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Politica

Atti del Gal Etna negati a Sapia: interrogazione all’Ars di Pogliese

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di VITTORIO FIORENZA

Daniele Sapia, consigliere di opposizione, vuole vederci chiaro su una serie di scelte operate dal Gal Etna, di cui il Comune di Biancavilla è socio. Così, inoltra una richiesta di atti pubblici al sindaco, che però allarga le braccia: «Non siamo la sede competente». Una nuova richiesta viene quindi inviata al Gal, ma il presidente del consiglio di amministrazione allarga le braccia: «Le richieste di accesso vanno indirizzate all’ente comunale».

Il classico scaricabarile, si dirà. Ma non è tutto. Già perché il sindaco di Biancavilla e il presidente del Gal sono la stessa persona. Nelle risposte la firma è sempre quella di Giuseppe Glorioso. In questa doppiezza di ruoli, il risultato è che il consigliere non ha avuto alcun atto né rivolgendosi al Comune né bussando al Gal, che ha sede a Villa delle Favare, centro culturale del Comune di Biancavilla.

Una negazione di trasparenza? La vicenda approda ora all’Ars con un’interrogazione del deputato Salvo Pogliese. «Si tratta di un imbarazzante ping pong tra il sindaco Giuseppe Glorioso e Glorioso Giuseppe presidente del Gal Etna che mortifica la legittima richiesta di un consigliere comunale -sottolinea il parlamentare- ho pertanto chiesto al Governo di fare piena chiarezza per accertare quale ente sia tenuto a fornire la documentazione».

Glorioso replica: «È possibile ammettere solo il peccato di inesperienza del giovane consigliere biancavillese, al contrario, non pensavo che un navigato onorevole regionale potesse confondere il Gal per un’azienda del Comune. Ad ogni buon conto, tengo a sottolineare che tutti gli atti aventi pubblico rilievo sono liberamente consultabili sul sito del Gal Etna».

Ma sul sito, viene rilevato, ci sono solo elenchi di atti, non sempre vengono riportati nella loro completezza. E’ il caso degli incarichi a professionisti e ditte, su cui l’azione di Sapia voleva concentrarsi. La questione rimane aperta.

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Politica

Battiato aderisce all’Mpa: «Delusione e amarezza, scelta che non gli fa onore»

Dura reazione del gruppo “Biancavilla in azione” nel quale il consigliere comunale era stato eletto

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«La scelta del consigliere Battiato, per i suoi modi sbrigativi e irrispettosi, provoca delusione e amarezza a quanti – noi per primi – hanno lavorato per raggiungere obiettivi importanti. Nessuno di noi ha compreso le ragioni di questa decisione e, a dirla tutta, ci pare che Francesco Battiato non abbia scritto una pagina politica che gli fa onore».

Parole dure, quelle scritte in una nota dal gruppo “Biancavilla in azione“, nella cui lista era stato eletto Francesco Battiato. Lo stesso che, in aula, ha formalizzato la sua adesione al Movimento per l’Autonomia con tanto di “benvenuto” di Giuseppe Lombardo.

«Un annuncio a sorpresa che ci amareggia non poco. Il consigliere Battiato, infatti, non ha avuto la correttezza di informare preventivamente il gruppo politico che lo ha candidato e grazie al quale è stato eletto. In sostanza, siamo stati messi davanti al fatto compiuto». Lo sottolineano Placido Santanocita e Antonio Greco, primi firmatari della lista “Biancavilla in azione”, che in Consiglio rimane rappresentata da Salvo Pulvirenti.

Critiche anche al presidente del Consiglio

«Battiato – prosegue la nota – ha giustificato la propria scelta, affermando che la stessa è dettata da motivi politici e di condivisione di valori appartenenti al gruppo cui ha aderito. Tale motivazione si presta a molteplici interpretazioni, la più importante delle quali è che il gruppo “Biancavilla in azione” è ispirato a una idea di politica che mette al centro il valore del bene comune. Valore che, evidentemente, egli non condivide. Gli auguriamo buon lavoro, non prima di avergli ricordato che il tempo è galantuomo».

Il gruppo critica anche l’atteggiamento assunto dalla guida dell’assemblea cittadina, esponente autonomista: Esprimiamo, infine, stupore e amarezza per le parole di benvenuto nel proprio gruppo Mpa pronunciate dal Presidente del Consiglio Comunale, Luigi D’Asero. Dichiarazione incompatibile con il ruolo “super partes” che è chiamato a rappresentare una figura istituzionale come il Presidente dell’assise cittadina».

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