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Enrico Guarneri presenta il romanzo “La scelta di Juanita” di Carmen Toscano

Cultura & Beneficenza: all’Etna Jazz Club, il popolarissimo attore catanese fa da “guida letteraria”

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Ancora una volta l’Etna Jazz Club di Biancavilla, con la direzione Artistica di Carmen Toscano, ha fatto centro con la presentazione / spettacolo del libro “La scelta di Juanita”, a firma della stessa Toscano.

La serata è stata arricchita dalla straordinaria presenza dell’attore Enrico Guarneri, che ha saputo trovare intriganti chiavi di lettura del romanzo.

Popolarissimo attore siciliano, interprete, tra l’altro, di Luigi Pirandello e dell’opera verghiana “La Roba”, Guarneri sta riscuotendo grande successo nei teatri catanesi con uno spettacolo programmato anche nell’attuale stagione al “Quirino” di Roma.

L’attore, oltre a fare emergere i temi trattati nel libro, ha sottolineato la tecnica di scrittura e la vis narrativa dell’autrice che, così, riesce a catturare e affascinare il lettore, inducendolo alla lettura per giungere velocemente all’epilogo della storia. Guarneri ha messo in evidenza come questa modalità di scrivere può rappresentare benissimo il manifesto ideale per trasmettere l’invito a leggere, in un tempo in cui l’immagine la fa da padrona, distogliendo l’uomo dal piacere e dal godimento che produce, invece, la lettura di un libro, quale prezioso nutrimento per l’anima.

Anche la prof. Chiara Longo, nel suo ruolo di relatrice, con la sua abilità letteraria, ha offerto un prezioso contributo, soffermandosi sulle caratteristiche stilistiche della scrittura, alternandosi efficacemente con Enrico Guarneri, in un duetto che ha spaziato tra arte e letteratura.

Musica e solidarietà per la Tanzania

La presentazione del libro, organizzata in forma teatrale con la lettura di alcuni brani, poi intercalati con il quartetto “The Swing’s Lovers”, che ha eseguito musiche per meglio rappresentare la drammaticità e l’allegria di certi avvenimenti raccontati nel libro.

La serata ha avuto grande successo e riscontro da parte del caloroso pubblico, proveniente dai paesi etnei e non solo. La finalità culturale e di intrattenimento della serata ha fatto il paio con la beneficienza.

Il club, avendo accolto l’invito di Giuseppe Cusimano, ambasciatore del progetto “Tanzania” gestito dal missionario biancavillese, padre Salvatore Ricceri, si è prodigato nel raccogliere fondi da devolvere alla missione.

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Cultura

1° Maggio a Biancavilla, l’occupazione delle terre e quelle lotte per i diritti

Il ruolo della Sinistra e del sindacato: memorie storiche da custodire con grandissima cura

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Anche Biancavilla vanta una ricca memoria storica sul 1 maggio. Nel nostro comprensorio non sono mancate, nel secolo scorso, iniziative e manifestazioni di lotta per i diritti dei lavoratori.

Spiccano su tutte l’occupazione delle terre e la riforma agraria di cui ci parla Carmelo Bonanno nel recente libro “Biancavilla e Adrano agli albori della democrazia. La ricostruzione dei partiti, le prime elezioni e i protagonisti politici dopo la caduta del fascismo”.

Il volume, edito da Nero su Bianco, raccoglie le testimonianze di alcuni dei protagonisti della vita politica e sindacale locale del Novecento, evidenziando le numerose iniziative volte a spazzare via i residui del sistema feudale di organizzazione delle terre e ad ottenere la loro redistribuzione.

Il mezzo principale per raggiungere tale obiettivo fu l’occupazione delle terre ad opera di un folto gruppo di contadini e braccianti. Tra questi, Giovanbattista e Giosuè Zappalà, Nino Salomone, Placido Gioco, Antonino Ferro, Alfio Grasso, Vincenzo Russo. A spalleggiarli anche diversi operai. Tra loro, Carmelo Barbagallo, Vincenzo Aiello, Domenico Torrisi, Salvatore Russo. Ma anche intellettuali come Francesco Portale, Nello Iannaci e Salvatore Nicotra.

Così, ad essere presi di mira furono anzitutto i terreni del Cavaliere Cultraro in contrada Pietralunga, nel 1948. Più di 400 persone li occuparono per cinque giorni e desistettero soltanto per l’arrivo della polizia, che sgomberò le proprietà.

A questa occupazione ne seguirono altre, tutte sostenute dai partiti della Sinistra dell’epoca (Pci e Psi in testa) e dalla Camera del Lavoro, e col supporto delle cooperative agricole di sinistra.

Le parole del “compagno” Zappalà

Significativa la testimonianza, riportata nel libro di Bonanno, del “compagno” Giosuè Zappalà: «Gli insediamenti furono vissuti con grande entusiasmo e costituirono per noi protagonisti dei veri e propri giorni di festa in cui potevamo manifestare la libertà che per tanti anni ci era stata negata. Le terre, i cui proprietari erano ricchi borghesi e aristocratici, spesso si trovavano in condizioni precarie, erano difficilmente produttive e necessitavano di grandi lavori di aratura, semina e manutenzione. Noi braccianti, perciò, con grande impegno e dedizione, spinti, oltre che dalla passione per il nostro lavoro, anche e soprattutto dalle condizioni di vita misere di quei tempi, ci occupammo, fin quando ci fu concesso, dell’opera di bonifica. Erano terre che di fatto costituivano per moltissimi l’unica fonte di reddito disponibile».

Tali iniziative, innestatesi nel corso del processo di riforma agraria che portò al superamento del sistema di governo delle terre sino ad allora vigente, condussero però a risultati contraddittori, poiché alcuni contadini ottennero terre produttive mentre altri terre scadenti. Ciò acuì il clima di invidia e inimicizia tra i protagonisti di quelle lotte e condusse alla rottura definitiva della coesione e della solidarietà della categoria.

Ciò non toglie che queste iniziative e manifestazioni segnarono un passaggio molto importante nella storia politica, socio-economica e sindacale locale e posero le basi per la “conquista” del palazzo municipale nel 1956 con l’elezione di Peppino Pace, primo sindaco comunista di Biancavilla.

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