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Questi politici, perfetti sconosciuti Assessori e consiglieri “anonimi”

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di VITTORIO FIORENZA

«Lei non sa chi sono io». Più che un’espressione di arroganza, tipica di politici e uomini di potere, la frase si presta perfettamente a descrivere il grado (basso, anzi bassissimo) di notorietà, tra i biancavillesi, dei propri rappresentanti istituzionali.

Secondo un sondaggio realizzato da Biancavilla Oggi, infatti, non tutti i consiglieri comunali e gli assessori possono vantare la riconoscibilità dei cittadini. Anzi, ci sono casi in cui certi inquilini del palazzo comunale risultano essere praticamente sconosciuti. Un elemento sintomatico della distanza esistente tra eletti ed elettori, tra amministratori ed amministrati, tra politica e cittadini.

Il campione di 358 biancavillesi intervistati ha attribuito una riconoscibilità al di sotto del 60% a ben 13 esponenti istituzionali. E sei di questi possono “vantare” una notorietà inferiore al 10%. Sono dati sorprendenti, a maggior ragione se si considera che il “gruppo di rilevamento” utilizzato da Biancavilla Oggi è formato in gran parte da elementi tendenzialmente attenti alla vita pubblica del paese.

Un clamoroso paradosso nell’epoca dei social network e della comunicazione “fai da te”, che dà la possibilità di raggiungere migliaia di utenti con un solo clic. Non a Biancavilla, però. Di sicuro non tra consiglieri ed assessori, i quali evidentemente non percepiscono la comunicazione istituzionale come un dovere di trasparenza nei confronti dei cittadini, ma come un fastidioso optional.

Soliti noti, emeriti sconosciuti
Nessuna pretesa scientifica, ma le indicazioni che fa emergere il sondaggio sono chiare. In vetta alla classifica di notorietà c’è Vincenzo Cantarella, esponente del Pd, seguito dal collega di partito Salvatore Giuffrida. E poi il presidente del Consiglio Comunale, Dino Furnari. Quindi Daniele Sapia di Forza Italia, il più visibile tra i consiglieri di opposizione.

In fondo, si posizionano invece Ada Vasta del Nuovo Centrodestra, che dopo uno scoppiettante esordio in Aula sembra essersi messa in ombra, e Fabrizio Portale (Forza Italia), la cui percentuale suona come paradossale, essendo il figlio di uno dei politici più noti da oltre trent’anni a Biancavilla. Sotto la soglia del 10% di riconoscibilità ci sono poi i consiglieri della lista del sindaco, Vincenzo Chisari e Giuseppe Petralia, la consigliera della Lista della libertà, Veronica Rapisarda, così come Alfio Magra del Pd, nonostante vanti decenni di impegno politico e sia stato pure presidente del Consiglio Comunale.

Nella zona d’ombra della classifica ci sono pure gli assessori Francesca Grigorio e Giusi Mursia (il sondaggio –va detto– è stato compiuto prima della polemica sulla fascia tricolore, che certamente ha regalato alla Mursia diversi punti percentuali di notorietà, ben oltre quel 2% che l’ha relegata all’ultimo posto di riconoscibilità tra tutti gli amministratori comunali).

Comunicare: perché mai?
Al di là dei numeri, il sondaggio di Biancavilla Oggi ha tentato pure di rilevare il grado di conoscenza dei biancavillesi sugli atti o su iniziative di assessori e consiglieri. È stato un tentativo perso: nessuno ha saputo rispondere. C’è chi viene riconosciuto per la lunga presenza in politica e nel palazzo comunale, chi per la propria attività professionale, chi per essere coinvolto nell’inchiesta delle “commissioni bluff”. Ma nessuno per un atto, una dichiarazione, un comunicato prodotto in maniera particolare.

Un dettaglio che fa emergere la grave assenza di comunicazione istituzionale (uno dei compiti di Comuni che vogliono definirsi sufficientemente moderni) ai danni dei cittadini. Eppure, Glorioso è stato, in rapporto alle risorse disponibili del Comune, il sindaco che più di tutti nella storia amministrativa di Biancavilla ha investito (o sperperato inutilmente, secondo altri punti di vista) in addetti stampa, tv locale, redazionali sulla carta stampata. Centinaia di migliaia di euro spesi negli anni per una comunicazione (o propaganda, secondo i maligni) che comunque oggi non viene effettuata né dalla giunta né dal consiglio comunale, al di là di avvisi, generiche dichiarazioni e repliche di circostanza.

