dell’azienda avevano quindi incaricato un altro loro camionista che si trovava a Faenza per verificare cosa fosse successo. Sul posto c’era il mezzo ma di Mancari nessuna traccia.

Così, le forze dell’ordine, infranto un finestrino ed aperto l’abitacolo, avevano fatto la triste scoperta. Dopo le formalità di rito, il trasporto della salma nel centro etneo ed oggi i funerali in un paese sgomento.

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Cronaca

Ubriaco alla guida della sua auto, denunciato giovane di Biancavilla

È successo al centro di Catania: sottoposto all’alcoltest, il 23enne era anche barcollante

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Un 23enne di Biancavilla è stato sottoposto a controllo e all’alcoltest, nelle vie del centro di Catania, da parte dei carabinieri del Nucleo Radiomobile. Il giovane, in piena notte, sfrecciava alla guida di un’auto di grossa cilindrata

Quando i militari gli hanno chiesto di scendere dal veicolo, il conducente barcollava. Non riusciva nemmeno ad esprimersi correttamente perché aveva la bocca “impastata”, come solitamente accade a chi abusa di alcolici.

L’etilometro ha confermato ciò che i Carabinieri avevano già compreso: il ragazzo aveva un tasso alcolemico pari a 0,99 grammi per litro, ovvero superiore alla soglia di 0,8 g/l prevista dal Codice della Strada.

Per questo motivo è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria e la sua auto è stata affidata all’amico che viaggiava con lui, che non aveva bevuto alcolici.

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