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Cronaca

Reflui inquinanti e sversamenti illeciti, denunciato un frantoio di Biancavilla

Operazione della Polizia Provinciale: ricostruite le fasi di trattamento dei rifiuti ritenuti pericolosi

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L’amministratore di un frantoio di Biancavilla ed un socio sono stati denunciati per gestione, trasporto e smaltimento illecito di rifiuti. L’operazione, finalizzata alla repressione dei reati ambientali, è della Polizia Provinciale, coadiuvata dall’Eps (Ente Produttori Selvaggina).

I gestori dell’impianto di vecchia generazione utilizzavano il metodo di spremitura a freddo delle olive, effettuavano la miscelazione di acque di scarico di vario genere. Si tratta di acque reflue di vegetazione, altre derivanti dal trattamento di frantumazione e pressatura delle olive. E ancora: acque di lavaggio dei macchinari e sgrassatura della pavimentazione. Per la sgrassatura, utilizzate sostanze a base minerale che, non opportunamente separate e trattate, rendevano il refluo derivante dalla molitura non più idoneo per l’uso in agricoltura, poiché rifiuto pericoloso.

Per disfarsi di tali rifiuti, la ditta, attraverso un sistema a pompe, li caricava in una botte. Poi, secondo la Polizia Provinciale, li trasportava illecitamente in un punto di scarico. Punto che si trova in contrada San Giovanni, in prossimità del canale di scarico del depuratore comunale nel Vallone Sanfilippo. Qui il rifiuto liquido pericoloso veniva sversato al suolo e per ruscellamento raggiungeva il corso l’acqua.

Parte delle acque reflue di lavaggio macchinari e pavimentazione, anch’esso pericoloso, veniva sversato attraverso delle canalette di raccolta e un sistema di bypass all’interno della rete fognaria comunale, attraverso un tombino posto all’ingresso del frantoio.

Per tutti i rifiuti liquidi presenti (circa 6.500 litri contenuti sull’autobotte e 18 metri cubi nella vasca di raccolta), disposto dalla polizia giudiziaria l’invio a regolare smaltimento, per evitare problemi igienico sanitari.

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Cronaca

La cocaina nascosta nel frigorifero: 40enne arrestato dai carabinieri

Trovato pure il “libro mastro” con i nomi dei clienti e la rendicontazione dell’attività di spaccio

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I Carabinieri della Stazione di Biancavilla e i colleghi dello “Squadrone Eliportato Cacciatori di Sicilia” hanno arresto un pregiudicato 40enne per detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio.  

L’uomo – con precedenti per droga – era stato notato in atteggiamento “sospetto” in alcune aree a verde del paese. Così sono scattati appostamenti e pedinamenti da parte dei militari. Un’attività poi conclusa con un blitz nella sua abitazione, dove si è proceduto ad un’accurata perquisizione.

In cucina, i militari si sono accorti che l’uomo era diventato estremamente nervoso. In effetti, in un pensile erano nascosti un bilancino di precisione, numerose bustine in plastica trasparente, un coltellino, un quaderno con nomi e prezzi di vendita, 145 euro e un mini smartphone senza sim card.

Ma non è finita qui. I carabinieri hanno proceduto ad ispezionare anche l’interno del frigorifero. All’interno dell’elettrodomestico, in uno scompartimento laterale, erano stati infilati 3 tubetti apparentemente di farmaci. È stato aprirli per scoprire il vero contenuto: 16 dosi di cocaina.

Trovata la droga, il materiale necessario al suo confezionamento, il denaro e il “libro mastro” relativo alla rendicontazione dell’attività di spaccio, l’uomo è stato arrestaro e rinchiuso nel carcere catanese di Piazza Lanza.

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