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Detto tra blog

Decadenza e “segni” di resistenza nel cuore del centro storico di Biancavilla

Saracinesche abbassate e ombrelli sospesi in aria: ombre e (alcune) luci del nostro “salotto cittadino”

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Mentre l’ennesima saracinesca si abbassa, il centro storico di Biancavilla si rivela, come uno specchio: riflesso delle criticità del nostro tempo. In questo spazio urbano – che accoglie la Chiesa Madre con lo splendido campanile disegnato da Carlo Sada, la barocca Chiesa del Rosario, i palazzetti d’inizio Novecento e i circoli di categoria dove ancora si gioca a carte e si legge il giornale – si percepisce con sempre maggiore evidenza un lento ma costante processo di svuotamento.

Negli ultimi anni, numerose attività commerciali hanno chiuso i battenti o si sono trasferite in altre zone della città, inseguendo una maggiore accessibilità o un bacino d’utenza più ampio. Il centro storico, un tempo definito “il salotto buono del paese”, ha perso quella vivacità che lo rendeva punto di riferimento per il passeggio, il ritrovo giovanile e la vita quotidiana.

Sono ormai lontani i giorni in cui piazza Roma era crocevia di relazioni sociali e scambi economici: si discuteva di lavoro, si contrattavano i braccianti per le campagne, si stabiliva il prezzo delle arance. “A chiazza” rappresentava una sorta di estensione domestica: il prolungamento della casa di ogni biancavillese.

Scenario di degrado

Oggi, però, lo scenario è diverso: ai monumenti vandalizzati (gomme da masticare a terra, resti di cibo, lattine, bottiglie, carte e mozziconi di sigarette) si aggiungono arredi urbani trascurati e un crescente senso di abbandono. Le vie più appartate, nei fine settimana, ospitano persino i resti fisiologici di chi non è riuscito a raggiungere un bagno, con tutto ciò che ne consegue in termini di odori e degrado.

Le serate estive sono spesso disturbate da schiamazzi, motori rombanti e musica assordante proveniente dalle auto di chi il giorno dopo non ha proprio intenzione di andare a lavorare. La percezione diffusa è quella di uno spazio che non appartiene più a nessuno e che, proprio per questo, nessuno si sente in dovere di curare o rispettare.

Colpa di chi?

Di chi è la responsabilità? È facile puntare il dito contro l’amministrazione, che pure ha obblighi e doveri. È comodo, ma forse troppo generico, attribuire la colpa ai cittadini, anche se l’indifferenza e l’inciviltà sembrano manifestarsi proprio in chi abita questi luoghi. Eppure anche l’idea di una “colpa dei tempi” rischia di risultare una scorciatoia interpretativa, che rinuncia a comprendere la complessità del presente.

Una cosa però è certa: ogni giorno assistiamo a scene di ordinaria inciviltà che fanno pensare a un progressivo distacco dalla dimensione della “cosa pubblica” come bene comune.

Ma non tutto è perduto

E tuttavia, in questo paesaggio urbano segnato da ombre, emergono anche piccoli segnali di luce. Qualche giorno fa, da un palmizio curato dai soci di un circolo, è spuntato un lungo fiore. Un piccolo miracolo naturale, che ha attratto l’attenzione e la curiosità di chi vi passa accanto. Poco più in là, nella piazza Collegiata, un’attività di ristorazione ha decorato gli alberi con ombrellini colorati sospesi, restituendo vivacità e senso estetico a quell’angolo, nei pressi della fontanella.

Due segni, diversi ma convergenti: il primo affidato alla spontaneità della natura, il secondo frutto dell’iniziativa umana. Entrambi portano un messaggio chiaro: non tutto è perduto. C’è ancora spazio per la bellezza, per l’impegno civico, per un’idea di comunità che non si arrende all’indifferenza ma decide di prendersi cura di un angolo della città restituendogli dignità. Di certo, questo non basta a risolvere i problemi strutturali del centro storico, ma potrebbe indicare una direzione possibile. La rinascita non arriva tutta insieme, e spesso non fa rumore. Inizia da gesti semplici, quasi invisibili: da lì si può ripartire.

