Politica
Aggiungi un posto a tavola… Le manovre politiche in pizzeria

Il gruppo misto con il Centrodestra? Salvatore Giuffrida e Antonio Portale allo stesso tavolo? Possibile. Anzi, è già avvenuto. Cronaca di una serata al “Casale dei greci”. «Ma non si è parlato di future candidature a sindaco».
di Vittorio Fiorenza
Non ci sono foto che documentino l’evento. L’incidente del “sasizzagate” di Adrano, probabilmente ha spinto tutti a maneggiare gli smartphone con cautela. Ma non è stata una riunione clandestina. Anzi, la location scelta per passare la serata è stato il “Casale dei greci”, frequentatissimo ristorante di Biancavilla.
Seduti allo stesso tavolo per una pizza in compagnia si sono ritrovati consiglieri comunali ed esponenti politici dello schieramento di Centrodestra e del gruppo misto, costola della coalizione di Glorioso estromessa o autoesclusasi (secondo i punti di vista) dalla maggioranza.
Le strade della politica sono infinite. E nella terra che ha partorito la prima giunta “Fiamma e Martello”, che ha inventato in anteprima nazionale l’inciucio Pd-Pdl e che ha sancito poi il ribaltone con i lombardiani, niente deve fare scandalo. Figurarsi una serata passata in pizzeria.
Così, per discutere dei lavori di un Consiglio Comunale diviso 10-10 con un occhio rivolto pure al dopo-Glorioso, si sono dati appuntamento per gustare una Capricciosa o un’Arrabbiata, Salvatore Giuffrida e Antonio Portale. Ma anche Giosi Greco, Placido Santanocito, Portale junior con Grazia Ventura e Mario Amato. E il resto del Centrodestra e del gruppo misto: Ada Vasta, Vincenzo Amato, Dino Caporlingua, Marco Cantarella, Vincenzo Chisari, Dino Furnari. Solo perché impossibilitato, non c’era Mauro Mursia.
«Io ero seduta affianco a Giuffrida, che è stato gentile, ma garantisco che le nostre posizioni rimangono le stesse di sempre in Consiglio Comunale», scherza Ada Vasta. «Abbiamo fatto soltanto una discussione –spiega ancora a Biancavilla Oggi, la consigliera di Ncd– il sentore comune è quello di trovare delle convergenze su alcune delibere. Non si è comunque parlato, al di là di qualche battuta, di accordi futuri né di candidature a sindaco, anche perché ancora è presto».
«Se son fiori, fioriranno», secondo il capogruppo di Forza Italia. «Si è trattato di un primo approccio –ammette Vincenzo Amato– con i colleghi del gruppo misto, che hanno compreso quanto sia inaffidabile il sindaco e vedremo se si potrà fare una battaglia comune in Consiglio contro un Glorioso che ha una credibilità pari allo zero».
La mette in questi termini Giosi Greco: «Prima di arrivare ad un matrimonio, ci si frequenta, ci si fidanza e poi ci si sposa. Abbiamo solo cominciato a parlare, ma nessun accordo di tipo politico, soltanto una pizza».
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Istituzioni
Luigi D’Asero lascia la presidenza e il Consiglio: è il turno di Portale e Stissi
L’esponente del Movimento per l’Autonomia conclude un ciclo politico: «Accordi di maggioranza»

Luigi D’Asero si dimetterà a giorni da presidente del Consiglio Comunale di Biancavilla e anche dalla carica di consigliere.
Lo ha annunciato lui stesso nel corso di una conferenza stampa, motivando la scelta come un passaggio politico concordato con la coalizione di maggioranza e con il proprio gruppo politico, il Movimento per l’Autonomia.
Nello scranno più alto dell’assemblea cittadina andrà ora, secondo gli accordi, Fabrizio Portale. Per la carica di consigliere, D’Asero sarà sostituito dal primo dei non eletti del Mpa, Giuseppe Stissi.
Per l’occasione, davanti anche ad esponenti politici e assessori, D’Asero ha tracciato un bilancio dell’attività svolta: 60 delibere all’anno, quelle del Consiglio Comunale. Sicurezza urbana, salute pubblica, stesura dei regolamenti, adesione all’Unione dei Comuni: alcuni dei punti citati dal presidente uscente.
Quasi vent’anni di esperienza politico-istituzionale hanno consentito a D’Asero di ricoprire i ruoli di consigliere ma anche di assessore. «Con la mia presidenza si chiude un ciclo, le mie dimissioni nascono da accordi politici di maggioranza e impegni nei confronti delle forze che la compongono. Scelte concordate all’inizio della consiliatura», ha detto D’Asero, a tratti visibilmente commosso.
«Spesso la figura del presidente viene percepita in secondo piano, rispetto a quella di assessore, ma – ha specificato – non è affatto così e io ho avuto l’onore di ricoprirla in chiave “istituzionale”». In questo senso, D’Asero ha sottolineato il supporto dato all’unica componente di minoranza. Un supporto con una “firma di garanzia” che ha consentito all’esponente del Pd di presentare atti che, altrimenti, con una sola firma, per regolamento, non avrebbero potuto raggiungere l’ordine del giorno.
Un’ultima riflessione D’Asero l’ha voluta fare sulla distanza dei cittadini dal Palazzo. «Il contatto politico si è perso, c’è sfiducia da parte dei cittadini», ha detto, auspicando «una loro partecipazione attiva con un confronto diretto».
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Politica
Gli astenuti affossano i referendum: il 79% dei biancavillesi è rimasto a casa
I cittadini che si sono recati ai seggi elettorali sono stati appena 3686 su 18.151 aventi diritto

QUESITI | SI | NO |
Licenziamenti illegittimi | 94,58% | 5,42% |
Lavoratori piccole imprese | 94,05% | 5,95% |
Lavoro precario | 94,08% | 5,92% |
Sicurezza sul lavoro | 91,12% | 8,88% |
Cittadinanza italiana | 65,68% | 32,32% |
Fonte: Comune di Biancavilla
Quorum non raggiunto: referendum non validi. La consultazione, nelle due giornate di domenica e lunedì, è stata affossata dal forte astensionismo. Per quanto riguarda Biancavilla, il dato ha raggiunto la vetta del 78,78%.
Soltanto 3686 biancavillesi (1755 maschi e 1931 femmine) si sono recati alle urne. Su un totale di 18.151 aventi diritto, l’affluenza si è fermata quindi al 21,22%. Biancavilla ha fatto registrare, peraltro, un astensionismo più marcato rispetto al dato regionale e a quello nazionale.
I cinque quesiti referendari, come si vede dalla tabella in alto, riguardavano i diritti dei lavoratori e la cittadinanza per gli stranieri. Tematiche fondamentali, eppure il quorum è rimasto lontano.
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