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Lapide per Falcone e Borsellino sostituita stavolta senza strafalcioni

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La “saga” che dura da diversi giorni dovrebbe concludersi qui, grazie al fattivo e personale intervento dell’assessore comunale alla Manutenzione, Giuseppe Salvà.

 

di Vittorio Fiorenza

«Miracolo grammaticale». Ad annunciarlo sul proprio profilo Facebook è l’assessore biancavillese alla Manutenzione, Giuseppe Salvà. La targa marmorea dedicata a Falcone e Borsellino nell’omonima piazza è stata sostituita definitivamente, questa volta con la scritta corretta: «Con riconoscenza a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, magistrati vittime della mafia».

Si chiude così una saga che durava da diversi giorni e che ha animato discussioni vivaci sul social network.

Biancavilla Oggi aveva pubblicato un video nel quale documentava lo stato pietoso della piazza intitolata ai due eroi antimafia. In particolare si faceva presente che la lapide commemorativa, da oltre un anno (ma c’è chi dice anche da due anni), fosse spezzata in due, a causa proprio di un atto vandalico.

Che nessuno dell’amministrazione comunale se ne fosse accorto è praticamente impossibile, viste le diverse cerimonie e iniziative ospitate nella piazza. Solita questione di assenza di sensibilità e coscienza civica. Pazienza. Ne scaturisce un tamtam mediatico.

È l’assessore Salvà, al di là del suo ruolo pubblico, ad interessarsi subito al problema. Nel giro di qualche giorno, fa ripulire le mura deturpate da scritte spray e fa sostituire la targa. Peccato che la scritta presenti un grossolano errore: «Con ricorrenza a…».

lapide-falcone-borsellino-con-errore-grammaticale

Vista la gaffe, in fretta e furia, viene ordinata una nuova targa, questa volta con la giusta dicitura. La speranza è che nuove incursioni vandaliche non rovinino tutto ancora una volta, come purtroppo spesso capita negli spazi pubblici cittadini lasciati all’incuria, senza alcuna vigilanza.

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© RIPRODUZIONE RISERVATA

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Bonifica, forse è la volta buona: operai e mezzi in azione a monte Calvario

Lavori al via dopo gli intoppi post-appalto (ritocco dei costi dei materiali e interdittiva antimafia ad un’impresa)

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Operai e mezzi, da qualche settimana, si muovono all’interno dell’area di monte Calvario. Forse è la volta buona perché le opere di bonifica possano entrare nel vivo. «In questo momento i lavori sono in corso, si sta predisponendo la cantierizzazione dell’intervento, a seguito dell’approvazione del piano di lavoro da parte di Spresal», conferma il sindaco Antonio Bonanno a Biancavilla Oggi.

Nonostante la consegna dei lavori, con tanto di nastro inaugurale, alla presenza del ministro Nello Musumeci, sia avvenuta nel febbraio 2023, una serie di inghippi hanno bloccato gli operai. Dopo l’assegnazione dell’appalto, l’impresa Rem aveva sollecitato l’aggiornamento dei costi dei materiali che nel frattempo erano aumentati. Impresa e Comune si erano ritrovati davanti al Collegio Consultivo Tecnico, esprimendosi poi a favore dell’ente pubblico e sollecitando l’avvio dei lavori. Ma lo scorso aprile, come svelato da Biancavilla Oggi, la “Gentile Ambiente” con sede a Casoria (l’altra impresa che con la Rem si era aggiudicata l’appalto) era stata raggiunta da informativa antimafia ostativa da parte della Prefettura di Napoli. «L’amministrazione – specifica Bonanno – ha proceduto alla sua esclusione dall’Associazione Temporanea d’Impresa a seguito della comunicazione di interdittiva. Il provvedimento è diventato definitivo senza che sia stato impugnato».

Opere di bonifica con l’impresa Rem

A portare avanti i lavori, dunque, sarà soltanto la Rem. «La ditta – dice il primo cittadino – che si è aggiudicata l’appalto ha previsto circa 2 anni. La speranza è che non ci siano altri incidenti di percorso per finire i lavori di bonifica nel 2026». Ma Bonanno preferisce stare con i piedi piantati a terra: «Bisogna essere fiduciosi, ma anche realistici. Il sistema degli appalti e il codice degli stessi merita una revisione. L’intoppo è sempre dietro l’angolo».

Certo è, come dimostrano le immagini che abbiamo pubblicato sopra, in questi giorni nell’area di monte Calvario si sono visti operai e mezzi in azione. L’obiettivo finale, come è noto, è trasformare la zona in un parco verde, mettendo in sicurezza le rocce e le aree delle ex cave, da cui si sono diffuse nel corso dei decenni le fibre minerali di fluoroedenite. La micidiale fibra-killer, simile all’amianto, responsabile di oltre 70 decessi accertati per mesotelioma pleurico.

Monte Calvario e poi?

La bonifica di monte Calvario non è l’ultimo capitolo di quelle prescrizioni fornite già a fine degli anni ’90 dagli esperti che si sono occupati del caso Biancavilla. La bonifica degli immobili privati e la realizzazione di un sito di stoccaggio di materiali edili (potenzialmente inquinati) sono due filoni da non dimenticare.

«Abbiamo approvato quest’anno – fa presente Bonanno – il progetto di fattibilità tecnico economica sulla bonifica dell’edilizia privata, con priorità degli interventi sulle abitazioni più vecchie. L’iter del progetto esecutivo sulla discarica va anche avanti. Nonostante gli uffici siano al lavoro sulle opere del PNRR e della bonifica del monte calvario in fase di attuazione, si prosegue con attenzione anche su questi fronti».

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