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Il tenente biancavillese Cantarella a capo della Compagnia di Fossano

Prossimo a diventare capitano, l’ufficiale dei carabinieri vanta esperienze in Sicilia e in Calabria

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Il tenente dei carabinieri, Alessandro Cantarella, 45enne di Biancavilla, è il nuovo comandante della Compagnia di Fossano, in provincia di Cuneo. Prossimo a diventare capitano, Cantarella rientra in territoriale dopo una parentesi al Comando del Nucleo Operativo Ecologico di Palermo, incarico che ha ricoperto per quattro anni. In precedenza aveva maturato l’esperienza a capo del Nucleo Operativo e Radiomobile di Villa San Giovanni (Reggio Calabria).

La carriera di Cantarella comincia da carabiniere ausiliario nel 1999, passando per i vari reparti dell’Arma. Dal servizio presso il battaglione “Sicilia” alla compagnia di Bologna Borgo Panigale. Poi il trasferimento in provincia di Grosseto con l’incarico di guidare la stazione di Roccastrada e, successivamente, la tenenza di Follonica. Quindi l’approdo alla Scuola ufficiali a Roma, cui seguono importanti incarichi operativi, fino a quest’ultimo in Piemonte.

A dargli il benvenuto, il comandante provinciale, colonello Giuseppe Carubia, con i migliori auguri di buon lavoro nella provincia di Cuneo «dove l’Arma dei Carabinieri opera sin dalle prime settimane dalla sua istituzione, nel 1814, e dove da sempre c’è un forte legame con il territorio e le comunità che lo popolano».

Nell’ambito dei vari incontri istituzionali, Cantarella ha già conosciuto pure il sindaco di Fossano, Dario Tallone, per un momento di condivisione delle principali azioni messe in atto dall’attuale amministrazione comunale.

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Cultura

L’omaggio di Salvo Ardizzone alla memoria del maestro Franco Zeffirelli

L’artista biancavillese racconta il suo incontro, quand’era ancora studente, con il grande regista italiano

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Nello scenografico complesso di San Firenze, sede della Fondazione Franco Zeffirelli, consegnata l’opera dell’artista siciliano Salvo Ardizzone, originario di Biancavilla, dedicata al maestro del cinema italiano: “I Zeffiretti FZ 2023” acrilico 80×80.

Il dipinto rappresenta un giovane Zeffirelli del periodo del Gesù di Nazaret, circondato dagli “zeffiretti” dell’idomeneo di Mozart tanto amati dalla mamma Alaide. E poi tanto “viola” e tanti “gigli”, che rappresentano la sua amata Fiorentina.

«Ho incontrato il Maestro – ricorda l’artista biancavillese – nella primavera del 1993, lui stava girando il film “Storia di una Capinera” a Catania, io frequentavo l’Accademia di Belle Arti e stavo realizzando la mia tesi “Gesù nel cinema: secondo Pasolini, Zeffirelli e Jewison”, tre modi di vedere la figura di Gesù. È chiaro che di Zeffirelli mi sono soffermato sul “Gesù di Nazaret”, che considero il kolossal non solo della mia adolescenza ma anche di tutti i tempi».

«Tramite le suore benedettine, visto che una mia compagna di classe lo era, mi procurai – prosegue Ardizzone – un appuntamento con il Maestro all’interno del set. Nonostante siano passati esattamente 30 anni, lo ricordo come se fosse oggi. Lui saliva la “scalinata Alessi”, dove c’era anche il suo hotel di appoggio, considerando che lui aveva anche un caravan. Finita la salita si avvicinò a me, nonostante ci fosse un gruppetto di persone e mi disse: “Sei tu il ragazzo della tesi?”. Io in maniera emozionata gli risposi “sì”. Mi prese la mano e la bacio, dicendo “Grazie”. Ho ancora impresso questo momento nei miei pensieri e lo porterò con me».

Se il Gesù di Nazaret e Fratello sole, sorella luna mi hanno emozionato per le verità evangeliche e storiche, Storia di una Capinera e Romeo e Giulietta, mi legano di più alle emozioni amorose, che tutti noi abbiamo dentro il nostro cuore. La stessa cosa si può dire di Amore senza fine. Per parafrasare Callas forever, posso dire Zeffirelli forever».

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