Connettiti con

Cronaca

I retroscena del blitz “Reset”: l’impresa funebre che si ribella

Pubblicato

il

arresti-operazione-reset

I sei coinvolti nell’operazione “Reset”

L’ultima operazione è un’appendice di quella condotta a dicembre. Collabora ora un secondo imprenditore, congiunto del precedente. In due tronconi di indagine, da dicembre fino ad oggi, sono 17 le persone coinvolte.

 

di Vittorio Fiorenza

Operazione “Onda d’urto”, atto secondo. Scatta così il blitz antiracket “Reset”. A compierlo sono stati i carabinieri della compagnia di Paternò in una Biancavilla che tenta a fatica di sgretolare il muro dell’omertà. L’ambito imprenditoriale è sempre quello delle pompe funebri.

Ad avere fatto scattare quest’altra retata, stavolta, non è stato Luca, il coraggioso imprenditore 25enne che adesso vive lontano da Biancavilla, in una località protetta. A dare l’input ai militari è stato un altro congiunto.

Sei ordinanze di custodia cautelare in carcere firmate dal Giudice per le indagini preliminari su richieste della Procura di Catania.

A finire in manette per estorsione, aggravata dal metodo mafioso, sono stati personaggi riconducibili al vecchio clan mafioso di Biancavilla e qualche volto non noto alle cronache. Spicca il nome di Carmelo Vercoco, già presente nelle operazioni antimafia “Vulcano” degli anni ’90 ed in passato indicato reggente del clan per un breve periodo. In manette anche il cognato Alfio Muscia e Vincenzo Monforte, già detenuto a Siracusa in relazione al blitz di quattro mesi fa. Gli altri destinatari dei provvedimenti restrittivi sono Alfio Petralia, Angelo Girasole ed Alberto Gravagna.

I riscontri investigativi, grazie ad intercettazioni telefoniche, ambientali e video, hanno consentito di ricostruire minuziosamente l’azione estorsiva e di evidenziare i ruoli e le dinamiche del gruppo.

operazione-onda-urto-arrestati

I dodici coinvolti nella precedente operazione “Onda d’urto”

Quando a dicembre l’operazione “Onda d’urto” era culminata con l’individuazione di 12 soggetti ritenuti responsabili di estorsione ai danni dell’agenzia Arena, i carabinieri non hanno smesso di raccogliere elementi ed acquisire spaccati di vita criminale. Da qui, “Reset”, naturale appendice di “Onda d’urto”.

Coinvolte da dicembre ad oggi 17 persone e tra queste anche vecchie conoscenze delle forze dell’ordine. In buona parte personaggi riconducibili al vecchio clan di Biancavilla, poi spappolatosi in più gruppi che hanno riproposto nel territorio attività criminali tradizionali, a cominciare dal pizzo.

Forse, però, rispetto al passato le cose cominciano a cambiare e, come in queste ultime vicende, ci sono imprenditori che anziché subire passivamente, decidono di parlare davanti ai carabinieri e ribellarsi alla pratica indegna del pizzo in cambio di “protezione”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Pubblicità
Fai clic per commentare

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Cronaca

Da una cicca di sigaretta all’incendio, soccorse due ragazze a Biancavilla

Intervento dei vigili del fuoco in un’abitazione di via Greco Sicula, nel quartiere “Cristo Re”

Pubblicato

il

© Foto Biancavilla Oggi

Una sigaretta che si pensava spenta nel posacenere finisce nella spazzatura, posta in sacchetti sul balcone, al primo piano di un’abitazione. Qualche minuto e si sprigionano fiamme e fumo. È accaduto in via Greco Sicula, a Biancavilla, nel quartiere della parrocchia Cristo Re.

Sono intervenuti i vigili del fuoco del distaccamento di Adrano, che hanno messo in sicurezza i luoghi. Sul posto anche agenti della polizia locale.

Un’ambulanza del 118 con medico a bordo è stata chiamata per dare soccorso a due sorelle di 11 e 14 anni, le uniche che erano in casa. Avevano respirato i fumi e per precauzione si è preferito sottoporle all’esame medico. Per loro, comunque, nulla di grave. Non è stato necessario il trasporto al pronto soccorso dell’ospedale “Maria Santissima Addolorata”.

Quanto alla casa, al di là dei luoghi anneriti dal fumo, per fortuna resta agibile e quindi abitabile.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Continua a leggere
Pubblicità

DOSSIER MAFIA

I più letti