Di fronte poi ad una pur sporadica redazione di comunicati stampa da parte dei gruppi di opposizione, la maggioranza preferisce il totale silenzio. E persino il Pd, il partito del sindaco ed il primo in città, in quasi due anni ha avuto l’esigenza di comunicare con la stampa, con i dovuti strumenti, sapete quante volte? Tre o quattro volte. Una politica “preistorica”, insomma, incapace di utilizzare o sentire il dovere di confrontarsi con i mezzi di comunicazione e di informazione, salvo poi lagnarsi e piagnucolare quando ritiene –senza averne ragione– di essere oscurata o censurata.

Termini che ai tempi dei “social” suonano ridicoli. Ma da esponenti politici che scambiano le pen drive per accendini (episodio realmente avvenuto al palazzo comunale) o da chi ritiene che WikiLeaks sia una marca di lamette da barba (convinzione realmente manifestata in una seduta di commissione) non ci si può aspettare cosa diversa.

LA NOTORIETA’ DEGLI AMMINISTRATORI COMUNALI

(dati rilevati dal 2 al 5 marzo 2015 su un campione di 358 persone)


Vincenzo Cantarella

95%


Salvatore Giuffrida

91%


Dino Furnari

87%


Daniele Sapia

86%


Mario Amato

84%


Giuseppe Salvà

83%


Vincenzo Mignemi

82%


Giuseppe Pappalardo

68%


Giuseppe Sapienza

62%


Grazia Ventura

59%


Alfredo La Delfa

58%


Marco Cantarella

57%


Luigi D’Asero

55%


Mauro Mursia

53%


Ada Vasta

38%


Fabrizio Portale

37%


Vincenzo Chisari

9%


Francesca Grigorio

8%


Veronica Rapisarda

6%


Alfio Magra

4%


Giuseppe Petralia

3%


Giusi Mursia

2%


© RIPRODUZIONE RISERVATA

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1 Commento

1 Commento

  1. Nicolino UnAmico Incomune

    2 Aprile 2015 at 0:01

    Magari non comunicano perchè non fanno nulla e non hanno nulla da comunicare? O perchè meglio non dire quello che fanno? Forse meglio che le persone non sapppiano delle porcherie e porcate che si fanno dentro al palazzo comunale ?

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Politica

“Ultimo atto”, plauso di Fratelli d’Italia ai carabinieri per il blitz antimafia

Intervento del coordinamento provinciale e cittadino dopo l’operazione contro il clan Mancari

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© Foto Biancavilla Oggi

Il Coordinamento provinciale catanese di Fratelli d’Italia, Dipartimento Legalità e Sicurezza, plaude all’operazione “Ultimo atto”, che ha falciato il clan di Biancavilla. E si compiace con i militari dell’Arma, attraverso una nota stampa.

«L’Arma dei Carabinieri del Comando Provinciale di Catania, con le sue compagnie poste a capillare presidio di tutto il territorio, si riconferma – si legge – un insostituibile volano di legalità. Volano che, sempre più, fornisce risposte concrete e incisive alla richiesta di sicurezza che perviene dalla collettività».

«L’effettuazione su larga scala delle attività di ricerca dei catturandi ed esecuzione delle misure restrittive a loro carico, sono state espletate mediante il supporto della Compagnia di Intervento Operativo del XII Reggimento “Sicilia”, dello Squadrone Eliportato “Cacciatori Sicilia”, nonché dei Nuclei Elicotteri e Cinofili», sottolinea il partito di Giorgia Meloni.

×Quei reparti di cui – prosegue la nota – a motivo dell’elevata professionalità che li caratterizza, Fratelli d’Italia ha in diverse circostanze auspicato l’impiego sul territorio. Impiego che si spera possa essere esteso nel più breve tempo possibile, a seguito della richiesta dei competenti organi, anche alle attività preventive, per come è già accaduto a Caivano».

A poche ore dal blitz erano intervenuti già il coordinamento cittadino e il gruppo consiliare di Fdl. «Sentiamo il dovere di esprimere le più sentite congratulazioni alle forze dell’ordine che ancora una volta hanno dato dimostrazione di efficienza e competenza nell’ambito dell’operazione antimafia portata a termine nel nostro territorio”. Queste le parole di Angelo D’Urso e del consigliere Dino Caporlingua. Dal canto suo, il sindaco Antonio Bonanno, congratulandosi con i carabinieri, ha annunciato che il Comune si costituira parte civile nel processo.

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