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In città

Kermesse “sanremese” per il Carnevale della comunità “Cenacolo Cristo Re”

Musica, balli, “chiacchiere” e coriandoli per gli ospiti della struttura terapeutica di via San Placido

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Sull’eco del Festival di Sanremo e approfittando delle giornate dedicate al divertimento, anche gli ospiti della Comunità Terapeutica “Cenacolo Cristo Re” di Biancavilla hanno voluto organizzare per il Carnevale una kermesse musicale con canzoni e premi.

Nel salone dell’Istituto di via San Placido, grazie alla collaborazione di tutte le figure professionali e di volontariato esterno, si è tenuta la competizione. Una gara in cui i concorrenti, ospiti della struttura, si sono “sfidati”, intonando canzoni di ogni tempo. Valletta d’eccezione che ha accompagnato i “cantanti” alla postazione predisposta per l’esibizione, destando l’ilarità di tutti, un’infermiera in abito carnascialesco che rappresentava la “Sirenetta”. Una giuria composta da vari operatori ha stabilito i primi tre classificati, assegnando un premio. Un gadget a tutti i partecipanti.

L’evento, in ogni sua parte, è frutto dei vari laboratori che si tengono giornalmente in comunità al fine di favorire il percorso riabilitativo degli ospiti (maschere allestite nel Gruppo creativo, canzoni provate e preparate nel Laboratorio musicale…). Non sono mancati musica e balli di gruppo, “chiacchiere” (i dolci tipici del periodo) e coriandoli.

Gli ospiti del “Cenacolo”, inoltre, hanno vissuto l’atmosfera del Carnevale, tra le vie cittadine e nelle piazze di Biancavilla, ammirando i gruppi in maschera e i carri allegorici.

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Nella chiesa del Purgatorio evento ispirato ai “nannareddi” della Civita

Uno spettacolo-recital con Carmelo Zuccaro organizzato dall’Arciconfraternita dei Bianchi

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Un’atmosfera carica di emozione nella Chiesa del Purgatorio di Biancavilla, dove si è tenuto il concerto di Natale “a bona nova”. Lo spettacolo-recital, organizzato dall’Arciconfraternita dei Bianchi, ha rievocato musiche, canti, poesie e litanie della novena natalizia tradizionale siciliana, cantata da suonatori e poeti di inizio Novecento nei quartieri di Catania, dove venivano chiamati “nannareddi”, e di tutte le città della Sicilia.

Un evento che è ispirato dai ricordi d’infanzia di Carmelo Zuccaro, che nel quartiere catanese della “Civita” ascoltava direttamente dai “nannareddi” musiche, canti e recitativo, ed arricchito dalle testimonianze degli anziani dello stesso quartiere. Proprio a loro si deve il recupero dei contenuti di questo antico racconto, che rievoca atmosfere e tradizioni di epoche ormai scomparse ma che riescono ancora ad affascinare e coinvolgere il pubblico.

Uno spettacolo impreziosito dal suono finale della “ciaramella” ed animato dallo stesso Zuccaro, nel ruolo di cantaturi. Con lui: Giorgio Maltese al violino, friscalettu, mandolino e ciaramedda, Mimmo Aiola alla chitarra e Savì Manna, poeta.

Prima del concerto, una messa celebrata dall’assistente spirituale della confraternita, don Pino Salerno, in memoria dei confrati defunti. Speciale ricordo per Gianmarco Rapisarda, prematuramente scomparso nell’ottobre scorso. Conclusioni affidate al governatore dell’arciconfraternita, Agostino Sangiorgio, per i saluti e gli auguri.

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In città

In piazza il presepe si “anima” con gli ospiti e gli operatori del “Cenacolo”

In una cornice suggestiva, la seconda edizione dell’evento promosso dalla Comunità Terapeutica Assistita

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Per il secondo anno consecutivo, a Biancavilla, gli ospiti e gli operatori della Comunità Terapeutica Assistita “Cenacolo Cristo Re” hanno messo in scena “Luce che illumina ogni uomo”. È la rappresentazione della Natività di Cristo, inserita nel cartellone delle manifestazioni del Comune di Biancavilla.

Nella cornice di piazza Roma, ai piedi del campanile della chiesa madre e della chiesa del Rosario, luci e musiche suggestive. EAl centro, il racconto dell’Annunciazione, l’arrivo di Maria e Giuseppe tra i pastori. E ancora: la nascita del Bambino Gesù, la danza degli angeli, Erode e i magi. Un susseguirsi di scene che hanno fatto rivivere l’atmosfera magica e coinvolgente del mistero del Natale.

L’evento è il frutto dell’impegno degli ospiti che per settimane si sono preparati intensamente. Lo hanno fatto nell’ambito dei laboratori specifici di recitazione, canto, scenografie, coordinati dagli educatori, e uno di sartoria, sotto la guida dell’infermiera Lina Furnari.

Coinvolte tutte le figure sanitarie dell’istituto che opera nell’ambito della salute mentale: dal direttore sanitario , Giampaolo Di Pietro, agli educatori, pedagogista, infermieri e ausiliari.

Una particolarità si è avuta in questa seconda edizione: la presenza dei dipendenti andati in pensione negli ultimi anni. In questo modo, con la partecipazione di familiari, amici, volontari (notevole il contributo di Paolo Pinnale, Salvuccio Furnari, Giuseppe Barbagiovanni con Calogero e Salvatore, i ragazzi del Cgs Life e tanti altri), dei circoli che si affacciano nella piazza (primo fra tutti, quello dei Cacciatori), la manifestazione ha avuto la caratteristica dell’inclusività e della fraternità.

Al termine, il canto della Novena eseguita da Elisa Salomone ha dato un tocco di tradizione e il pensiero di padre Pino Salerno ha attualizzato il messaggio evangelico inerente alla Natività. La regia dell’evento è stata affidata a Filadelfio Grasso.

Pienamente soddisfatto il direttore del “Cenacolo”, Giosuè Greco, secondo cui tali occasioni riescono a porre la struttura terapeutica al centro di una comunità territoriale capace di offrire sensibilità e attenzione per chi è diversamente abile. Nello specifico, tali occasioni fanno vivere più intensamente a grandi e piccini il senso della Festa più attesa dell’anno.

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