In città
In piazza il presepe si “anima” con gli ospiti e gli operatori del “Cenacolo”
In una cornice suggestiva, la seconda edizione dell’evento promosso dalla Comunità Terapeutica Assistita
Questa è la Biancavilla che ci piace
Per il secondo anno consecutivo, a Biancavilla, gli ospiti e gli operatori della Comunità Terapeutica Assistita “Cenacolo Cristo Re” hanno messo in scena “Luce che illumina ogni uomo”. È la rappresentazione della Natività di Cristo, inserita nel cartellone delle manifestazioni del Comune di Biancavilla.
Nella cornice di piazza Roma, ai piedi del campanile della chiesa madre e della chiesa del Rosario, luci e musiche suggestive. EAl centro, il racconto dell’Annunciazione, l’arrivo di Maria e Giuseppe tra i pastori. E ancora: la nascita del Bambino Gesù, la danza degli angeli, Erode e i magi. Un susseguirsi di scene che hanno fatto rivivere l’atmosfera magica e coinvolgente del mistero del Natale.
L’evento è il frutto dell’impegno degli ospiti che per settimane si sono preparati intensamente. Lo hanno fatto nell’ambito dei laboratori specifici di recitazione, canto, scenografie, coordinati dagli educatori, e uno di sartoria, sotto la guida dell’infermiera Lina Furnari.
Coinvolte tutte le figure sanitarie dell’istituto che opera nell’ambito della salute mentale: dal direttore sanitario , Giampaolo Di Pietro, agli educatori, pedagogista, infermieri e ausiliari.
Una particolarità si è avuta in questa seconda edizione: la presenza dei dipendenti andati in pensione negli ultimi anni. In questo modo, con la partecipazione di familiari, amici, volontari (notevole il contributo di Paolo Pinnale, Salvuccio Furnari, Giuseppe Barbagiovanni con Calogero e Salvatore, i ragazzi del Cgs Life e tanti altri), dei circoli che si affacciano nella piazza (primo fra tutti, quello dei Cacciatori), la manifestazione ha avuto la caratteristica dell’inclusività e della fraternità.
Al termine, il canto della Novena eseguita da Elisa Salomone ha dato un tocco di tradizione e il pensiero di padre Pino Salerno ha attualizzato il messaggio evangelico inerente alla Natività. La regia dell’evento è stata affidata a Filadelfio Grasso.
Pienamente soddisfatto il direttore del “Cenacolo”, Giosuè Greco, secondo cui tali occasioni riescono a porre la struttura terapeutica al centro di una comunità territoriale capace di offrire sensibilità e attenzione per chi è diversamente abile. Nello specifico, tali occasioni fanno vivere più intensamente a grandi e piccini il senso della Festa più attesa dell’anno.
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In città
Giuseppe La Venia all’oratorio “Don Bosco”: i retroscena dell’inviato del Tg1
Il giornalista Rai ospite della parrocchia dell’Annunziata per una testimonianza professionale e umana
Un confronto e un’occasione di riflessione su comunicazione, giornalismo e valori umani. L’oratorio “Don Bosco” della parrocchia dell’Annunziata di Biancavilla ha ospitato Giuseppe La Venia, giornalista Rai e inviato del Tg1, per un incontro dal titolo “Dialogo e fede nell’era dei social”.
L’iniziativa ha offerto ai ragazzi della comunità parrocchiale, guidata da padre Giosuè Messina, un faccia a faccia con un cronista sempre in prima linea. La Venia ha condiviso la propria esperienza professionale e umana, ricordando la sua formazione cattolica. E non ha mancato di svelare i retroscena e le responsabilità etiche del mestiere di giornalista. Dai servizi realizzati sulla sofferenza e la morte di Papa Francesco, alla cattura di Matteo Messina Denaro, dall’emergenza Covid al terremoto in Turchia, fino alla guerra in Ucraina.
Tra testimonianza e racconto, l’inviato del Tg1 ha mostrato come dietro ogni notizia ci siano persone, storie e scelte difficili, da affrontare con uno sguardo umano e rispettoso. Nel dialogo con i giovani presenti, La Venia ha risposto alle domande, raccontato aneddoti e sottolineato l’importanza di mantenere equilibrio e verità sostanziale in un tempo dominato dai social, dagli influencer e dalle fake news.
L’incontro si inserisce nel percorso di impegno formativo dell’oratorio “Don Bosco”. Lo stesso La Venia ha ricordato come negli ultimi anni partecipi con entusiasmo ad appuntamenti simili nelle scuole e ora anche negli oratori, raccogliendo così l’invito che – come lui stesso ha sottolineato – gli aveva rivolto l’arcivescovo di Catania, mons. Luigi Renna.
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In città
Rievocazione Arbëreshë con corteo in costumi d’epoca: Biancavilla alle origini
Evento culturale giunto alla settima edizione: un mix di storia, leggenda e tradizioni religiose
Torna a Biancavilla, domenica 28 settembre, a partire dalla ore 18.30, la “Rievocazione Arbëreshë”, giunta alla sua settima edizione. Evento che evoca le origini di Biancavilla, la fondazione ad opera di un gruppo di profughi epiroti in un mix di storia, leggende e tradizioni. Ci sarà un corteo che, partendo da Villa delle Favare, percorrerà la via Vittorio Emanuele fino a piazza Sant’Orsola per poi fare il percorso inverso e fermarsi a piazza Roma, ai piedi della basilica.
Il corteo sarà preceduto dal gonfalone Arbëreshë e quello di Biancavilla, da sbandieratori, musici, giocolieri vari con la partecipazione del Rione Matrice di Motta S. Anastasia. A seguire, i figuranti delle nobili famiglie Masi, Basile ed altre, i Papas, la carrozza trainata da cavalli che trasporta Giorgio Castriota, il grande Scanderbeg, il quadro della Madonna, la statuetta di San Zenone. Verrà così riproposta in pompa magna e con fastosi costumi rigorosamente d‘epoca l’arrivo di quei profughi alla fine del 1400, consentita da Gian Tommaso Moncada, conte di Adernò, che per loro chiese ed ottenne dal Regno di Sicilia la licentia populandi.
L’associazione “Rievocazioni Storiche Arberesche” propone la storica sfilata per le vie cittadine, ottenendo un vasto e sempre crescente consenso dei biancavillesi e dei paesi vicini. L’attività promossa dall’associazione tende a far conoscere e riscoprire le nostre origini. Da gennaio 2024, l’associazione ha un nuovo direttivo con Pietro Finocchiaro (presidente), Elsa Vittoria Sangiorgio (vicepresidente), Enzo Meccia (segretario-tesoriere) e i revisori dei conti Rosa Castelli e Rosa Lanza. Direttrice artistica della manifestazione è Graziella Milazzo.
Quest’anno la manifestazione sarà arricchita dalla presenza di Enzo Meccia, cultore di storia locale, che dialogherà con Graziella Milazzo, per chiarire meglio gli aspetti meramente storici dell’arrivo dei profughi nella terra di Callicari o Pojo Russo.
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