Cronaca
Serie di aggressioni del “branco”, uno degli arrestati residente a Biancavilla
Sul lungomare di Brolo la baraonda per futili motivi: eseguite quattro misure cautelari ai domiciliari
Una serie di aggressioni per futili motivi sul lungomare di Brolo lo scorso 24 luglio. Adesso sono state eseguite quattro misure cautelari con arresti domiciliari nei confronti di altrettanti giovani tra i 20 e i 22 anni. Sono tutti di origine marocchina, ma con nazionalità italiana. Uno di loro è residente a Biancavilla. Gli altri a Bronte e, due fratelli, a Capo d’Orlando. Sono ritenuti responsabili di aggressione ai danni di tre persone, una all’interno del locale e le altre nelle immediate vicinanze.
Le indagini sono state coordinate dal misure sono state eseguite dai carabinieri della stazione di Brolo e dai poliziotti del commissariato di Capo d’Orlando su ordinanza del Gip del Tribunale di Patti, Ugo Molina, come da richiesta del procuratore Angelo Vittorio Cavallo.
Gli elementi raccolti hanno permesso di delineare i futili motivi delle aggressioni. La prima è scaturita da un semplice invito rivolto ad un indagato, a cui era stato semplicemente chiesto di rispettare la fila per poter usufruire del bagno, visto che con prepotenza aveva tentato di evitarla. Ne è conseguita una prima violenta aggressione, anche attraverso l’uso di bicchieri e bottiglie, per colpire ancora più violentemente i malcapitati al viso e alla testa.
Gli indagati hanno agito “in branco”, proseguendo le aggressioni anche all’esterno del locale, nei confronti di altre persone intervenute a difesa della prima vittima. Le persone ferite hanno fatto tutte ricorso a cure mediche per le lesioni gravi riportate. La visione delle immagini dei sistemi di videosorveglianza hanno consentito di riscontrare pure i danni compiuti su auto e moto in sosta.
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Cronaca
Prende a pugni la moglie fino a farla sanguinare: arrestato un 46enne
La vittima trova il coraggio di denunciare, intervento dei carabinieri per bloccare un albanese
Pugni in testa e in faccia, fino a farla sanguinare. È l’ennesima storia di violenza contro una donna, a Biancavilla. Un 46enne di origini albanesi è stato arrestato dai carabinieri con l’accusa di maltrattamenti in famiglia, ai danni della moglie 45enne.
La pattuglia è stata messa in allarme dalla vicina di casa della vittima. Sentendo delle urla, è uscita in strada e ha visto la donna che scappava con il volto pieno di sangue. Poco prima, infatti, la signora sarebbe stata aggredita dal marito che, tornato a casa ubriaco, dapprima avrebbe dato dei forti pugni al muro e poi se la sarebbe presa con lei.
La donna era in camera da letto e non avrebbe nemmeno compreso quali fossero le accuse mosse dal marito quando lui, invece, avrebbe iniziato a colpirla con pugni alla testa, tenendo un cellulare nelle mani.
Atti violenti pure all’ospedale
Quando i militari hanno raggiunto l’abitazione della vittima, un’ambulanza l’aveva già trasportata al pronto soccorso dell’ospedale “Maria Santissima Addolorata”. I carabinieri, quindi, sono entrati in casa sua per comprendere cosa fosse accaduto. Tracce di sangue notate sulle pareti dell’ingresso, sulle lenzuola in camera da letto e anche su un cellulare rotto lasciato per terra. In cucina, invece, l’aggressore era riverso in terra, ubriaco. Per questo è stato richiesto l’intervento al 118.
All’ospedale cittadino, i medici hanno dovuto ricucire una ferita alla tempia della signora mentre l’uomo ha aggredito verbalmente i medici e i carabinieri, fino a scagliarsi contro questi ultimi e colpendone uno con una manata al petto.
Bloccato e messo in sicurezza, i medici hanno potuto medicarlo, mentre la donna, dimessa, ha deciso di denunciarlo, raccontando la serie di vessazioni e angherie che avrebbe subito nel corso del loro matrimonio e decidendo di trasferirsi a casa di suo fratello. Il 46 enne è stato, perciò, arrestato e collocato ai domiciliari, in un’abitazione diversa da quella coniugale.
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