Cronaca
Denuncia di un dipendente comunale archiviata per “infondatezza”

È stata archiviata per “infondatezza della notizia di reato” la querelle tra un dipendente del Comune di Biancavilla, già sottoposto a provvedimenti disciplinari, e il sindaco, il segretario generale, tre dirigenti e due dipendenti dell’ente. Ne dà notizia con un comunicato l’addetto stampa di Glorioso.
Il decreto di archiviazione è del Gip Giuliana Sammartino del Tribunale di Catania che ha accolto la richiesta di archiviazione avanzata dal pm, perché – come accertato – non è stata violata «alcuna norma specifica di legge o di regolamento» che avrebbero potuto far configurare il reato di omissione di atti d’ufficio e abuso in atti d’ufficio, volti ad arrecare un danno ingiusto al dipendente querelante.
Accertata l’irrilevanza penale delle accuse mosse dal dipendente, il giudice ha deciso così di archiviare il procedimento per “infondatezza della notizia di reato”.
I fatti risalgono al febbraio dello scorso anno, quando il dipendente della V Area Tecnica aveva presentato querela contro il sindaco Giuseppe Glorioso, il segretario generale Antonio Maria Caputo, i dirigenti Salvatore Leonardi, Placido Mancari, Vincenzo Lanaia e due dipendenti dell’Ufficio Protocollo perché, a detta del querelante, non avrebbero fornito il numero di protocollo e le note del procedimento disciplinare a suo carico, già dibattuto nel 2016 e conclusosi con la sanzione della sospensione dal lavoro con privazione dello stipendio per tre giorni.
Il gip ha accertato come, in realtà, non era stato negato alcun diritto al dipendente, al contrario «i documenti e le missive oggetto della querela erano stati a suo tempo inviati per mail dal dipendente e regolarmente protocollati».
I soggetti coinvolti sono stati difesi dagli avvocati Turi Liotta e Giuseppe Milazzo.
Il caso non è del tutto chiuso. Il dipendente comunale, attraverso il suo legale, l’avv. Maria Triscari, annuncia infatti a Biancavilla Oggi che ricorrerà in Cassazione contro la decisione del Giudice per le indagini preliminari.
Si vuole porre attenzione, in particolare, sulla gestione dell’ufficio protocollo del Comune di Biancavilla, che secondo quanto riportato nelle osservazioni finora prodotte, avrebbe fatto emergere –al di là del caso specifico del dipendente comunale– «prassi discutibili nelle procedure delle gare d’appalto».
Non solo: il caso in questione proseguirà in altra sede, cioè presso il Giudice del lavoro di Catania per discutere alcuni aspetti sotto il profilo civilistico. Prima udienza prevista nell’aprile del prossimo anno.
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Cronaca
Aggredisce e minaccia la madre: «Ora t’ammazzo», arrestato un 35enne
Intervento dei carabinieri, a seguito di un’accorata richiesta di aiuto di una donna maltrattata

La telefonata ai carabinieri è arrivata da una casalinga 63enne. Un’accorata richiesta di aiuto. Ancora una volta, la donna era stata picchiata dal figlio, che pretendeva denaro per l’acquisto di alcol, droga o giocare ai video poker. Immediato l’intervento dei militari: arrestato un 35enne per maltrattamenti contro familiari ed estorsione.
Appena arrivati nell’abitazione, i carabinieri hanno trovato la donna attorniata dai familiari, marito e tre figli, tra cui il 35enne. La donna, che sin dà subito è apparsa emotivamente provata, pur non volendo affidarsi alle cure dei sanitari, nonostante mostrasse i segni delle percosse, soprattutto sulle braccia e sul collo, ha comunque deciso di confidarsi con i militari, raccontando quanto appena accaduto.
Dalla ricostruzione dei fatti, è quindi emerso come il figlio avrebbe da lei preteso l’ennesima somma di denaro, questa volta di 30 euro, che sarebbe riuscito ad ottenere solo dopo averla aggredita. In quel frangente, provvidenziale sarebbe stato l’intervento del padre 70enne, che in difesa della moglie, sarebbe intervenuto bloccando l’uomo.
Il 35enne, a quel punto, soddisfatto, dopo essere uscito per alcune ore, sarebbe rincasato solo in serata, completamente ubriaco, dando il via ad un nuovo litigio. Dopo aver fatto cadere una bottiglia di birra sul pavimento, si sarebbe infatti nuovamente scagliato contro la povera madre, dandole la colpa dell’accaduto. La reazione dell’uomo sarebbe stata minacciosa: «Colpa tua se la birra mi è caduta a terra, ora t’ammazzo». E poi si sarebbe scagliato contro una porta, danneggiandola insieme ad altre suppellettili.
Effettivamente, anche alla presenza dei militari, il 35enne non si è calmato, proseguendo anzi con le minacce alla madre: «Appena torno (dal carcere) t’ammazzo».
La donna aveva già presentato una denuncia nei confronti del figlio per analoghi fatti. Motivo per cui, i carabinieri hanno stavolta arrestato il 35enne, trasferendolo nel carcere di piazza Lanza, a Catania.
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