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Cronaca

Assalto armato ad un furgone per un carico di 200 kg di sigarette

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I banditi, con pistola in pugno, hanno agito con due auto, bloccando un furgone che trasportava tabacchi. Portati via 20-30 scatoloni per un valore di 30-40mila euro. Una delle auto usate trovata bruciata nelle campagne di Belpasso.

 

di Vittorio Fiorenza

Rapina a mano armata in pieno giorno a Biancavilla. Nelle mire della banda di malviventi, un furgone che trasportava sigarette. In due o forse più, a volto coperto e con pistole in pugno, hanno bloccato il mezzo, nella tarda mattinata, mentre percorreva via Monsignor Giosue Calaciura, a pochi passi dallo svincolo della superstrada per Catania.

I due addetti, sotto le minacce delle armi, non hanno potuto fare altro che assecondare le richieste dei malviventi. I ladri, avuta la situazione sotto controllo, hanno scaricato una trentina di scatoloni di pacchi di sigarette e caricarli nelle loro due auto, con le quali si sono poi dileguati. Un carico di circa 200 kg del valore stimato in circa 30-40mila euro.

Sul posto, appena dopo dato l’allarme, sono intervenuti sia una pattuglia del commissariato di Adrano che i carabinieri di Biancavilla, che hanno fatto i primi rilievi e raccolto le prime testimonianze. Avviate le indagini per tentare di risalire ai responsabili di un colpo, che con ogni probabilità era stato pianificato nei dettagli.

Possibile che il mezzo sia stato prima seguito e, una volta arrivato in un punto considerato adeguato dai malviventi, è stato bloccato e svaligiato. Un’auto utilizzata dalla banda, una Fiat Uno, è stata trovata poi bruciata nelle campagne di Belpasso.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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Cronaca

Operazione “Ultimo atto”, avviato il processo anche per altri sei imputati

Segue il rito abbreviato un altro troncone, con il presunto reggente del clan e 12 suoi picciotti

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Prima udienza dibattimentale del processo scaturito dall’operazione antimafia “Ultimo atto”, condotta dai carabinieri a Biancavilla, nel settembre 2023. Alla prima sezione penale del Tribunale di Catania (presidente Riccardo Pivetti) al via il processo a carico di sei imputati: Carmelo Militello, Nicola Minissale, Ferdinando Palermo, Alfredo Cavallaro, Maurizio Mancari e Francesco Restivo. Altri 13 seguono, invece, il rito abbreviato e per i quali la Procura ha chiesto condanne per 125 anni complessivi di reclusione. Si tratta del gruppo che fa capo a Pippo Mancari u pipi (anche lui imputato in abbreviato, per il quale sono stati chiesti 12 anni di reclusione).

Siamo alle udienze interlocutorie: si procederà ora alle richieste di prova e al conferimento ai periti per la trascrizione delle intercettazioni. Dialoghi telefonici ed ambientali che hanno fatto emergere un organigramma con vecchie facce e giovani rampanti e una rete di affari illeciti.

Non soltanto estorsioni (ai danni di sei imprenditori e commerciati, oltre che agli ambulanti e ai giostrai della festa di San Placido). Ma anche traffico e spaccio di droga: un mercato sempre fiorente. E poi, la cosiddetta “agenzia”. Due società di trasporto su gomma, che, secondo gli inquirenti, per lunghi anni era stata nelle mani dei clan di Adrano e Biancavilla, imponendo il monopolio assoluto nei servizi rivolti soprattutto ad imprese della lavorazione di agrumi. Carmelo Militello e Ferdinando Palermo, in particolare, sarebbero i due uomini chiave della “agenzia”. Un’attività sottoposta a sequestro finalizzato alla confisca per un valore di circa 3 milioni di euro.

Gli altri componenti del gruppo che hanno scelto il rito abbreviato sono, oltre a Pippo Mancari: Giovanni Gioco, Salvatore Manuel Amato, Placido Galvagno, Piero Licciardello, Mario Venia, Fabrizio Distefano, Nunzio Margaglio, Alfio Muscia, Carmelo Vercoco, Cristian Lo Cicero e Marco Toscano. Imputato è anche Vincenzo Pellegriti, che del gruppo si è disassociato, entrando nel programma di protezione per i collaboratori di giustizia. Le sue dichiarazioni sono state utilissime all’inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore Andrea Bonomo.

In entrambi i procedimenti si sono costituiti parte civile il Comune di Biancavilla (su delibera della Giunta del sindaco Antonio Bonanno, rappresentata dall’avv. Sergio Emanuele Di Mariano) e l’associazione Libera Impresa (rappresentata dall’avv. Elvira Rizzo). Non figura, invece, nessuna delle vittime di estorsione. Assenti: come da consueta tradizione omertosa.

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