Chiesa
Fra’ Timpanaro ordinato diacono: «La mia vocazione maturata a Biancavilla»
L’imposizione delle mani e la preghiera di consacrazione avvenute nella Cattedrale di Palermo
Grande festa nella Cattedrale di Palermo per l’ordinazione diaconale di Antonio Timpanaro, frate minore di Biancavilla. Ordinazione avvenuta con l’imposizione delle mani e la preghiera di consacrazione dell’arcivescovo Corrado Lorefice.
«Il mio stato d’animo è di gioia indicibile, il diaconato è un dono per tutta la Chiesa, non solo per me. Essere strumento nelle mani di Dio mi dà tanta gioia e tanta forza, ha detto frate Timpanaro a Biancavilla Oggi.
Classe 1990, Timpanaro entra in convento nel novembre 2011 a Chiaramonte Gulfi (in provincia di Ragusa), per il periodo di accoglienza e postulandato.
Successivamente viene trasferito a Piedimonte Matese (Caserta) per il noviziato. Tempo dedicato alla formazione umana, spirituale e mirata allo stato di vita francescano.
L’8 settembre 2015 emette la professione temporanea nell’ordine dei frati minori e inizia gli studi filosofici e teologici presso lo Studio Teologico “San Tommaso” a Messina. Studi conclusisi con il baccalaureato in Teologia nel 2020.
Trasferito a Palermo, opera nella curia provinciale francescana, il convento di Terra Santa e a Baida. Si occupa di pastorale ordinaria ed è anche assistente locale dell’ordine francescano secolare.
Insieme ad un altro confratello gestisce una struttura del quartiere Baida, locale vocato all’accoglienza e all’ospitalità.
Nell’ottobre 2020, Timpanaro emette la professione solenne. E adesso, l’ordinazione diaconale. Passo successivo sarà quello dell’ordinazione sacerdotale.
«La mia vocazione –sottolinea fra’ Timpanaro– nasce, cresce e si fortifica a Biancavilla, nella parrocchia “Cristo Re”. E successivamente, grazie alla missione popolare francescana del 2007, iniziai a frequentare il Convento di Biancavilla».
«Mi sento di ringraziare molto –conclude– don Antonino Tomasello, don Vito Grasso e don Placido Brancato per il loro sostegno, incoraggiamento e vicinanza. Questi sacerdoti contemplano adesso il volto di Cristo e so che mi sono vicini».
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Chiesa
Rivive il presepe nel cuore del quartiere San Giuseppe tra le suggestive viuzze
L’evento ha coinvolto tutte le componenti della parrocchia Annunziata, guidata da padre Giosuè Messina
L’arco di San Giuseppe, l’omonima chiesa, le caratteristiche viuzze. Uno degli angoli più suggestivi del centro storico di Biancavilla diventa la location perfetta per il presepe vivente. Merito di catechisti, educatori, confratelli e fedeli della parrocchia Annunziata di padre Giosuè Messina. L’iniziativa nasce per coinvolgere i bambini e i ragazzi dell’oratorio alla tradizionale novena di Natale.
Sono state allestite la stalla della della natività e il palazzo di Erode, che riprendono il racconto evangelico. Vi è stata l’opportunità di scoprire gli antichi mestieri del falegname, del fabbro, delle ricamatrici, del vasaio, della lavandaia, delle impastatrici, delle venditrici di stoffe e della verdura.
Un’iniziativa religiosa, dunque, che si propone anche con il suo valore culturale e di aggregazione sociale. Per questo, non è mancato il patrocinio da parte del Comune di Biancavilla.
«Il presepe – sottolineano gli organizzatori – ha lo scopo di rappresentare in maniera plastica le pagine evangeliche oltre che a rendere il figurante e il visitatore protagonisti dell’evento più importante della storia».
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