Politica
Oltre 68% di vaccinati: così Biancavilla ha evitato le restrizioni della Regione
L’alto numero di inoculazioni sottrae il nostro Comune dalle misure più severe imposte da Musumeci
Biancavilla non è tra i comuni siciliani che l’ordinanza del presidente Nello Musumeci ha individuato tra quelli con una bassa percentuale di vaccinati e, quindi, destinatari di una serie di misure di restrizioni.
Lo comunica il sindaco Antonio Bonanno. «Grazie al lavoro fatto in questi mesi da noi tutti, conquistiamo con dati concreti la normalità sottraendoci da qualsiasi penalizzazione», sottolinea il primo cittadino.
Fino ad ora hanno ricevuto la prima dose 13.667 biancavillesi su un target di 19.997. Una percentuale del 68,4%. I vaccinati nella fascia “over 60” sono ben l’86%. Attualmente sono 20 i positivi. Il numero è, con ogni probabilità destinato ad aumentare.
«La combinazione tra vaccinazioni ancora più estese e comportamenti responsabili –evidenzia Bonanno– ci dirà se siamo davvero in grado di controllare i dati negativi.
Per il sindaco «l’ospedale di Biancavilla, il Pta di Adrano, il “nostro” Com con i medici di famiglia, i volontari di Croce Rossa e Protezione Civile e il gran lavoro dell’esperto anti-Covid Francesco Privitera hanno il merito di avere raggiunto un obiettivo del genere».
«Non si tratta, però, di autocompiacersi, anto ancora dev’essere fatto», specifica Bonanno. «E’ per questo che la mia amministrazione ha impresso in questi giorni un’accelerazione alle “vaccinazioni di prossimità” per allargare ancora di più la base vaccinale tra le varie fasce di popolazione. Tra i pochi contagiati è ancora alta la presenza di non vaccinati».
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Politica
L’Ortopedia chiude a Biancavilla? Il “no” del Pd: interrogazione all’Ars
L’atto parlamentare, con Ersilia Saverino prima firmataria, investe il presidente Schifani e l’assessore Volo
Il paventato accorpamento del reparto di “Ortopedia e Traumatologia” dell’ospedale “Maria Santissima Addolorata” di Biancavilla a quello del “Santissimo Salvatore” di Paternò solleva perplessità e prese di posizione.
Il Partito democratico ha presentato, tramite il gruppo all’Ars, un’interrogazione (prima firmataria la deputata Ersilia Saverino) rivolta al governatore Renato Schifani e all’assessore alla Salute, Giovanna Volo.
I parlamentari chiedono un intervento per scongiurare una decisione simile e, anzi, di potenziare l’Ortopedia di Biancavilla «per scongiurane la chiusura per una adeguata gestione della sanità pubblica, a salvaguardia del diritto alla salute e all’accesso alle cure e all’assistenza», In quest’ottica si sollecita di rettificare la riforma della rete ospedaliera «in modo da assicurare ai presidi ospedalieri più piccoli un numero congruo di posti letto e di personale sanitario destinando ad essi maggiori risorse finanziarie pubbliche al fine di garantire il decoro e la dignità dei pazienti».
L’ospedale di Biancavilla, punto di riferimento per oltre 100.000 abitanti di tre province (Catania, Enna e Messina), vanta strutture all’avanguardia, tra cui sale operatorie con flusso laminare e un reparto di Rianimazione. Tuttavia, la scelta di accorpare il reparto al presidio di Paternò è motivata dall’Asp con esigenze di ottimizzazione del personale e miglioramento delle performance sanitarie.
Il gruppo dei “Democratici per Biancavilla”, che ha sollecitato l’interrogazione parlamentare, ha definito «illogica e penalizzante» l’eventuale accorpamento dei reparti. Il trasferimento a Paternò, infatti, lascerebbe scoperta l’area pedemontana e dell’entroterra, mentre il “Santissimo Salvatore” si trova a pochi chilometri dal più attrezzato “Garibaldi” di Catania.
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