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FOCUS

Detto tra blog

È il momento (forse) di ripensare alle modalità di governo di Biancavilla

Un elenco di fatti, notizie e criticità che si intensificano: riflessioni e osservazioni a distanza

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Da circa un anno a questa parte mi capita di leggere notizie pubblicate su Biancavilla Oggi relative a fatti e situazioni non certamente nuove ma che percepisco come intensificarsi e, quasi, a frequenza giornaliera. Premetto che non è mia intenzione criticare fine a se stesso o puntare il dito contro alcuno/a. Sono solo una sintesi di ciò che osservo da lontano ma anche quando mi trovo spesso in loco (è il paese che mi ha dato i natali e ritengo di averne il diritto-dovere).

-Rifiuti in libertà in molte zone

-Mancanza di acqua in molti quartieri

-Contrasto incompiuto agli aspetti negativi della movida

-Parcheggi selvaggi e “silenzio” su musica ad “alto volume” da auto

-Risse e episodi violenti

-Teatro della vergogna (“La Fenice”)

-Traffico ineducato e non gestito

-Officine, carrozzerie, negozi alimentari… abusivi (si è mai pensato di proporre loro un aiuto/contributo per invitarli a mettersi in regola? Non li giustifico ma in fondo sono persone che si inventano un lavoro per vivere)

-E la chicca, persistente e forse unica nel suo genere, l’accordo programmatico pre-elettorale delle nomine di Assessori e figure istituzionali che mi appare come uno sponsor allo stipendificio (6 mesi a me, 6 mesi a te, 6 mesi per tutti).

Un cambio di rotta

Forse, e ribadisco forse, è arrivato il momento di ripensare profondamente le modalità di governo del territorio. Non è importante se a proporlo lo faccia la destra, sinistra, centro, sottosopra o diagonale: far rispettare le regole e dare supporto concreto ai cittadini non ha nessun colore ed è un obbligo morale e sociale per chi ricopre il ruolo di amministrare e gestire la cosa pubblica.

Più presenza attiva e frequente nei cantieri, specie quelli pubblici, nelle strade principali e le vie interne, controlli senza preavviso, dialogare con le Persone non con l’obiettivo immediato di punirli; ciò va fatto in tutte le ore senza cercare alibi sulla mancanza di soldi o tempo.

E sarebbe utile, ed è una mia personale opinione, comunicare ai cittadini una sintesi delle varie voci di spesa che compongono i progetti (ad esempio quelle su 1,35 milioni di euro per rifacimento basolato lavico di via Dott. Portale).

Sforzi e volontà non mancano

Qualcuno, forse tanti, risponderebbero che “queste cose succedono dappertutto”; quindi vogliamo confrontarci con i cattivi esempi? Eh no, troppo facile e superflua come scusante per non porsi delle domande; personalmente non mi interessa cosa di pessimo facciano gli altri, mi interessa la realizzazione di cose utili per la collettività del paese; poi se “gli altri” vogliano condividerlo diventeremmo un esempio positivo.

Il Chi, Come e Quando non sarò certo io a indicarlo, non ne avrei le competenze ma credo che sul territorio ce ne siano. Perché è anche vero che le responsabilità passano anche dai cittadini tutti, me per primo. Altresì, ho apprezzato e apprezzo gli sforzi e volontà di questa e precedenti Amministrazioni Comunali di realizzare buone opere e servizi ma ritengo che la percezione comune, a parte le sterili polemiche, sia di orientamento diverso. La percezione, quando predominante, ha una sua forza stravolgente. E sono abbastanza convinto che migliorare la gestione del paese possa dare un certo valore anche ai “Ricchi & Poveri” (questa passatemela come battuta, mica tanto ironica).

GIANFRANCO GALVAGNO

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«Centro storico di Biancavilla, ore 23: un bambino mi ha offerto della droga»

Episodio in via Vittorio Emanuele: il piccolo che tenta di cedere “qualcosa” avvolta nel cellophane

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Ho assistito ad un fatto triste e raccapricciante, che racconto qui, sulle pagine di Biancavilla Oggi, per alzare il livello d’attenzione. È accaduto pochi giorni fa, quando, dopo un film con gli amici, ero intento a ritornare a piedi a casa. Erano le 23 circa quando dal distributore automatico, situato in via Vittorio Emanuele, all’angolo con via Milone, è spuntato un bambino straniero, la cui età si aggirava attorno ai dieci anni. Il piccolo, si è avvicinato alle mie spalle con un pacchettino avvolto da cellophane delle dimensioni di una caramella, e me lo ha offerto, facendomi dei gesti, come se volesse offrirmi qualcosa da inalare per vie nasali.

