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Furto vigliacco al “Cielo stellato” Rubati i computer dei bambini

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Ennesima azione compiuta da balordi ai danni della scuola dell’infanzia legata al Secondo circolo didattico. Oltre ai pc, portati via stufe, tv e macchinetta del caffè. Tra il 2014 e il 2015 altri due furti. Inascoltate le richieste di dotare l’istituto di sistemi di allarme e video sorveglianza.

 

di Vittorio Fiorenza

Ladri in azione… con vigliaccheria, al plesso “Cielo stellato” di Biancavilla. La scuola dell’infanzia del Secondo circolo didattico è stata nuovamente razziata. Rubati ai bambini i computer che utilizzano per le attività di laboratorio. Ignoti si sono introdotti nell’edificio a piano terra, girando in tutte le aule.

Oltre ai pc, con relativi accessori, i ladri hanno portato via un televisore, la macchinetta del caffè e alcune stufe. I balordi hanno rubato persino due litri d’olio dalla cucina e farmaci di prima necessità. All’apertura dell’istituto, che ospita quasi 200 alunni, lo sconforto di insegnanti e genitori.

Non è la prima volta che il plesso sia preso di mira dai ladri. Nel gennaio del 2015, altro episodio analogo: ignoti avevano rubato uno stereo, un televisore, diversi monitor di pc e la macchinetta del caffè. Nel novembre del 2014, altra sgradita “visita” ed altri danni.

In tutte le occasioni, è stata sollecitata l’installazione di un allarme e di un sistema di videosorveglianza. «Ogni volta –dicono alcune mamme a Biancavilla Oggi– abbiamo sperato che il Comune dotasse la scuola di sistemi adeguati, ma finora nessuno si è mosso. È sconfortante scoprire che stufe e computer necessari per le attività dei nostri figli siano stati rubati. Chi lo ha fatto evidentemente non ha un cuore».

La responsabile del plesso ha presentato dettagliata denuncia ai carabinieri della stazione di Biancavilla, che si sono subito recati sul posto ed avviato le indagini. Indagini che si rendono più difficili proprio per la mancanza di supporti video non soltanto relativi all’istituto ma dell’intera zona.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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1 Commento

1 Commento

  1. Alba

    14 Febbraio 2017 at 22:52

    Biancavilla e’ in stato di abbandono grazie al meraviglioso sindaco GLORIOSO, ….gli interessa solo lo stipendio…dimenticavo e’ del PD…ho detto tutto…

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Cronaca

Amianto, casalinga morta a 55 anni: chiesto risarcimento di 500mila euro

Causa contro il Comune ma è difficile provare responsabilità, il sindaco: «Ci sono gli indennizzi»

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© Foto Biancavilla Oggi

Non era mai accaduto da quando Biancavilla sa di convivere con la minaccia del minerale-killer: la fluoroedenite di monte Calvario, simile all’amianto, fonte di un inquinamento naturale che ha determinato decine di morti per tumore alla pleura. Ma adesso, al palazzo comunale, una famiglia che ha perso una persona cara a causa del mesotelioma chiede ora un risarcimento di 500mila euro.

Sono passati 26 anni dall’evidenza dei dati epidemiologici e 21 dalla scoperta e identificazione della fibra, riconosciuta a livello internazionale come “nuovo minerale” con proprietà altamente cancerogene. In tutti questi anni, nessuno aveva tentato una causa al Comune. Eppure, di morti per questa neoplasia che non lascia scampo, Biancavilla ne conta dal 1988 ad oggi circa 70, anche se la stima è che quelli reali siano almeno il doppio.

La causa civile al Tribunale di Catania

Tra questi, una donna di 55 anni, casalinga, deceduta nel 2012. Sono stati il marito e due figli ad avviare il procedimento alla sezione civile del Tribunale di Catania, adducendo una responsabilità con culpa in omittendo. Si punta il dito sul Comune per presunte omissioni nell’obbligo di tutelare la salute pubblica, soprattutto dopo che cause ed effetti dell’incidenza eccessiva di mesotelioma a Biancavilla sono stati ampiamente documentati dalla letteratura scientifica.

Una causa legittima, ma dal verdetto non così scontato per la famiglia biancavillese. La mobilitazione istituzionale, a partire dal 1997, per affrontare la problematica, non è mai mancata. Tenendo conto, poi, del lunghissimo periodo di incubazione tipico di questa patologia tumorale, i decessi finora avvenuti sono da considerare conseguenze di un’esposizione al rischio cominciata ben prima della fine degli anni ’90, quando il paese ha preso coscienza dell’esistenza del minerale-killer. Ad ogni modo, l’esito della causa civile dovrebbe arrivare il prossimo ottobre.

Aperta la strada dell’indennizzo una tantum

Se la strada dei risarcimenti si presume dallo sbocco incerto, quella da percorrere per vittime e famigliari delle vittime riguarda gli indennizzi. Fino a pochi anni fa anche questa possibilità – riservata solo a lavoratori esposti al rischio amianto – era impensabile da applicare alla realtà di Biancavilla. Ma interventi parlamentari e ministeriali hanno riconosciuto l’unicità del caso Biancavilla. Un cambio di rotta possibile anche dopo che la fluoroedenite è stata riconosciuta cancerogena dall’International Agency for Research on Cancer, riunita a Lione con 21 esperti di 10 paesi europei.

«Si sta lavorando – conferma a Biancavilla Oggi il sindaco Antonio Bonanno – agli indennizzi ai familiari delle vittime dell’esposizione ambientale. Vittime che per la prima volta vengono equiparate a coloro che si sono ammalati per esposizione lavorativa». Per queste ragioni, «ci stiamo interfacciando con l’Animil», l’Associazione Nazionale fra Lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro.

«È stato possibile – sottolinea il primo cittadino – aumentare i fondi nell’ultima finanziaria. Nel decreto Milleproroghe sono state facilitate, inoltre, le procedure per ottenere un indennizzo una tantum, quantificato in 15mila euro, la cui erogazione compete all’Inail».

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