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Cronaca

Pioggia violenta, crolla costone Danni, allagamenti e devastazioni

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di Vittorio Fiorenza

Strade bloccate, edifici allagati, tombini scoperchiati, asfalto saltato in aria. Una pioggia devastante. Una bomba d’acqua che in quaranta minuti ha lasciato non pochi segni a Biancavilla.

In via Taranto si è temuto per un’anziana, rimasta imprigionata a casa, invasa da acqua e fango. Sono stati i vicini a portarla fuori dall’abitazione e a metterla al sicuro.

Si è sfiorata la tragedia anche in via del Tessitore: qui ha ceduto un terrazzamento, attiguo ad un deposito di bombole gpl. Una grossa porzione di terreno ha franato, portando giù, su un dislivello di una decina di metri, massi e terra ed ostruendo l’arteria.

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A poca distanza, all’interno del depuratore comunale, una coltre di melma, segno che le vasche hanno straripato.

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Nella parte nord di Biancavilla, allagamenti hanno bloccato la viabilità in via Monsignor Giosuè Calaciura (la nuova circonvallazione).

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Nel centro storico tombini saltanti, auto trascinate lungo via Innessa. Viale dei Fiori si è trasformato in un fiume. Tra piazza Roma e piazza Sant’Orsola, allagamenti in abitazioni, esercizi commerciali e circoli ricreativi. Tra via Vittorio Emanuele e via Giacomo Puccini, la furia dell’acqua ha sollevato porzioni di asfalto.

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Ad intervenire, i vigili del fuoco di Adrano, Paternò e Maletto e anche una squadra del Soccorso Subacqueo Acquatico di Catania, oltre a operai del Comune, tecnici di protezione civile e i carabinieri della locale stazione.

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© RIPRODUZIONE RISERVATA

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Cronaca

Sorpreso con un tirapugni e una dose di marijuana: denunciato un 18enne

Da un giro di controllo, i carabinieri hanno notato strani movimenti in piazza Stazione e sono intervenuti

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Un 18enne di Biancavilla è stato denunciato dai carabinieri per la detenzione di un’arma bianca (un tirapugni di metallo) e segnalato quale assuntore di stupefacente.

I militari hanno notato il ragazzo, assieme ad un gruppo di coetanei, nei pressi di Piazza Stazione che. Al passaggio di un’auto dei carabinieri, qualcuno della comitiva ha emesso due fischi e il 18enne ha subito estratto dalla tasca un oggetto metallico, nascondendolo sul tetto di una pensilina, salvo poi recuperarlo una volta che la pattuglia si era allontanata.

Quando il giovane ha ripetuto lo stesso gesto durante un ulteriore passaggio dei carabinieri, questi ultimi sono subito intervenuti, bloccandolo e procedendo a perquisizione.

I militari hanno recuperato il tirapugni in acciaio dalla pensilina. Nella tasca dei pantaloni, invece, il 18enne aveva una dose di marijuana pronta all’uso. Per queste ragioni, il giovane è stato denunciato per il possesso dell’arma bianca e segnalato alla Prefettura di Catania quale assuntore di sostanze stupefacenti.

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Cronaca

Condivise video hot di una donna, condannato ad un anno di reclusione

Sentenza di primo grado dopo 5 anni: per l’uomo cade l’accusa di stalking, assolti altri tre imputati

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Trattamento illecito di dati personali e diffamazione aggravata: sono i reati per i quali il Tribunale di Catania ha condannato un biancavillese, ritenuto responsabile della diffusione di immagini hot di una donna, anche lei di Biancavilla.

Alla quarta sezione penale, il giudice Dora Anastati ha inflitto una pena (sospesa) di un anno di reclusione e 1000 euro di multa. L’imputato dovrà sostenere anche il pagamento delle spese processuali, il pagamento delle spese legali della vittima (quantificati in 2500 euro) e il risarcimento danni (da definire in sede civile).

L’uomo è stato assolto, invece, dall’accusa di stalking. La Procura aveva chiesto per lui una condanna a 2 anni di carcere.

Nello stesso procedimento, assolti per non aver commesso il fatto altri tre biancavillesi, accusati di diffusione illecita di foto intime ai danni di una seconda donna di Biancavilla. Per ciascuno di loro, il pm aveva chiesto 1 anno di reclusione.

Morbosità su WhatsApp e Messenger

La vicenda risale al 2019 (non esisteva ancora il reato del “revenge porn”) e, seppur per episodi distinti, ha coinvolto due donne di Biancavilla. Video e foto in pose e atteggiamenti erotici che le ritraevano sono stati diffusi senza il loro consenso, diventando virali tramite WhatsApp e Messenger.

Le vittime hanno raccontato agli inquirenti gli effetti devastanti della condivisione non autorizzata di quelle immagini. Una di loro, in particolare, ha riferito come la sua vita sia stata sconvolta e distrutta, in ambito familiare e lavorativo.

Le indagini si sono avvalse anche delle attività tecniche della polizia postale, tenendo conto dell’attivismo di profili anonimi. L’inchiesta si è poi allargata, per un imputato, all’ipotesi degli atti persecutori. Un’accusa non provata, circoscrivendo quindi la condotta illecita alla sola diffusione dei video erotici con conseguente diffamazione e violazione della privacy.

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Iscrizione al Roc n. 36315
Direttore responsabile: Vittorio Fiorenza

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