Seppur non avuto modo di constatare con certezza, credo proprio che si trattasse di droga. Ho provato in tutti i modi a rifiutare, ma imperterrito mi seguiva da dietro, cercando a tutti i costi di convincermi. A questo punto sono stato costretto a spingerlo per allontanarlo, nonostante ancora cercasse di infilarmi nelle tasche ciò che aveva tra le mani. Dopo un paio di spintoni, il ragazzino ha perso le speranze e si è dileguato. A prescindere dal fatto che avesse o meno della sostanza stupefacente, quella condotta penso sia da ritenere grave e sintomatica di un vissuto e un’educazione che forse andrebbero indagati.

Un episodio significativo e straordinario. Ma ce ne sono altri che riguardano i nostri quartieri e le strade del nostro paese: gente irrispettosa, vandali e “sporcaccioni”. Il rispetto delle regole passa sempre in secondo piano. Talvolta i protagonisti sono giovanissimi, anche stranieri, in preda all’alcool e alle droghe, i quali disturbano il centro storico, condizionando le vite dei cittadini.

Racconto un altro episodio spiacevole. Questa volta non parliamo di bambini, ma di persone adulte, due donne, incivili e nostre concittadine. Mi accingevo a percorrere il Viale Dei Fiori in direzione Biancavilla, venendo da Adrano. Ad immettersi nella medesima strada, provenendo dalla zona in cui è sito il negozio “ML”, una macchina con a bordo le due donne. Uscendo da quella strada bisogna obbligatoriamente percorrere la rotatoria per ritornare in direzione Biancavilla. La conducente con una sgommata mi ha tagliato la strada, infischiandosene del segnale d’obbligo, il quale indica di percorrere la rotatoria. A far notare questa svista è stato il mio colpetto di clacson. La risposta delle due signore? Un brutto gesto dal finestrino e letteralmente “fumo agli occhi”, proveniente dal mal ridotto tubo di scarico del veicolo.

Lancio un appello alle autorità: prestate più attenzione ai nostri giovani, anche se comprendo che il vostro lavoro non è per nulla semplice, però bisogna a tutti i costi intervenire, affinché i ragazzi si salvino da situazioni di malavita. Un appello ancora più forte va ai genitori: cerchiamo di far capire ai nostri figli la strada giusta da intraprendere, per il loro bene e per quello della società tutta.

Come fare ciò? Basterebbe semplicemente dare il buon esempio, rispettando le regole (come allacciare la cintura di sicurezza mentre si è alla guida o non buttare spazzature a terra…). Se tutti diventassimo degli educatori, lasciando il velo dell’omertà e denunciando i fatti illeciti, ci sarebbe un posto migliore in cui vivere sereni.

Guardando al nostro paese mi rammarico poiché noto che tra gli adolescenti e tra i giovani, la cultura si sta perdendo. Alcuni hanno dei grandi talenti che sfruttano al meglio e vengono premiati per ciò che fanno. Altri, purtroppo, si lasciano intorpidire dalle brutte vie. Chiedo agli esperti nel settore di pensare a qualche manifestazione culturale indirizzata ai giovani. E chissà… magari con un po’ di pazienza e molto impegno da parte di tutti, potremmo migliorare le nostre vite.

AGGIORNAMENTO

Il bambino individuato già dai carabinieri

La notizia del bambino in atteggiamento da pusher, pubblicata da Biancavilla Oggi, oltre a creare stupore e indignazione, ha fatto scattare immediatamente l’attenzione dei carabinieri. La nostra redazione è stata in contatto con la stazione di via Benedetto Croce, che ha acquisito le informazioni. Il nostro collaboratore, autore dell’articolo, Salvatore Barbagallo, si è messo a disposizione dei militari.

In meno di mezz’ora, i carabinieri, che avevano già avuto sentore, hanno preso a cuore la vicenda, contestualizzandola e individuando il bambino, che è di origine straniera. I militari proseguono le indagini, con il massimo riserbo, per questo caso particolarmente delicato.

L’episodio denunciato da Biancavilla Oggi, nel nostro paese resta senza precedenti. Un campanello d’allarme che non può lasciare indifferenti. In caso di situazioni simili, l’invito è a contattare immediatamente il Numero Unico di Emergenza 112 oppure la caserma di Biancavilla per un pronto intervento.

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