Cronaca
Quattro ladri in azione al bar +39: questo video potrebbe incastrarli

ESCLUSIVO. Rubati due slot machine, il registratore di cassa e alcune confezioni di gelati. Biancavilla Oggi pubblica qui un estratto della videosorveglianza.
di Vittorio Fiorenza
Ladri in azione al bar “+39” di zona Scirfi, a Biancavilla. Un locale periferico, praticamente in aperta campagna, molto frequentato da agricoltori e braccianti che ogni giorno percorrono la Sp 44 che porta in zona Rinazze.
Come si vede dalle immagini del sistema di videosorveglianza (di cui pubblichiamo in esclusiva un estratto) sono stati almeno quattro ad agire, tutti con il volto coperto.
Prima hanno effettuato una sorta di “sopralluogo”, a bordo di due auto: una station wagon e una berlina. Poi si sarebbero fatti un giro per accertarsi che non ci fossero presenze di intralcio nella zona.
Una volta ritornati, hanno posizionato un’auto verso l’ingresso del locale e, con una semplice manovra a marcia indietro, hanno forzato la porta, mandando in frantumi la vetrata.
Nonostante la presenza del sistema di videosorveglianza e dell’allarme, che però non si è azionato, i ladri sono riusciti a caricare e portare via le slot machine e il registratore di cassa contenente banconote e monete per circa 150 euro. Dal vano congelatore “spariti” pure i gelati confezionati. Alcune migliaia di euro, il danno complessivo stimato.
Fatta l’amara scoperta, i gestori del bar hanno subito allertato i carabinieri della stazione di Biancavilla, che hanno già avviato le indagini. Dall’esame delle immagini del sistema di videosorveglianza potrebbero emergere elementi utili per risalire agli autori del furto. Probabile che i responsabili dell’azione criminale non siano del luogo e che le auto utilizzate siano state rubate.
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Cronaca
Stranieri sfruttati sul lavoro: nei guai biancavillese a capo di una cooperativa
L’uomo, presidente del Consiglio di amministrazione, denunciato assieme ad altre due persone

Un 32enne di Biancavilla, con precedenti penali, è fra i tre denunciati dal Nucleo Ispettorato del Lavoro di Catania nell’ambito di controlli contro lavoro irregolare e caporalato. L’uomo, presidente del consiglio di amministrazione di una cooperativa agricola, è ritenuto responsabile di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro.
I controlli hanno portato alla luce un sistema illecito di reclutamento e impiego della manodopera. Le vittime sono due lavoratori stranieri in condizioni di forte vulnerabilità.
Oltre al biancavillese, sono sotto indagine un 38enne marocchino residente ad Adrano, incensurato, che agiva come caporale e intermediario per conto della stessa cooperativa, e un altro 38enne di Scordia, con precedenti, che di fatto collaborava con l’azienda.
Secondo quanto emerso dagli accertamenti, i lavoratori extracomunitari venivano impiegati in condizioni lavorative ritenute altamente degradanti. Evidenziati retribuzioni ben al di sotto di quanto previsto dal contratto collettivo nazionale, turni di lavoro eccessivi e ambienti privi delle minime misure di sicurezza.
L’indagato di origini marocchine è inoltre accusato di estorsione. Avrebbe minacciato uno dei due lavoratori di licenziamento se non gli avesse restituito parte della già esigua paga percepita.
A conclusione delle attività, i due lavoratori sono stati affidati a una struttura protetta, gestita da un’organizzazione internazionale per le migrazioni. Adesso potranno ricevere assistenza e protezione.
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Cronaca
Evade dai domiciliari per le sigarette alla moglie: «È un inferno se non fuma»
Singolare “giustificazione” di un 52enne residente a Biancavilla in giro con la bicicletta a Catania

I carabinieri della stazione di Catania Playa hanno arrestato un pregiudicato 52enne, residente a Biancavilla ma domiciliato a Catania, nella zona di Ippocampo di Mare. L’uomo doveva trovarsi ai domiciliari per reati contro il patrimonio. Però, i militari lo hanno sorpreso mentre, in bici, percorreva via San Francesco La Rena. Ha tentato di passare inosservato con il volto coperto da cappuccio e sciarpa, ma è stato fermato e identificato.
Di fronte alla constatazione della violazione, il 52enne ha cercato di giustificare la sua presenza fuori casa con una spiegazione singolare. Ha sostenuto di essere uscito per acquistare le sigarette alla moglie, una “accanita fumatrice” che, in mancanza di nicotina, si sarebbe irritata al punto da trasformare la giornata in un “inferno domestico”.
Una giustificazione che non ha però evitato l’arresto, eseguito sulla base degli elementi raccolti e ora al vaglio dell’Autorità Giudiziaria, che ha convalidato il provvedimento e disposto il ripristino della misura degli arresti domiciliari.
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