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Cronaca

Giocattoli contraffatti: sequestri e denunce a Biancavilla e a Misterbianco

Circa 400mila prodotti cinesi falsificati o non conformi alle norme scoperti dalla Guardia di finanza

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Circa 400mila giocattoli contraffatti e privi delle avvertenze previste dalla legislazione sulla sicurezza. Guardia di finanza in azione a Biancavilla e a Misterbianco, dove è stato sequestrato il grande quantitativo di merce. I militari della compagnia di Paternò hanno prima individuato alcuni articoli in un negozio di Biancavilla. Poi hanno ricostruito la filiera di distribuzione dei prodotti fino a rintracciare l’importatore in un grande capannone gestito da cinesi, a Misterbianco.

Al termine dell’operazione è stato sequestrato l’ingente numero di giocattoli: non conformi, privi del marchio CE o con tale marchio contraffatto, in violazione degli standard di sicurezza previsti dalla normativa Europea. Alcuni avevano il marchio falsificato di noti brand come Avenger, Barbie, Venom, Supreme, Bing, Fortnite.

I titolari delle attività commerciali sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Catania per le violazioni di rilevanza penale in materia di sicurezza dei giocattoli e per i reati di contraffazione e frode nell’esercizio del commercio.

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Operazione “Ultimo atto”, avviato il processo anche per altri sei imputati

Segue il rito abbreviato un altro troncone, con il presunto reggente del clan e 12 suoi picciotti

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Prima udienza dibattimentale del processo scaturito dall’operazione antimafia “Ultimo atto”, condotta dai carabinieri a Biancavilla, nel settembre 2023. Alla prima sezione penale del Tribunale di Catania (presidente Riccardo Pivetti) al via il processo a carico di sei imputati: Carmelo Militello, Nicola Minissale, Ferdinando Palermo, Alfredo Cavallaro, Maurizio Mancari e Francesco Restivo. Altri 13 seguono, invece, il rito abbreviato e per i quali la Procura ha chiesto condanne per 125 anni complessivi di reclusione. Si tratta del gruppo che fa capo a Pippo Mancari u pipi (anche lui imputato in abbreviato, per il quale sono stati chiesti 12 anni di reclusione).

Siamo alle udienze interlocutorie: si procederà ora alle richieste di prova e al conferimento ai periti per la trascrizione delle intercettazioni. Dialoghi telefonici ed ambientali che hanno fatto emergere un organigramma con vecchie facce e giovani rampanti e una rete di affari illeciti.

Non soltanto estorsioni (ai danni di sei imprenditori e commerciati, oltre che agli ambulanti e ai giostrai della festa di San Placido). Ma anche traffico e spaccio di droga: un mercato sempre fiorente. E poi, la cosiddetta “agenzia”. Due società di trasporto su gomma, che, secondo gli inquirenti, per lunghi anni era stata nelle mani dei clan di Adrano e Biancavilla, imponendo il monopolio assoluto nei servizi rivolti soprattutto ad imprese della lavorazione di agrumi. Carmelo Militello e Ferdinando Palermo, in particolare, sarebbero i due uomini chiave della “agenzia”. Un’attività sottoposta a sequestro finalizzato alla confisca per un valore di circa 3 milioni di euro.

Gli altri componenti del gruppo che hanno scelto il rito abbreviato sono, oltre a Pippo Mancari: Giovanni Gioco, Salvatore Manuel Amato, Placido Galvagno, Piero Licciardello, Mario Venia, Fabrizio Distefano, Nunzio Margaglio, Alfio Muscia, Carmelo Vercoco, Cristian Lo Cicero e Marco Toscano. Imputato è anche Vincenzo Pellegriti, che del gruppo si è disassociato, entrando nel programma di protezione per i collaboratori di giustizia. Le sue dichiarazioni sono state utilissime all’inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore Andrea Bonomo.

In entrambi i procedimenti si sono costituiti parte civile il Comune di Biancavilla (su delibera della Giunta del sindaco Antonio Bonanno, rappresentata dall’avv. Sergio Emanuele Di Mariano) e l’associazione Libera Impresa (rappresentata dall’avv. Elvira Rizzo). Non figura, invece, nessuna delle vittime di estorsione. Assenti: come da consueta tradizione omertosa.

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