Detto tra blog
La Madonna tra i simboli comunisti e il misero bigottismo di tanti giovani

di DOMENICO PAPPALARDO
Ha sollevato discordi opinioni la scelta di venerare l’immagine della Madonna presso la sede di Rifondazione Comunista a Biancavilla, evento che ormai si ripete da anni con continuità. È importante che si noti un tale evento, per sottolineare se ve ne fosse bisogno, come persino un partito ormai consegnato alla storia del Novecento riesca costantemente ad attualizzarsi, guardando ben oltre il misero bigottismo di tanti giovani che non sanno distinguere cultura ed ideologia, passato e presente.
C’erano una volta i regimi nazionalistici del ventesimo secolo con la loro religione, i loro santi e le loro reliquie; questa religione si chiamava orgoglio nazionale, i suoi santi erano gli eroi che rendevano grande lo stato. Poi ad un tratto il secolo volse al termine e con esso anche quei regimi divennero memoria storica. Fine.
La memoria storica è fondamentale per comprendere il presente, purtuttavia non lo esaurisce, non tutto si spiega attraverso le lenti del passato e non tutto si esaurisce nelle semplici dicotomie opposte a cui siete stati abituati. La realtà in cui viviamo è più complessa: innanzi tutto questa non è l’URSS e non lo è mai stata, questa è l’Italia un paese di solida tradizione cattolica che trova proprio nel cristianesimo una delle sue radici più profonde e Biancavilla non fa eccezione; in secondo luogo i regimi nazionalistici in quanto ormai storicizzati, sono un prospettiva che da sola distorce i giudizi sul presente.
Il nostro tempo e luogo è un complesso incontro di culture, Biancavilla è il paese che ospita l’icona di una venerata madonna ortodossa, ma è anche il paese che ha visto esplodere con enorme forza le lotte contadine di matrice comunista. E’ entrambe le cose, che oggi senza più attrito possono fondersi creando l’unicità dell’identità locale di Biancavilla, elementi con cui dobbiamo dialogare senza preconcetti se vogliamo conoscere la nostra terra.
Le contraddizioni che irrisoriamente emergono sono semplici errori prospettici, non è più il ventesimo secolo, non ci dividiamo più in devoti della grande madre celeste e della grande madre Russia. Oggi la cultura comunista, perfino nelle sue più piccole sedi di partito, ha compreso che siamo fuori dalle contrapposizioni e dalle categorie novecentesche, che non dobbiamo vergognarci del nostro retaggio ed anzi che solo aprendo al dialogo fra differenti indirizzi culturali possiamo essere realmente cittadini di questo paese e di questo tempo.
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Detto tra blog
Sosta selvaggia, vigili urbani “distratti”: menomale che ci sono i carabinieri
Qualche considerazione su una scena vista all’angolo tra via Vittorio Emanuele e via Centamore


Biancavilla è un paese pieno di macchine e il traffico giornaliero è così intenso che in certi momenti della giornata diventa una bolgia caotica. Ad accrescere il disagio è la nonchalance di alcuni automobilisti nel parcheggiare in maniera disinvolta. Spesso sui marciapiedi, a spina di pesce o addirittura in doppia fila, dove districarsi diventa spesso una sfida non per principianti.
Ad attirare oggi la mia curiosità è stata una scena in cui un automobilista, poco educato, ha parcheggiato in un punto stretto, all’angolo tra via Vittorio Emanuele e via Centamore. Il risultato è che ha creato un ingorgo di macchine, costrette quasi ad alternarsi per potere avanzare.
Di lì a poco sono passati i vigili urbani, che evidentemente non si sono “accorti” del caos e hanno proseguito con il solito gir o del paese. Menomale che una pattuglia dei carabinieri si è poi fermata, notando l’auto mal parcheggiata. I militari hanno atteso il ritorno del conducente, identificandolo e redarguendolo per bene.
Credo che questo stesso automobilista, “distratto” e preso dalla fretta, abbia imparato la lezione. Ma mi pongo un semplice quesito: devono essere i carabinieri, già impegnati nella loro attività quotidiana, a doversi sobbarcare il compito di “vigilare” pure su coloro che ostacolano il regolare flusso veicolare?
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Lenin
9 Maggio 2015 at 11:30
Ho sempre diffidato dai comunisti che si dicono credenti: i cattocomunisti sono i peggiori. Perché non trasformate quella sede in una confraternita? Tanto, in questo paese soltanto processioni e parate sapete fare.