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Ultime ore del 2020 “salutate” con sciame sismico avvertito a Biancavilla
L’origine del terremoto è stata localizzata dall’Ingv in un’area tra Santa Maria di Licodia e Ragalna
Ultime ore del 2020 “salutate” con una scossa di terremoto. Il tremore è stato ben avvertito a Biancavilla. La strumentazione dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia di Catania ha registrato una serie di scosse di magnitudo compresa tra 2.4 e 3.8.
L’origine è stata localizzata ad una profondità compresa tra 5,8 e 9 km di profondità in territorio al confine tra Santa Maria di Licodia e Ragalna.
Un messaggio di alert rivolto ai cittadini e ai sindaci è stato diramato da Salvatore Cocina, direttore generale della Protezione Civile in Sicilia.
È da settimane che si susseguono i tremori della terra, a causa dell’attività vulcanica. Il 13 dicembre serie di scosse, sempre localizzate nella stessa zona, tra cui una di magnitudo 2.7 ben avvertita pure a Biancavilla.
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Ecco la “sala mortuaria” dell’ospedale di Biancavilla: una grave offesa alla dignità
Le condizioni ignobili di un luogo che dovrebbe accogliere con rispetto la persona deceduta e i loro familiari
Muri scrostati e mancanza di pulizia. Uno spazio ristrettissimo. Un ripiano rivestito di marmo (non in acciaio, come dovrebbe essere). Ripiano su cui sono evidenti, come nell’annesso lavandino, residui (organici?) che mostrano una mancanza di sanificazione minima. È qui che vengono appoggiate le salme. Un condizionatore d’aria, in alto sul muro, posto al di sopra di una piccola grata di ferro arrugginito.
È questa la camera mortuaria dell’ospedale “Maria Santissima Addolorata” di Biancavilla. Ma sembra un ripostiglio, ricavato in una stanzetta di fronte al vecchio pronto soccorso del plesso di via Cristoforo Colombo. Una porta in legno, un catenaccio e una targa: “Sala mortuaria”. Biancavilla Oggi vi mostra come si presenta, nel video che qui pubblichiamo.
Il luogo – a due passi dalla direzione sanitaria – è un’offesa al decoro e alla dignità che bisognerebbe riservare ai pazienti deceduti in reparto. Salme collocate qui, in attesa della vestizione funebre, della sistemazione nella bara e della consegna ai familiari. Un’attesa durante la quale gli operatori delle pompe funebri sono costretti a muoversi in pochissimo spazio. I parenti del paziente deceduto possono soltanto stazionare fuori, all’aperto, dove si trovano alcuni vecchi sedili in plastica.
Un’indecenza, tra muffa e ruggine. Una realtà poco conosciuta della struttura ospedaliera di Biancavilla, ma che rappresenta una triste esperienza per i familiari che hanno dovuto affrontare il decesso di un proprio caro in ospedale. Riesce difficile comprendere come nella nuova struttura ospedaliera non sia stata prevista o non ancora realizzata una sala mortuaria degna ad ospitare la persona deceduta e ad accogliere i familiari. Una questione di civiltà e di umanità. È una pretesa eccessiva?
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