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Il Carnevale di Biancavilla? Solo il più dolce… ricordo di Sicilia

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Uno stand in piazza Collegiata dell’edizione 2010

Nessun programma, nessun appuntamento ufficiale nel giorno dedicato alla spensieratezza. In un’atmosfera spenta, le creative prelibatezze dei pasticceri locali si possono gustare soltanto nelle foto d’archivio.

di Vittorio Fiorenza

Dietro le vetrine dei banconi dei bar fanno la loro bella mostra le immancabili “chiacchiere” con una spolverata di zucchero a velo o una colata di miele. Simboli e segnali del Carnevale. Alcune pasticcerie di Biancavilla, tuttavia, non hanno rinunciato ad una tradizione, non antica, ma che negli anni si era ben radicata: quella di una produzione di dolci artigianali interamente a tema carnascialesco.

Così, al di là delle “chiacchere” che si trovano ovunque, è possibile “gustare” con gli occhi (e col palato) “maschere di torta”, “coriandoli alla crema” e prelibatezze con i colori di Arlecchino.

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Il sindaco Glorioso con l’allora assessore Antonio Bonanno

D’altra parte, il centro etneo era la capitale del “Carnevale più dolce di Sicilia”. Già: era. Ormai da anni l’appuntamento che richiamava i golosi di ogni parte della provincia (ed alcuni gruppi provenivano pure da fuori i confini del Catanese) è stato cancellato dai programmi del Carnevale.

Anzi, non esiste nemmeno un cartellone di eventi: annullato dalla spending review comunale, a scapito di una piccola economia cittadina basata proprio sulla produzione pasticcera.

Oltre 1000 kg di prelibatezze di ogni genere venivano esposti negli stand di piazza Roma e piazza Collegiata, a disposizione di tutti, in maniera del tutto gratuita. Un trionfo della golosità. Al bando, almeno per una sera, le preoccupazioni per tenere sotto controllo glicemia e colesterolo.

Di fronte alla creatività e alla fantasia dei maestri pasticceri biancavillesi era impossibile resistere. Bambini in prima fila per l’abbuffata di dolci, ma anche adulti in fila per accaparrarsi le loro porzioni, fino ad avere la pancia piena.

Quel Carnevale biancavillese, nonostante sia riuscito a ritagliarsi una fetta di pubblico siciliano che cercava un’alternativa alle solite sfilate di costumi in maschera e carri allegorici, rimane –è proprio il caso di dirlo– un dolce… ricordo.

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In città

Kermesse “sanremese” per il Carnevale della comunità “Cenacolo Cristo Re”

Musica, balli, “chiacchiere” e coriandoli per gli ospiti della struttura terapeutica di via San Placido

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Sull’eco del Festival di Sanremo e approfittando delle giornate dedicate al divertimento, anche gli ospiti della Comunità Terapeutica “Cenacolo Cristo Re” di Biancavilla hanno voluto organizzare per il Carnevale una kermesse musicale con canzoni e premi.

Nel salone dell’Istituto di via San Placido, grazie alla collaborazione di tutte le figure professionali e di volontariato esterno, si è tenuta la competizione. Una gara in cui i concorrenti, ospiti della struttura, si sono “sfidati”, intonando canzoni di ogni tempo. Valletta d’eccezione che ha accompagnato i “cantanti” alla postazione predisposta per l’esibizione, destando l’ilarità di tutti, un’infermiera in abito carnascialesco che rappresentava la “Sirenetta”. Una giuria composta da vari operatori ha stabilito i primi tre classificati, assegnando un premio. Un gadget a tutti i partecipanti.

L’evento, in ogni sua parte, è frutto dei vari laboratori che si tengono giornalmente in comunità al fine di favorire il percorso riabilitativo degli ospiti (maschere allestite nel Gruppo creativo, canzoni provate e preparate nel Laboratorio musicale…). Non sono mancati musica e balli di gruppo, “chiacchiere” (i dolci tipici del periodo) e coriandoli.

Gli ospiti del “Cenacolo”, inoltre, hanno vissuto l’atmosfera del Carnevale, tra le vie cittadine e nelle piazze di Biancavilla, ammirando i gruppi in maschera e i carri allegorici.

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In città

Nella chiesa del Purgatorio evento ispirato ai “nannareddi” della Civita

Uno spettacolo-recital con Carmelo Zuccaro organizzato dall’Arciconfraternita dei Bianchi

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Un’atmosfera carica di emozione nella Chiesa del Purgatorio di Biancavilla, dove si è tenuto il concerto di Natale “a bona nova”. Lo spettacolo-recital, organizzato dall’Arciconfraternita dei Bianchi, ha rievocato musiche, canti, poesie e litanie della novena natalizia tradizionale siciliana, cantata da suonatori e poeti di inizio Novecento nei quartieri di Catania, dove venivano chiamati “nannareddi”, e di tutte le città della Sicilia.

Un evento che è ispirato dai ricordi d’infanzia di Carmelo Zuccaro, che nel quartiere catanese della “Civita” ascoltava direttamente dai “nannareddi” musiche, canti e recitativo, ed arricchito dalle testimonianze degli anziani dello stesso quartiere. Proprio a loro si deve il recupero dei contenuti di questo antico racconto, che rievoca atmosfere e tradizioni di epoche ormai scomparse ma che riescono ancora ad affascinare e coinvolgere il pubblico.

Uno spettacolo impreziosito dal suono finale della “ciaramella” ed animato dallo stesso Zuccaro, nel ruolo di cantaturi. Con lui: Giorgio Maltese al violino, friscalettu, mandolino e ciaramedda, Mimmo Aiola alla chitarra e Savì Manna, poeta.

Prima del concerto, una messa celebrata dall’assistente spirituale della confraternita, don Pino Salerno, in memoria dei confrati defunti. Speciale ricordo per Gianmarco Rapisarda, prematuramente scomparso nell’ottobre scorso. Conclusioni affidate al governatore dell’arciconfraternita, Agostino Sangiorgio, per i saluti e gli auguri.

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