Politica
La “spartizione” dei tre revisori, l’opposizione perde un altro pezzo
Eletti Alfredo Puleo, Francesco Pagliaro e Franco Motta. Dall’opposizione, Veronica Rapisarda vota la “linea Glorioso”. Forza Italia: «Comportamento da valutare».
di Vittorio Fiorenza
Il mandato era scaduto oltre due mesi fa. Sono seguiti diversi rinvii da parte del Consiglio Comunale. Stamattina in Aula la scelta definitiva che ha rinnovato il Collegio dei revisori dei conti. I tre componenti scelti sono Alfredo Puleo (votato anche quale presidente), Francesco Pagliaro e Franco Motta.
La logica della selezione è platealmente quella della “spartizione” politica. Puleo è stato indicato dal gruppo “CittAttiva”: un nome proposto, in particolare, dal consigliere Vincenzo Mignemi. Pagliaro viene indicato in quota “Volare per Biancavilla”. Motta, nome avanzato dall’area del deputato regionale Nino D’Asero, è stato scelto dall’opposizione di Centrodestra.
Non tutta l’opposizione. Lo schieramento di minoranza, infatti, ha subito un ulteriore sfaldamento. Per il valore politico che il voto per i revisori dei conti ha, dire che si tratti di un episodio incidentale non regge. Dai banchi del Centrodestra si fa emergere quindi che a distanziarsi dalla linea ufficiale e a votare la proposta della maggioranza è stata la consigliera di Forza Italia, Veronica Rapisarda. È la stessa proveniente, non a caso, da quella “Lista delle libertà” sostenitrice in campagna elettorale di Antonio Bonanno, in cui è stato eletto pure Vincenzo Mignemi, da mesi pienamente integrato nella coalizione di Glorioso.
«Si dimostra come al solito che la coperta è corta e non riesce a coprire tutti. Dopo lunga gestazione –dice il capogruppo di Forza Italia, Daniele Sapia– il Consiglio finalmente si è espresso. Quanto a noi, certo, non siamo stati coesi. Senza giri di parole, la consigliera Rapisarda ha fatto altre scelte. Adesso bisogna capire che spiegazioni dà e noi dobbiamo valutare cosa fare dopo un comportamento del genere».
Soddisfazione dal fronte della maggioranza. Vincenzo Cantarella del Partito Democratico: «Riusciamo a dimostrare con questo voto di essere uniti. I tecnici indicati sono impegnati da anni nell’ambito professionale e pertanto questo elemento è garanzia di preparazione. Su questa votazione abbiamo registrato che anche un consigliere della minoranza ha votato insieme a noi. Ne prendiamo atto».
Altro elemento politico da notare è l’assenza di revisori direttamente espressi dal Pd. Nei giorni scorsi era circolato un nome proposto dal consigliere Alfio Magra. Poi il passo indietro. Nell’ambito della maggioranza, si sarebbe raggiunta l’intesa di mantenere l’attuale Collegio non per tutta la sua durata naturale. Ma a metà mandato si dovrebbe procedere ad un turnover. Un modo per dare spazio ad altri e alle “esigenze” (così vengono definite) di altre forze politiche. D’altra parte, appunto, la logica seguita è quella della tacita e trasversale lottizzazione di un organo tecnico di controllo.
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Politica
L’Ortopedia chiude a Biancavilla? Il “no” del Pd: interrogazione all’Ars
L’atto parlamentare, con Ersilia Saverino prima firmataria, investe il presidente Schifani e l’assessore Volo
Il paventato accorpamento del reparto di “Ortopedia e Traumatologia” dell’ospedale “Maria Santissima Addolorata” di Biancavilla a quello del “Santissimo Salvatore” di Paternò solleva perplessità e prese di posizione.
Il Partito democratico ha presentato, tramite il gruppo all’Ars, un’interrogazione (prima firmataria la deputata Ersilia Saverino) rivolta al governatore Renato Schifani e all’assessore alla Salute, Giovanna Volo.
I parlamentari chiedono un intervento per scongiurare una decisione simile e, anzi, di potenziare l’Ortopedia di Biancavilla «per scongiurane la chiusura per una adeguata gestione della sanità pubblica, a salvaguardia del diritto alla salute e all’accesso alle cure e all’assistenza», In quest’ottica si sollecita di rettificare la riforma della rete ospedaliera «in modo da assicurare ai presidi ospedalieri più piccoli un numero congruo di posti letto e di personale sanitario destinando ad essi maggiori risorse finanziarie pubbliche al fine di garantire il decoro e la dignità dei pazienti».
L’ospedale di Biancavilla, punto di riferimento per oltre 100.000 abitanti di tre province (Catania, Enna e Messina), vanta strutture all’avanguardia, tra cui sale operatorie con flusso laminare e un reparto di Rianimazione. Tuttavia, la scelta di accorpare il reparto al presidio di Paternò è motivata dall’Asp con esigenze di ottimizzazione del personale e miglioramento delle performance sanitarie.
Il gruppo dei “Democratici per Biancavilla”, che ha sollecitato l’interrogazione parlamentare, ha definito «illogica e penalizzante» l’eventuale accorpamento dei reparti. Il trasferimento a Paternò, infatti, lascerebbe scoperta l’area pedemontana e dell’entroterra, mentre il “Santissimo Salvatore” si trova a pochi chilometri dal più attrezzato “Garibaldi” di Catania.
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