Cronaca
Criminali sfrontati, tentato furto in una tabaccheria del centro storico




I segni lasciati sulla vetrata della tabaccheria
di Vittorio Fiorenza
Vetrata danneggiata, nel tentativo di entrare e mettere a segno un furto. Sembra questo lo scenario che i titolari della rivendita di tabacchi ed edicola di via Vittorio Emanuele, all’angolo con via Francesco Crispi, a Biancavilla, si sono trovati davanti. Rilievi ed indagini in corso da parte dei carabinieri.
Il tabacchino è lo stesso in cui alcune settimane fa si era barricato uno psicolabile, dopo avere preso a schiaffi e pugni i passanti nella vicina piazza Roma, in pieno centro storico.
Nessun danno di rilievo, quindi, se non quello della vetrata dell’ingresso, distrutta con l’ormai classico metodo della “spaccata”. Certo è che episodi criminali di questo tipo sembrano in aumento nell’ultimo periodo a Biancavilla, con una percezione di allarme criminalità.
E i sistemi di videosorveglianza con l’installazione di telecamere a circuito chiuso all’interno e all’esterno degli esercizi commerciali, di cui peraltro questo tratto di via Vittorio Emanuele vanta una particolare concentrazione, non sembrano funzionare da deterrente. Come se i criminali agissero volutamente quasi con ostentata sfrontatezza.
Quest’ultimo fatto si somma, per esempio, ai diversi furti che si sono registrati in questi ultimi giorni in paese. Tra questi, quello ai danni della rivendita di materiali per l’edilizia di via Cristoforo Colombo e quello che si è registrato in un’abitazione di via Marco Botzaris, letteralmente messa a soqquadro, dal garage ai piani alti, in maniera del tutto indisturbata, dai “topi d’appartamento”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA


Cronaca
Amianto, casalinga morta a 55 anni: chiesto risarcimento di 500mila euro
Causa contro il Comune ma è difficile provare responsabilità, il sindaco: «Ci sono gli indennizzi»


Non era mai accaduto da quando Biancavilla sa di convivere con la minaccia del minerale-killer: la fluoroedenite di monte Calvario, simile all’amianto, fonte di un inquinamento naturale che ha determinato decine di morti per tumore alla pleura. Ma adesso, al palazzo comunale, una famiglia che ha perso una persona cara a causa del mesotelioma chiede ora un risarcimento di 500mila euro.
Sono passati 26 anni dall’evidenza dei dati epidemiologici e 21 dalla scoperta e identificazione della fibra, riconosciuta a livello internazionale come “nuovo minerale” con proprietà altamente cancerogene. In tutti questi anni, nessuno aveva tentato una causa al Comune. Eppure, di morti per questa neoplasia che non lascia scampo, Biancavilla ne conta dal 1988 ad oggi circa 70, anche se la stima è che quelli reali siano almeno il doppio.
La causa civile al Tribunale di Catania
Tra questi, una donna di 55 anni, casalinga, deceduta nel 2012. Sono stati il marito e due figli ad avviare il procedimento alla sezione civile del Tribunale di Catania, adducendo una responsabilità con culpa in omittendo. Si punta il dito sul Comune per presunte omissioni nell’obbligo di tutelare la salute pubblica, soprattutto dopo che cause ed effetti dell’incidenza eccessiva di mesotelioma a Biancavilla sono stati ampiamente documentati dalla letteratura scientifica.
Una causa legittima, ma dal verdetto non così scontato per la famiglia biancavillese. La mobilitazione istituzionale, a partire dal 1997, per affrontare la problematica, non è mai mancata. Tenendo conto, poi, del lunghissimo periodo di incubazione tipico di questa patologia tumorale, i decessi finora avvenuti sono da considerare conseguenze di un’esposizione al rischio cominciata ben prima della fine degli anni ’90, quando il paese ha preso coscienza dell’esistenza del minerale-killer. Ad ogni modo, l’esito della causa civile dovrebbe arrivare il prossimo ottobre.
Aperta la strada dell’indennizzo una tantum
Se la strada dei risarcimenti si presume dallo sbocco incerto, quella da percorrere per vittime e famigliari delle vittime riguarda gli indennizzi. Fino a pochi anni fa anche questa possibilità – riservata solo a lavoratori esposti al rischio amianto – era impensabile da applicare alla realtà di Biancavilla. Ma interventi parlamentari e ministeriali hanno riconosciuto l’unicità del caso Biancavilla. Un cambio di rotta possibile anche dopo che la fluoroedenite è stata riconosciuta cancerogena dall’International Agency for Research on Cancer, riunita a Lione con 21 esperti di 10 paesi europei.
«Si sta lavorando – conferma a Biancavilla Oggi il sindaco Antonio Bonanno – agli indennizzi ai familiari delle vittime dell’esposizione ambientale. Vittime che per la prima volta vengono equiparate a coloro che si sono ammalati per esposizione lavorativa». Per queste ragioni, «ci stiamo interfacciando con l’Animil», l’Associazione Nazionale fra Lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro.
«È stato possibile – sottolinea il primo cittadino – aumentare i fondi nell’ultima finanziaria. Nel decreto Milleproroghe sono state facilitate, inoltre, le procedure per ottenere un indennizzo una tantum, quantificato in 15mila euro, la cui erogazione compete all’Inail».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
-
Cronaca2 mesi fa
Lite furibonda a Biancavilla tra quattro donne: intervengono i carabinieri
-
Cronaca2 mesi fa
Luca Arena, sei anno dopo: «Felice delle mie scelte, sono un’anima libera»
-
Storie3 mesi fa
Un cane trova riparo e dorme dentro il presepe: è l’immagine della tenerezza
-
Storie3 mesi fa
Addio ad Alberto Furno, leone del body building: fu campione mondiale over 60