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I ciclamini di Biancavilla per Giulia Cecchettin e tutte le vittime di violenza

A Villa delle Favare ricordata anche Valentina Salamone, uccisa nel luglio 2010 da Nicola Mancuso

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Uno, dieci, cento ciclamini – il fiore con le foglie a forme di cuore – per cancellare con gesti d’amore la bruttura della violenza sulle donne. Anticipata di un giorno, per consentire agli studenti delle scuole di partecipare, a Biancavilla la “Giornata internazionale contro la violenza sulle donne” è stata scandita da due momenti importanti, così come li ha voluti il vice sindaco e assessore alle Pari Opportunità, Martina Salvà.

Prima il breve corteo dei giovani studenti dal palazzo comunale a piazza Sant’Orsola, dove si trova la scultura di due scarpe rosse intagliate nella pietra. Osservato un minuto di silenzio in ricordo di Giulia Cecchettin (la ragazza uccisa dal suo ex fidanzato Filippo Turetta) e di tutte le donne vittime di violenza.

Nella piazzetta, un’aiuola si è trasformata nel “Giardino dei Ciclamini”: decine di piantine della popolare pianta erbacea piantate dai ragazzi con l’aiuto, tra gli altri, dell’assessore Vincenzo Randazzo.

Nel ricordo di Valentina Salamone

Subito dopo, a Villa delle Favare, il convegno “Mai più vittime del silenzio”, che ha ospitato gli interventi – dal vivo e in streaming – di vari esperti. L’incontro è stato moderato dal prof. Mirko Trovato, docente del liceo di Scienze umane. Calorosa l’accoglienza da parte dei ragazzi.

«Una giornata di formazione utile per tutti – sottolinea l’assessore Martina Salvà – soprattutto per i giovani. Loro hanno bisogno sul piano educativo di un’azione concreta da parte dei principali referenti che sono la famiglia e la scuola. Commovente il coinvolgimento dei ragazzi: lo testimonia il bell’intervento del baby sindaco Antonio Scalisi, al mio fianco per tutta la durata dei lavori. Psicologi, sociologi ed esperti di diritto di famiglia hanno fatto il punto in maniera encomiabile. Toccante la testimonianza del genitore di una vittima di violenza: il biancavillese Antonio Salamone, papà di Valentina».

Non poteva mancare il ricordo della giovane 19enne uccisa in una villetta di Adrano. Un’uccisione in un primo momento camuffata da suicidio. Per il caso, che ha avuto l’attenzione mediatica nazionale, Nicola Mancuso sconta l’ergastolo: una pena ormai definitiva.

Domani, 25 novembre, alle ore 11.00 in piazza Martiri di Nassirya sarà inaugurata la “Panchina parlante”, donata dall’Ipsia “Efesto” di Biancavilla.

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Scuola

Alla “Luigi Sturzo” una lezione-concerto con un quartetto jazz di alta qualità

Un incontro con la speciale presenza di Dino Rubino, davanti agli alunni dell’indirizzo musicale

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Nell’aula magna della scuola “Luigi Sturzo”, l’ultimo bis della rassegna “Biancavilla in Jazz”. Di fronte ai giovani studenti che frequentano l’indirizzo musicale, un quartetto jazz di grande qualità – Dino Rubino al piano, Nello Toscano al contrabbasso, Rino Cirinnà al sassofono e Giovanni Morello alla tromba – ha tenuto stamattina una lezione-concerto.

Due di questi musicisti, Rubino e Toscano, sono artisti biancavillesi assai apprezzati in tutta Italia dal pubblico e dalla critica. Toscano, addirittura, ha un doppio legame con la “Sturzo”: della scuola è stato sia alunno che insegnante (di musica, ovviamente).

La lezione “dal vivo” del quartetto jazz ha affascinato gli studenti. Dino Rubino e gli altri musicisti-prof hanno spiegato loro cos’è l’esposizione di un “tema” in un brano musicale e poi l’improvvisazione, lo spazio alla creatività che è il carattere distintivo della musica jazz.

L’incontro musicale nella scuola biancavillese è stato organizzato dall’assessore all’Istruzione, Vincenzo Randazzo, e dal dirigente scolastico, Concetta Drago. Presente pure il sindaco Antonio Bonanno.

«Sono felice che gli studenti – ha detto il primo cittadino – abbiano apprezzato questa lezione-concerto inserita come momento finale della fortunatissima rassegna jazz di settembre, un evento che segna la ripartenza nella città di Biancavilla di una tradizione jazzistica il cui cuore non ha mai smesso di battere».

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