Associazionismo
Casa Madre Teresa, un anno dopo: 300 persone “vestite” di generosità


Alcuni componenti del gruppo Sicomoro dell’Annunziata che hanno dato vita a Casa Madre Teresa
La struttura di via Tutte Grazie compie il suo primo anno di attività: 2500 indumenti distribuiti a 75 famiglie. Soprattutto rumeni e albanesi. I volontari: «Ma ci sono anche tanti biancavillesi che vivono in situazioni drammatiche».
di Vittorio Fiorenza
È una povertà che magari non è visibile, ma esiste. È reale. Un disagio economico non momentaneo, ma “strutturale” per tanti nuclei familiari di Biancavilla. La “mappa dell’indigenza” nel centro etneo è ben conosciuta dai volontari di Casa Madre Teresa di Calcutta, che hanno concluso il loro primo anno di attività e ne hanno cominciato appena un altro.
Nei locali attigui alla chiesa di Tutte grazie –con l’impegno del gruppo giovanile Sicomoro della parrocchia Annunziata– ogni settimana si raccolgono indumenti usati per poi distribuirli a chi ne ha bisogno. Un bisogno che non parla soltanto una lingua straniera. A recarsi nel centro, anche parecchi biancavillesi.
Secondo i dati del primo anno sociale, Casa Madre Teresa ha distribuito circa 2500 indumenti (invernali e estivi), assistendo in maniera regolare 75 famiglie per un numero complessivo di 300 persone. Il 60% è formato da rumeni e albanesi, cioè le nazionalità maggiormente presenti in paese.
«Ma ci sono famiglie di Biancavilla che vivono in una situazione drammatica –raccontano a Biancavilla Oggi i volontari, seguiti dal parroco Giovanbattista Zappalà– e per arrivare fino a noi significa che hanno una necessità assoluta perché hanno oltrepassato la soglia dell’orgoglio. Eppure, in tanti provano ancora vergogna e preferiscono mandare da noi i loro figli, bambini che a bassa voce ci chiedono un giubbotto o un paio di scarpe».
Non soltanto distribuzione di indumenti. I volontari si sforzano di instaurare un rapporto umano con quanti vi si rivolgono.
«C’è chi mostra diffidenza, ma altri ci raccontano le loro storie», spiegano i ragazzi, che fanno a turno per garantire l’apertura settimanale.
«Abbiamo conosciuto un giovane rumeno che ha una moglie di 25 anni con un tumore e un bambino di 8 mesi. Lui lavora, ha difficoltà a pagare le medicine e c’è il piccolo da accudire. Abbiamo conosciuto due bambini di 6 e 9 anni, che sono venuti da noi perché la mamma si vergogna e il papà è in carcere. Abbiamo conosciuto persone che stanno da sole, nonostante la patologia psichica di cui soffrono. Ecco perché cerchiamo anche di scambiare un dialogo. Per chi vive nel disagio è un gesto che fa tanto, che riscalda il cuore».
Casa Madre Teresa è aperta martedì pomeriggio per la donazione dei vestiti e sabato pomeriggio per la loro distribuzione. La sua fondazione si deve a 25 ragazzi, dopo la loro partecipazione come volontari nell’organizzazione del Giubileo: hanno accolto l’appello di Papa Francesco, che aveva chiesto “opere vive e segni tangibili di Misericordia”. Un invito trasformato in realtà.
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Associazionismo
Accademia Universitaria Biancavillese, un anno ricco di attività ed eventi
Concluso l’anno sociale a Villa delle Favare con saggi ed esibizioni: 236 iscritti, di cui 75% donne

A Villa delle Favare, una serie di eventi a conclusione dei corsi dell’Accademia Universitaria Biancavillese che quest’anno ha vantato 236 iscritti, di cui un buon 75% composto da donne, provenienti anche dai paesi vicini.
Inaugurata la mostra collettiva degli allievi del corso di pittura tenuto dalla prof. Mimma Alessandra, docente e pittrice di fama internazionale, la prima serata è proseguita nella sala conferenze. Qui si sono svolti i saggi e le esibizioni come risultato di intense attività culturali, formative, di socializzazione e di sport. Attività tenute durante l’anno accademico a cadenza settimanale.
Il coro polifonico, diretto dal M° Filadelfio Grasso, ha poi incantato i presenti con alcune canzoni del panorama musicale italiano. Toccati temi umani, sociali e intimistici di autori come Morandi, Zero e altri, per lanciare un messaggio di speranza e di ottimismo. A conclusione della performance, l’Inno della Regione Siciliana, Madreterra, diventato emblema dell’Accademia, perché mette in luce la storia, la grandezza, le bellezze e l’umanità della nostra Sicilia.
Altro momento significativo, la lettura degli elaborati che le allieve del corso di scrittura creativa, coordinato dalla Prof. Rosa Lanza, hanno realizzato durante le lezioni. I versi e le prose sono il frutto di rielaborazioni personali, dopo l’approfondimento dei testi, la visione di film, dibattiti su fatti e personaggi storici e di attualità. Molto spazio ai ricordi individuali alla luce di un filo conduttore intitolato “La valigia dei Ricordi”. Ne sono scaturiti racconti di ampio respiro che hanno riportato alla memoria dei tanti presenti, pezzi della loro stessa storia personale e collettiva.
Di rilievo è stata la vendita di beneficenza dei manufatti creati dal laboratorio artistico seguito dall’insegnante Vita Peri.
Altro piacevole pomeriggio dedicato ai balli di gruppo, guidati nelle coreografie dalla istruttrice Alessia Giordano. Balli intercalati dalla lettura dei componimenti dei partecipanti al corso di scrittura creativa condotto dalla prof. Elsa Sangiorgio.
Le manifestazioni, all’insegna della buona musica, del ritmo e della cultura, sono state felicemente concluse dalla presidente Rosa Lanza. Ringraziamenti e saluti all’amministrazione comunale di Biancavilla per la disponibilità sempre mostrata, a tutti i soci e al numeroso pubblico presente.
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