Detto tra blog
Una Biancavilla sempre più triste: proposta per la festa di San Placido

A breve giungeranno le festività patronali. Ridoniamo lustro al nostro paese: diamo spazio alle bancarelle nel tratto di via Vittorio Emanuele tra Villa delle Favare e il palazzo municipale, liberiamo il viale dei Fiori mettendo in sicurezza la viabilità da e per Adrano, facciamo vivere il nostro bel centro storico e facciamo procedere il nostro San Placido tra ali di folla di cittadini festanti tra le vie del centro.
Negli ultimi anni, in occasione delle festività, Biancavilla si è presentata sempre più triste: centro storico vuoto, santo patrono, durante la processione, non calcolato da nessuno, gente a passeggio irritata e accalcata nel viale dei Fiori tra automobilisti innervositi e bancarelle esposte a rischi, commercianti (del viale dei fiori) scontenti poiché privati di parcheggi e di adeguata visibilità.
Chi vorrà recarsi alle giostre (economicamente sempre meno accessibili), potrà farlo andandoci in automobile. È un appello che lancio da anni. Confido nel nostro sensibile sindaco: lui può!
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Detto tra blog
L’aggressione in ospedale e i commenti “violenti” sui social contro i medici
Frustrazione, rabbia, intolleranza: fenomeni in aumento che analizziamo con l’aiuto dello psicologo


L’aggressione subita dal personale dell’ospedale di Biancavilla (con conseguente arresto dei carabinieri della donna che se ne è resa responsabile) ha innescato sui social pure un affollamento di commenti “violenti”. Quasi tutti rivolti a medici, infermieri e operatori sanitari. Data la maggiore frequenza degli episodi, gli ospedali vengono visti come luoghi “a rischio” per chi vi lavora. Un fenomeno che crea non solo un problema di sicurezza pubblica, ma riflette una complessa interazione di fattori psicologici e sociali che meritano un’analisi.
La violenza contro gli operatori sanitari è alimentata da una combinazione di fattori. Tra questi, la percezione del sistema sanitario come “sistema inefficiente”. I biancavillesi lamentano tempi di attesa lunghi e risorse insufficienti. Ciò genera frustrazione sia nei pazienti che nei loro familiari. L’insoddisfazione può sfociare in episodi di aggressività, soprattutto in situazioni di emergenza. La nostra società sembra essere sempre meno tollerante, di fronte ad aspettative irrealistiche sulla rapidità e l’efficienza dei servizi. Intolleranza che può sfociare in comportamenti violenti, quando il servizio sanitario non soddisfa tali aspettative. Poi, la crescente sfiducia nei confronti delle istituzioni, inclusa la sanità, rende il personale medico un facile bersaglio per sfogare rabbia e frustrazione.
I social, con la loro tendenza a polarizzare le opinioni e amplificare le emozioni, contribuiscono a creare un clima di tensione. Ho letto su Facebook, dopo l’articolo di Biancavilla Oggi, frasi di violenza verbale, erroneamente intesa come una “risposta giustificata” all’atto di aggressione, dando per scontato che tale atto sia stato generato da “malasanità”.
Al di là dell’episodio specifico di Biancavilla, chi commette atti di violenza contro il personale sanitario spesso manifesta caratteristiche psicologiche e comportamentali che possono essere ricondotte a patologie o disagi profondi. Molti aggressori hanno difficoltà a gestire emozioni intense: rabbia, frustrazione o paura. Queste persone possono esplodere in reazioni violente di fronte a situazioni percepite come minacciose o ingiuste. Dal punto di vista psicologico, i soggetti con tratti antisociali mostrano mancanza di empatia, impulsività e tendenza alla violazione delle regole sociali. In situazioni di stress, come quelle vissute in un pronto soccorso, queste caratteristiche possono favorire purtroppo dei comportamenti aggressivi.
