Chiesa
Il testamento di padre Brancato: «Lascio i miei averi alla Chiesa»
di Vittorio Fiorenza
Un anno fa la scomparsa, all’età di 98 anni, di padre Placido Brancato, il sacerdote che ha dedicato la sua vita all’oratorio e ai giovani: un punto di riferimento per diverse generazioni di biancavillesi. Un impegno ecclesiastico e sociale, il suo, dimostrato fino all’ultimo. Anzi, ha confermato il suo altruismo anche dopo la morte.
Nel testamento che ha lasciato, infatti, ha voluto includere le due parrocchie che ha guidato: l’Annunziata, retta per quasi mezzo secolo, e il “Santissimo Salvatore”, fondata negli anni ’70 come una sorta di appendice della prima.
A queste due parrocchie, padre Brancato ha lasciato tutti i suoi averi. Una somma che aveva nel conto personale, frutto della sua pensione e della “buona uscita” della sua attività di insegnante (volutamente non diamo l’esatto importo per non sminuire l’alto valore del suo gesto). Somma destinata, dunque, a padre Antonino Tomasello e a padre Salvatore Verzì perché possano utilizzarla per le rispettive comunità e per le attività che lì vengono svolte.
Le procedure per il materiale sblocco della somma sono ancora in corso. Ma il volere di padre Brancato – pur non avendo dato vincoli per l’uso del denaro in specifici progetti – è chiaro: devolvere i suoi risparmi alle due realtà parrocchiali che ha visto nascere e svilupparsi nel corso dei decenni.
È padre Giovambattista Zappalà – vicario foraneo, oggi parroco dell’Idria, ma per 18 anni alla guida dell’Annunziata, dove nel 2000 è subentrato proprio a padre Brancato – ad essere stato indicato come esecutore testamentario per realizzare le volontà dell’anziano sacerdote.
«Il testamento aperto dopo la sua morte – sottolinea padre Zappalà a Biancavilla Oggi – mostra e conferma il senso di generosità e l’amore per la Chiesa e la comunità cristiana che aveva padre Brancato. L’indicazione della mia persona come esecutore testamentario dimostra, poi, stima e massima fiducia nei miei confronti e di questo gliene sono grato. Ci sono ancora delle procedure di carattere burocratico, ultimate le quali le due parrocchie potranno disporre degli averi di padre Brancato».
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Chiesa
Nuovi ingressi nella Confraternita della parrocchia dell’Idria di Biancavilla
Il governatore Giovanni D’Agati: «I piccoli confrati ci permettono di guardare avanti con fiducia»
Nei giorni precedenti la Settimana Santa, come ogni anno, la confraternita “Santa Maria dell’Idria” di Biancavilla festeggia la sua fondazione con una messa nella quale si tiene il rito della vestizione dei nuovi confrati.
Agata Tomarchio, catechista nell’omonima parrocchia, e Fabio Mazzaglia, simpatizzante da circa dieci anni, hanno iniziato ufficialmente il loro percorso di noviziato all’interno della confraternita, sotto la direzione spirituale dell’assistente ecclesiastico e parroco dell’Idria Giovambattista Zappalà.
A fare il loro ingresso ufficiale nella confraternita anche 8 giovanissimi: Sofia e Giuseppe D’Agati, Vittoria Palermo, Vito Leonardi, Bruna Aricò, Alessia e Serena Ventura e Giulia Lentini, che hanno iniziato il loro percorso 3 anni fa.
«La gioia di vedere piccoli confrati nella nostra realtà – dichiara a Biancavilla Oggi il governatore della Confraternita, Giovanni D’Agati – ci permette di guardare avanti con fiducia. I ragazzi, oltre ad essere figli di genitori confrati, sono attivamente impegnati nel catechismo, nel coro parrocchiale e come ministranti».
Costituita il 22 gennaio 2010 con il supporto dell’allora parroco Salvatore Nicoletti e su iniziativa dei coniugi Giovanni D’Agati e Valeria Bivona, la congregazione conta attualmente 54 confrati.
Dal Venerdì Santo dello stesso anno la confraternita è parte attiva della processione dei “Tri Misteri” a Biancavilla e porta in processione il simulacro del Cristo crocifisso, restaurato nel 2022 dopo essere stato danneggiato dal terremoto del 2018.
Diverse sono le iniziative della confraternita in cantiere per questo anno pastorale. Tra queste, la Via Crucis per le vie della parrocchia in collaborazione con altri gruppi parrocchiali e una giornata di servizio di volontariato presso la mensa della Caritas di Catania a supporto del team del vice presidente diocesano Salvo Pappalardo.
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