Politica
Un altro morto per mesotelioma, D’Asero: «Non abbassare la guardia»
«Non bisogna abbassare la guardia sull’emergenza fluoroedenite a Biancavilla. Il rischio purtroppo ancora c’è e le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti e continuano a pagarle i cittadini».
Così il capogruppo all’Ars del Nuovo Centrodestra Nino D’Asero, originario del paese etneo, interviene dopo la notizia pubblicata da Biancavilla Oggi sull’ultimo decesso, il primo del 2015, per mesotelioma pleurico causato dalle fibre del pericoloso minerale.
«Al di là delle bonifiche, il problema ancora esiste e va costantemente monitorato e studiato; per questo – aggiunge il parlamentare regionale – mi sono battuto per l’istituzione dell’Osservatorio, per la legge regionale sull’amianto, per l’istituzione del registro sui tumori all’ospedale e per l’inserimento di Biancavilla, avvenuto quale mese fa, nel progetto aree a rischio, finanziato dal fondo nazionale, assieme a Gela, Priolo e Milazzo».
«Iniziative – sottolinea D’Asero – finalizzate principalmente all’analisi delle conseguenze connesse al problema. Negli ultimi mesi infatti sui rischi legati all’esposizione alla fluoredenite c’è stato un atteggiamento altalenate che ha fatto calare l’attenzione, quando invece – conclude – bisognerebbe continuare a tenere i riflettori accesi per trovare una soluzione al problema che a Biancavilla ha già causato ben 53 morti».
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Politica
L’Ortopedia chiude a Biancavilla? Il “no” del Pd: interrogazione all’Ars
L’atto parlamentare, con Ersilia Saverino prima firmataria, investe il presidente Schifani e l’assessore Volo
Il paventato accorpamento del reparto di “Ortopedia e Traumatologia” dell’ospedale “Maria Santissima Addolorata” di Biancavilla a quello del “Santissimo Salvatore” di Paternò solleva perplessità e prese di posizione.
Il Partito democratico ha presentato, tramite il gruppo all’Ars, un’interrogazione (prima firmataria la deputata Ersilia Saverino) rivolta al governatore Renato Schifani e all’assessore alla Salute, Giovanna Volo.
I parlamentari chiedono un intervento per scongiurare una decisione simile e, anzi, di potenziare l’Ortopedia di Biancavilla «per scongiurane la chiusura per una adeguata gestione della sanità pubblica, a salvaguardia del diritto alla salute e all’accesso alle cure e all’assistenza», In quest’ottica si sollecita di rettificare la riforma della rete ospedaliera «in modo da assicurare ai presidi ospedalieri più piccoli un numero congruo di posti letto e di personale sanitario destinando ad essi maggiori risorse finanziarie pubbliche al fine di garantire il decoro e la dignità dei pazienti».
L’ospedale di Biancavilla, punto di riferimento per oltre 100.000 abitanti di tre province (Catania, Enna e Messina), vanta strutture all’avanguardia, tra cui sale operatorie con flusso laminare e un reparto di Rianimazione. Tuttavia, la scelta di accorpare il reparto al presidio di Paternò è motivata dall’Asp con esigenze di ottimizzazione del personale e miglioramento delle performance sanitarie.
Il gruppo dei “Democratici per Biancavilla”, che ha sollecitato l’interrogazione parlamentare, ha definito «illogica e penalizzante» l’eventuale accorpamento dei reparti. Il trasferimento a Paternò, infatti, lascerebbe scoperta l’area pedemontana e dell’entroterra, mentre il “Santissimo Salvatore” si trova a pochi chilometri dal più attrezzato “Garibaldi” di Catania.
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