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Postura ed esercizi correttivi, studio condotto su una squadra di calcio locale

Ricerca della chinesiologa Carminia Zammataro: la pubblicazione donata alla biblioteca comunale

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Si chiama “rimodulazione neuro posturale”: è un modello di ginnastica correttiva atta a migliorare la motricità. A Biancavilla condotta una ricerca per comprendere, tramite tale modello, come prevenire, valutare e correggere disturbi e restrizioni legati alla postura e alla mobilità. A condurlo è stata la dottoressa Carminia Zammataro, chinesiologa presso l’Asp di Catania e con studio privato a Biancavilla.

Una ricerca sul campo… da calcio: è proprio il caso di dirlo. La professionista ha preso a campione, infatti, un gruppo di ragazzi, dagli 11 ai 13 anni di una scuola calcio locale. Tutti sottoposti e test e a valutazione strumentale. Poi, ad ognuno sono stati assegnati degli essercizi da seguire.

La ricerca ha fatto emergere che 9 ragazzi su 10 avevano «una disarmonia del tono posturale più o meno importante, localizzata nella catena cinematica che interessa la cintura scapolare». Ciò si spiega perché probabilmente «il calcio è uno sport essenzialmente asimmetrico e, portiere a parte, privilegia prettamente l’utilizzo degli arti inferiori. Le sollecitazioni però a cui è sottoposto il rachide, non sono poche, sia a livello cervicale che lombare. Il calciatore, professionista o dilettante che sia, acquisisce nel tempo, una postura caratteristica relativa alla tecnica specifica e dei carichi a cui è sottoposto. Il ginocchio varo rappresenta una frequente caratteristica posturale, con ripercussioni a livello del bacino e del rachide».

Miglioramenti in 7 ragazzi su 10

«Va ribadita in questo contesto – ha sottolineato la dott.ssa Zammataro – la “regola del non dolore” sia in campo sportivo che rieducativo, poiché il dolore è sempre un campanello d’allarme, che rileva l’incapacità della struttura di sostenere un determinato lavoro/carico».

Ben 7 ragazzi su 10 hanno migliorato notevolmente le disarmonie posturali rilevate ai test e sono documentate da foto e raccolta dati. “L’importanza della RNP per il ripristino dell’ordine posturale” è il titolo dello studio pubblicato. L’autrice ne ha donato una copia al sindaco Antonio Bonanno per essere inserita nel patrimonio della biblioteca comunale.

«Ulteriori ricerche sono indispensabili per poter scientificamente offrire maggiori dettagli e approfondimenti, in merito al trattamento RNP che, purtroppo, soventemente viene confuso ridotto e banalizzato dai non addetti. Per questo motivo – conclude la dott.ssa Zammataro – spero che quest’importante lavoro possa essere continuato e migliorato, visti gli appaganti risultati ottenuti e le importanti prospettive che lascia intravedere».

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Ss 284, a Biancavilla sparito lo spartitraffico: appello per il ripristino

Intervento dell’associazione Aiace: «Non possiamo aspettare che si verifichi un’altra tragedia»

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I birilli spartitraffico lungo la Strada Statale 284, nel tratto di Biancavilla, non ci sono più. Con il tempo sono stati distrutti, danneggiati, scardinati. Eppure non erano lì per caso. Quei dispositivi flessibili erano stati fortemente voluti, attraverso petizioni e prese di posizioni, da cittadini di Biancavilla, Adrano, Bronte e dei centri vicini. Una volontà contro incidenti stradali in un’arteria ad alto rischio. L’assenza dello spartitraffico adesso riaccende i riflettori sulla sicurezza.

L’Associazione Consumatori AIACE, attenta su questi temi e sulla Ss 284, lancia un appello urgente alle istituzioni (Comune di Biancavilla, alla Prefettura, all’Anas e alla Polizia Stradale): «Chiederemo formalmente agli enti competenti il ripristino immediato della barriera spartitraffico con i birilli flessibili. Non possiamo aspettare che si verifichi un’altra tragedia».

L’associazione chiede interventi concreti anche per altri aspetti: un manto stradale drenante, che non si trasformi in una trappola a ogni pioggia; una pavimentazione a norma, senza buche né tratti usurati; aree di sosta sicure e pulite, libere da rifiuti e cani randagi, che rappresentano un pericolo reale per chi è alla guida; guard rail a norma, per contenere i veicoli in caso di uscita di strada.

Tutti elementi che – denuncia l’associazione – risultano assenti in lunghi tratti della Strada Statale 284, la principale arteria che collega Biancavilla, Adrano, Santa Maria di Licodia e Paternò.

«Autovelox non omologato, annullato verbale»

Intanto, l’associazione cita l’avv. Andrea Carmanello che ha reso nota una sentenza recentissima del Giudice di Pace di Biancavilla con cui è stato annullato un verbale elevato con autovelox. Il motivo? Il dispositivo era approvato ma non omologato, contrariamente a quanto stabilito dalla Cassazione.

«Una decisione di grande valore, che può aprire la strada – sottolinea Aiace – a molti ricorsi e annullamenti, anche in altri comuni. È bene che i cittadini lo sappiano, perché conoscere i propri diritti è il primo modo per difendersi».

«Non si può morire per strada mentre si va a lavorare, a scuola o semplicemente si torna a casa – scrive l’associazione –. La sicurezza non può ridursi a qualche autovelox. Sappiamo bene che in molte zone d’Italia questi strumenti sono stati utilizzati più per fare cassa che per prevenire realmente incidenti. Ma non è così che si salvano vite».

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Lavoratori del supermercato sfruttati, l’arcivescovo: «Vergogna, boicottiamo»

Renna interviene sul caso di Biancavilla: «A fare la spesa si rischia di essere complici di forme predatorie»

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© Foto Biancavilla Oggi

«È una grande vergogna, soprattutto per noi cristiani, trattare così i nostri fratelli. Siamo pronti a boicottare chi non rispetta la dignità dei lavoratori».

Non usa mezzi termini, l’arcivescovo di Catania, Luigi Renna, per intervenire sulla vicenda del supermercato di Biancavilla con dipendenti sfruttati e paghe anche sotto due euro l’ora. Una scoperta della Guardia di finanza che ha portato agli arresti domiciliari il titolare e il direttore commerciale e al sequestro preventivo della società.

«Mi indigna profondamente – rincara Renna – anche il fatto che, continuando a fare acquisti in certi supermercati, rischiamo di diventare complici di queste ingiustizie. Se non ci sarà un cambio di rotta, sarà giusto invitare a non consumare in quei punti vendita».

Un appello ai consumatori per scelte responsabili e consapevoli anche quando vanno a fare la spesa. Sì, perché il caporalato non è confinato al settore agricolo, come ha rilevato l’inchiesta di Biancavilla.

«Non parliamo – dice, non a caso, il vescovo – solo di un ambito specifico come quello agricolo, ma di un sistema che tocca i consumi quotidiani, le catene commerciali, dove il profitto sembra giustificare tutto e lo sfruttamento assume forme predatorie».

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