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Cronaca

Prima l’incidente, poi la lite: viabilità in tilt in via Colombo

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L’arrivo dei vigili urbani, all’angolo con via San Vincenzo

di Vittorio Fiorenza

Prima l’incidente tra due auto, poi la lite tra le persone coinvolte, quindi il caos della viabilità lungo via Cristoforo Colombo. Una mattinata movimentata, a Biancavilla, all’angolo con via San Vincenzo, a pochi passi dalla scuola media “Luigi Sturzo”. Proprio in questo punto, si è verificato lo scontro frontale-laterale tra una Fiat Multipla e una Fiat Punto. Non ci sono stati, fortunatamente, feriti o conseguenze di rilievo. Da chiarire ancora, però, secondo quanto riferiscono gli agenti del comando della polizia municipale di Biancavilla, l’esatta dinamica.

Certo è che, come hanno visto e riferito diversi testimoni, tra le persone coinvolte nell’incidente si sarebbe innescata una discussione, che in qualche minuto si è fatta accesa, fino al punto che ne è nata una lite. Un parapiglia, mentre le auto incidentate erano ferme in carreggiata, mandando in tilt la viabilità.

Su un lungo tratto di via Cristoforo Colombo, nel giro di pochi minuti, si sono infatti formate lunghe code. Rallentamenti che si sono ripercossi su tutta l’importante e vulnerabile arteria stradale, in gran parte inadeguata, con i suoi restringimenti, le sue strozzature e soste selvagge, a sopportare la mole di traffico veicolare che ogni giorno la attraversa. I vigili urbani, oltre ad effettuare i rilievi per chiarire la dinamica, sono intervenuti per deviare il traffico sulle vie secondarie.

A pochi passi dal punto in cui si è verificato l’impatto di stamattina, negli anni passati si sono registrati due incidenti mortali: a perdere la vita sono stati un anziano, mentre attraversava a piedi la strada, e un ragazzo, che ha perso il controllo della sua moto.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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Cronaca

La Procura rimette in moto la ruspa: demolita casa abusiva a Biancavilla

Dalla sentenza di condanna all’ordine di abbattimento dell’immobile in zona “Croce al vallone”

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© Foto Biancavilla Oggi

Con l’emergenza Covid e i vari lockdown, le ruspe sono state spente. Ma i fascicoli penali sui casi di abusivismo edilizio sono rimasti accatastati sul tavolo della Procura e adesso vengono nuovamente presi in esami, uno dopo l’altro.

Così anche a Biancavilla riprendono le demolizioni. È accaduto vicino contrada “Croce al vallone”, dove una casa è stata lasciata al destino dell’abbattimento. Si tratta di uno di quei fascicoli per i quali si è accertato l’abuso e si arrivati ad una sentenza di condanna definitiva. Ogni tentativo legale per salvare l’immobile è stato compiuto, ma gli appigli giuridici si erano esauriti. Il proprietario non ha proceduto per conto proprio e la Procura ha ordinato la demolizione coatta, in esecuzione di un verdetto irrevocabile.

A coordinare gli interventi sono stati ufficiali di polizia giudiziaria. Prima lo sgombero dell’immobile, poi l’abbattimento della struttura, che comunque proseguirà ancora nei prossimi giorni fino allo smaltimento del materiale. La ditta incaricata dalla Procura è una tra quelle confiscate alla mafia.

Sul posto, i carabinieri della stazione di Biancavilla, agenti del commissariato di Adrano, la polizia provinciale, il corpo forestale dello Stato e vigili urbani. Uno schieramento normalmente previsto per prevenire eventuali problemi di ordine pubblico. Ad ogni modo, non si è verificato alcun disordine. Anzi, i proprietari hanno prestato collaborazione, aiutando gli operai a recuperare mobili ed infissi.

Le precedenti demolizioni prima del Covid

Tra le ultime e precedenti demolizioni effettuate in territorio di Biancavilla, quella dell’aprile 2018. Un immobile illegale realizzato nel 2008 in contrada Spitaleri, in zona Vigne, ricadente all’interno della zona del Parco dell’Etna, era stato raso al suolo. La procedura della Procura era stata la stessa in decine di altri casi in provincia di Catania.

«Pur avendo i destinatari l’obbligo di adempiere spontaneamente all’ordine di demolizione, in caso di non ottemperanza, è necessario – veniva sottolineato – procedere alla demolizione coatta delle costruzioni abusive, al fine di rendere effettivo l’ordine impartito dalla sentenza di condanna, che altrimenti rimarrebbe lettera morta. Gli oneri della demolizione coattiva sono a carico dell’autore dell’abuso».

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