Alcuni aggressori interpretano erroneamente le azioni del personale sanitario come ostili o malevole, alimentando sentimenti di sfiducia e reazioni “irregolari”.
Di fondo, c’è una bassa tolleranza alla frustrazione, infatti la mancanza di strumenti cognitivi ed emotivi per tollerare la frustrazione è una delle principali cause dell’aggressività. Un quadro particolarmente evidente in contesti sanitari, dove i tempi di attesa o i risultati insoddisfacenti possono essere percepiti come intollerabili.
C’è un altro punto importante da sottolineare. Tutte le aggressioni non si limitano a causare danni fisici al personale sanitario. Le conseguenze psicologiche possono essere profonde e durature. Molti operatori sanitari possono, infatti, sviluppare una “Sindrome da Burnout”. Il ripetersi di episodi di violenza contribuisce all’esaurimento emotivo, riducendo la capacità di affrontare lo stress e di empatizzare con i pazienti. Gli atti di violenza più gravi possono lasciare cicatrici profonde, con sintomi come flashback, ansia e ipervigilanza. Inoltre, lavorare in un ambiente ritenuto “pericoloso” può portare alla riduzione dell’entusiasmo e della passione per la professione.
È necessario, dunque, un approccio multidimensionale, che coinvolga istituzioni, società e individui. Bisogna attuare una “educazione pubblica” per ridurre la stigmatizzazione del personale sanitario e a promuovere una cultura del rispetto. Offrire assistenza psicologica agli operatori sanitari che subiscono aggressioni è fondamentale per prevenire il “Burnout”.
I fatti avvenuti all’ospedale di Biancavilla e le successive reazioni sui social contro il personale sanitario sono un fenomeno complesso, radicato in problemi psicologici individuali e dinamiche sociali disfunzionali. Affrontarli richiede un impegno collettivo per trasformare le strutture sanitarie in luoghi più sicuri, garantire il benessere degli operatori e promuovere una cultura di rispetto reciproco. Solo attraverso un approccio integrato si potrà ridurre questa drammatica tendenza.
*Il dott. Alessio Leotta è uno psicologo, psicoterapeuta e ipnotista della scuola di Milton Erickson. Svolge la libera professione a Biancavilla e ad Adrano.
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Angela
5 Ottobre 2016 at 16:16
Le speranze sono andate nuovamente deluse: caos, orinatoi a cielo aperto e traffico in tilt.
giuseppe
21 Settembre 2016 at 17:23
Sono troppo stupidi x arrivare a questo
alfio
17 Settembre 2016 at 17:31
come-mai-i-signori-amministratori-di-biancavilla-organizzano-la-notte-bianca-con-gli-eventi-soltanto-in-piazza–roma-e-non-in-tutto-il-paese-come-fanno-in-tutti-le-citta-dell–italia—forse-non-lanno-percepito-oe-una-novita-dei-politici-di-biancavilla——-grazie
pietro
3 Settembre 2016 at 21:31
eda-molti-anni-noi-commerciati–della-zona-casina-abbiamo-chiesto-al-sindaco-di-ritornare-ai-vecchi-tempi-per-san-placido-ma-ci-anno-presi-in-giro-i-signori-politici-speriamo-che-si-sono-svegliati-dal—dolce-dormire
Salvatore Cantarella
1 Settembre 2016 at 12:48
https://www.change.org/p/cittadini-e-commercianti-biancavillesi-realizzazione-di-un-parcheggio-a-biancavilla-nella-centralissima-area-detta-orto-botanico?recruiter=false&utm_source=share_petition&utm_medium=facebook&utm_campaign=share_page&utm_term=des-lg-notification-no_msg&fb_ref=Default
Giuseppe Cantarella
1 Settembre 2016 at 12:23
Si potrebbe organizzare, in modo alternata, l’occupazione del suolo solo da un lato a partire dalla Villa delle Favare. Così da ottenere tutti e due i risultati: viabilità e sicurezza. Una cosa troppo difficile da organizzare per quest’amministrazione.