Cronaca
Controlli dei carabinieri con cani anti-droga nei luoghi dei pub di Biancavilla
Verificati pure 42 veicoli (metà non in regola): sequestri e ammende per quasi 14mila euro

Controlli nei luoghi della “movida”, effettuati a Paternò e Biancavilla da parte dei carabinieri della Compagnia di Paternò e del Nucleo cinofili di Nicolosi.
I militari hanno segnalato alla Prefettura 3 ragazzi per possesso di “marijuana”, non sfuggita al fiuto dei cani anti-droga. Alcuni giovani che erano nei pressi di un pub di Biancavilla sono stati perquisiti. Nelle loro tasche, rinvenuti alcuni “spinelli” per un peso complessivo di 6 grammi di sostanza stupefacente.
Nella stessa serata, controllati anche tre locali pubblici, al fine di accertare se servissero alcolici a minorenni o se, all’interno, si facesse uso di sostanze proibite. Tutto è risultato regolare.
Per quanto concerne l’attività di controllo della circolazione stradale, i carabinieri hanno effettuato dei posti di controlli sui principali assi viari. Accertato che, su 64 persone e 42 veicoli controllati, 22 mezzi non erano in regola con l’assicurazione, la revisione, la patente, la cintura di sicurezza e il casco protettivo. Due autovetture sono state, quindi, sottoposte a sequestro con decurtazione di 36 punti dalla patente e ammende per complessivi 13.750 euro.
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Cronaca
Stranieri sfruttati sul lavoro: nei guai biancavillese a capo di una cooperativa
L’uomo, presidente del Consiglio di amministrazione, denunciato assieme ad altre due persone

Un 32enne di Biancavilla, con precedenti penali, è fra i tre denunciati dal Nucleo Ispettorato del Lavoro di Catania nell’ambito di controlli contro lavoro irregolare e caporalato. L’uomo, presidente del consiglio di amministrazione di una cooperativa agricola, è ritenuto responsabile di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro.
I controlli hanno portato alla luce un sistema illecito di reclutamento e impiego della manodopera. Le vittime sono due lavoratori stranieri in condizioni di forte vulnerabilità.
Oltre al biancavillese, sono sotto indagine un 38enne marocchino residente ad Adrano, incensurato, che agiva come caporale e intermediario per conto della stessa cooperativa, e un altro 38enne di Scordia, con precedenti, che di fatto collaborava con l’azienda.
Secondo quanto emerso dagli accertamenti, i lavoratori extracomunitari venivano impiegati in condizioni lavorative ritenute altamente degradanti. Evidenziati retribuzioni ben al di sotto di quanto previsto dal contratto collettivo nazionale, turni di lavoro eccessivi e ambienti privi delle minime misure di sicurezza.
L’indagato di origini marocchine è inoltre accusato di estorsione. Avrebbe minacciato uno dei due lavoratori di licenziamento se non gli avesse restituito parte della già esigua paga percepita.
A conclusione delle attività, i due lavoratori sono stati affidati a una struttura protetta, gestita da un’organizzazione internazionale per le migrazioni. Adesso potranno ricevere assistenza e protezione.
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Cronaca
Evade dai domiciliari per le sigarette alla moglie: «È un inferno se non fuma»
Singolare “giustificazione” di un 52enne residente a Biancavilla in giro con la bicicletta a Catania

I carabinieri della stazione di Catania Playa hanno arrestato un pregiudicato 52enne, residente a Biancavilla ma domiciliato a Catania, nella zona di Ippocampo di Mare. L’uomo doveva trovarsi ai domiciliari per reati contro il patrimonio. Però, i militari lo hanno sorpreso mentre, in bici, percorreva via San Francesco La Rena. Ha tentato di passare inosservato con il volto coperto da cappuccio e sciarpa, ma è stato fermato e identificato.
Di fronte alla constatazione della violazione, il 52enne ha cercato di giustificare la sua presenza fuori casa con una spiegazione singolare. Ha sostenuto di essere uscito per acquistare le sigarette alla moglie, una “accanita fumatrice” che, in mancanza di nicotina, si sarebbe irritata al punto da trasformare la giornata in un “inferno domestico”.
Una giustificazione che non ha però evitato l’arresto, eseguito sulla base degli elementi raccolti e ora al vaglio dell’Autorità Giudiziaria, che ha convalidato il provvedimento e disposto il ripristino della misura degli arresti domiciliari.
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