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Glorioso: «Polemica stucchevole quella dell’Atletico Biancavilla»

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«Sono polemiche stucchevoli quelle alimentate da una sola associazione sportiva, l’Atletico Biancavilla, sull’esternalizzazione della gestione dello Stadio comunale, decisa dal Consiglio comunale».

Interviene così il sindaco Giuseppe Glorioso, dopo la plateale protesta dell’Atletico Biancavilla che, portando i propri ragazzi in piazza Roma, ha voluto protestare contro la decisione del Comune di dare in gestione privata il campo sportivo “Orazio Raiti”. Protesta motivata, secondo i dirigenti della società calcistica, dalla conseguenza che tutto questo avrà sui costi per gli allenamenti e le partite da giocare.

pippo glorioso

Il sindaco Giuseppe Glorioso

«Le tariffe -spiega Glorioso- sono state stabilite dopo una fase di incontro e concertazione con tutte le realtà sportive, fra cui proprio l’Atletico Biancavilla. Tutti si sono detti d’accordo riconoscendo l’esiguità della compartecipazione legata a tutelare la nuova struttura, garantire un’adeguata custodia e gli standard di igiene negli spogliatoi. Ricordo che la tariffa è di 8 euro la sera per un’ora e per l’intera squadra e non per i singoli giocatori. L’Amministrazione -specifica il sindaco- ha scelto di abbattere del 50% la tariffa, fissandola a 4 euro sempre per l’intera squadra, al mattino e al pomeriggio, quando presumiamo che si svolgano gli allenamenti delle realtà sportive».

Nell’iniziativa di protesta, i ragazzi hanno indossato una maglietta con la scritta “Il sindaco dice no allo sport”.

«L’Amministrazione -risponde ancora Glorioso- crede nello sport e ha assicurato a tutte le squadre un contributo economico come riconoscimento dell’azione sociale svolta nel territorio. La polemica dell’Atletico Biancavilla, quindi, non sembra avere nulla di sportivo, ma appare fortemente strumentale».


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Politica

Il sindaco Bonanno ricorda il 25 Aprile, ma dimentica la parola “fascismo”

Il presidente del Pd, Alfio Distefano: «Così si rischia di snaturare il significato di questa ricorrenza»

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Un momento della commemorazione dello scorso anno

«Nella Giornata del 25 Aprile, Festa della Liberazione, i valori democratici vanno affermati con nettezza e nel fare ciò bisogna esprime l’avversione a tutti i regimi totalitari e autoritari che restringono la libertà. La celebrazione della nostra ritrovata libertà deve aiutarci a comprendere e rafforzare il ruolo dell’Italia nel mondo come imprescindibile baluardo di democrazia. Viva la libertà, Viva la democrazia, Viva l’Italia».

Con queste parole, il sindaco di Biancavilla, Antonio Bonanno, ha ricordato la ricorrenza della Liberazione. Ma, come accaduto anche in anni precedenti, non ha pronunciato la parola “fascismo”. C’è il riferimento ad una generica «avversione a tutti i regimi totalitari e autoritari», ma senza citare il dato storico della caduta della dittatura di Mussolini e della cacciata dei nazisti di Hitler. Dettaglio che non è passato inosservato. Un atteggiamento peraltro in linea con quello della presidente Giorgia Meloni e della sua maggioranza. Ma si può celebrare la Liberazione, omettendo di ricordare l’occupazione nazifascista?

L’intervento di Alfio Distefano

Così, a margine del 25 aprile, è il presidente del Partito democratico di Biancavilla, Alfio Distefano, ad affidare ad una nota stampa la sua riflessione.

«Le parole – scrive Distefano – rischiano di snaturare il profondo significato di questa ricorrenza, strumentalizzandola in modo inaccettabile. Il 25 aprile non è, come affermato dal sindaco e da parte della sua giunta, una semplice giornata commemorativa dei caduti di tutte le guerre o una celebrazione generica contro i regimi totalitari. Si tratta, piuttosto, di una data ben precisa che segna un momento fondamentale nella storia del nostro Paese: la liberazione dal regime nazifascista, avvenuta nel 1945 grazie al sacrificio dei partigiani e all’impegno congiunto di tutte le forze antifasciste. È un giorno in cui dovremmo riflettere sul coraggio e la determinazione dei partigiani italiani che, con grande sacrificio e rischio personale, lottarono per l’ideale di libertà e democrazia».

Distefano sottolinea ancora che «celebrare il 25 aprile significa non solo onorare la memoria di chi ha combattuto e dato la vita per la libertà, ma anche riaffermare con forza i valori antifascisti che sono alla base della Repubblica Italiana. Valori che, come recita la nostra Costituzione, ripudiano la guerra e la violenza e pongono al centro la tutela dei diritti umani e la democrazia».

«Distorsione della memoria storica»

«Ritengo inaccettabile – specifica il presidente del Pd – che i rappresentanti delle istituzioni, come Sindaco e Giunta comunale, possano mettere in discussione il significato profondo del 25 aprile, alimentando una pericolosa distorsione della memoria storica, dove tale strumentalizzazione rischia di offendere la memoria di chi ha combattuto e di minare i valori stessi su cui si fonda la nostra democrazia».

Da qui, dunque, la richiesta di Distefano rivolta agli amministratori comunali ad «impegnarsi a promuovere una corretta e consapevole celebrazione del 25 aprile, commemorare questa giornata con il rispetto che merita e che sia occasione di riflessione e di riaffermazione dei valori antifascisti che uniscono l’Italia».

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