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Dino Caporlingua si dimette, Giuseppe Cantarella in Consiglio

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Giuseppe Cantarella subentra a Dino Caporlingua

Al Consiglio Comunale si dimette Dino Caporlingua, entra Giuseppe Cantarella, primo dei non eletti della lista “Rinnoviamo Biancavilla”, lista a sostegno dell’allora candidato sindaco Antonio Bonanno. Un avvicendamento che avviene a pochi mesi dalle elezioni amministrative.

Caporlingua, integrato nel gruppo di Forza Italia, ha annunciato la decisione nel corso dell’ultima seduta consiliare e la formalizzerà settimana prossima.

«Fare il consigliere comunale –scrive in una nota– è stata un esperienza entusiasmante, un’esperienza che mi ha trasmesso tanto e che mi ha permesso di crescere tantissimo. In questi anni ho compreso cosa significhi occuparsi del proprio paese, ho maturato la consapevolezza che dedicarsi in prima persona verso la propria città è un compito difficile che deve essere preso con impegno e dedizione. Questo è ciò che ho fatto attraverso diverse battaglie che ho sposato e portato avanti, una su tutte la bonifica e messa in sicurezza della Sp 156».

«Mi dimetto –specifica Caporlingua– perché ho sempre ritenuto che la parola e gli accordi di partito devono essere sempre rispettati. Credo inoltre che la politica si può e deve soprattutto essere fatta senza l’attaccamento alla poltrona, pertanto mi dimetto ma resto in campo a disposizione dei cittadini e soprattutto per costruire un paese migliore insieme al mio fraterno amico Antonio Bonanno e tutta la nostra comunità politica. Al neoconsigliere auguro un buon lavoro ed un grosso in bocca a lupo».

Giuseppe Cantarella è un nome e volto noto a Biancavilla per essere il titolare dello storico “B.B. King”, protagonista della movida e della vivacità del centro storico ed artefice di quella attrattiva esercitata da via Umberto e piazza Annunziata.

«Ringrazio Dino Caporlingua per quanto fatto da consigliere nell’interesse dei cittadini – commenta l’on. Salvo Pogliese, coordinatore provinciale di Forza Italia ed eurodeputato –  queste sue spontanee dimissioni dimostrano come l’intero gruppo di Rinnoviamo Biancavilla sia coeso e abbia come unico scopo impegnarsi per la Comunità biancavillese, e non certo rimanere attaccati a poltrone e strapuntini. Faccio i miei migliori auguri di buon lavoro al subentrante Giuseppe Cantarella».

«Quello che contraddistingue il nostro gruppo politico – rileva Antonio Bonanno – è la coerenza e l’onestà, che per noi costituiscono valori imprescindibili. Dino Caporlingua non è per me un comune militante politico, ma è un fratello, una spalla, e una persona su cui contare sempre. Per questo lo ringrazio, per il suo impegno attivo e puntuale nell’avere svolto il suo ruolo da consigliere sempre a testa alta. Auguro al neo consigliere Giuseppe Cantarella di continuare il lavoro svolto dal suo predecessore e di raccogliere la staffetta dell’impegno e dello spirito di servizio, sicuro che non ci deluderà».

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Politica

Il sindaco Bonanno ricorda il 25 Aprile, ma dimentica la parola “fascismo”

Il presidente del Pd, Alfio Distefano: «Così si rischia di snaturare il significato di questa ricorrenza»

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Un momento della commemorazione dello scorso anno

«Nella Giornata del 25 Aprile, Festa della Liberazione, i valori democratici vanno affermati con nettezza e nel fare ciò bisogna esprime l’avversione a tutti i regimi totalitari e autoritari che restringono la libertà. La celebrazione della nostra ritrovata libertà deve aiutarci a comprendere e rafforzare il ruolo dell’Italia nel mondo come imprescindibile baluardo di democrazia. Viva la libertà, Viva la democrazia, Viva l’Italia».

Con queste parole, il sindaco di Biancavilla, Antonio Bonanno, ha ricordato la ricorrenza della Liberazione. Ma, come accaduto anche in anni precedenti, non ha pronunciato la parola “fascismo”. C’è il riferimento ad una generica «avversione a tutti i regimi totalitari e autoritari», ma senza citare il dato storico della caduta della dittatura di Mussolini e della cacciata dei nazisti di Hitler. Dettaglio che non è passato inosservato. Un atteggiamento peraltro in linea con quello della presidente Giorgia Meloni e della sua maggioranza. Ma si può celebrare la Liberazione, omettendo di ricordare l’occupazione nazifascista?

L’intervento di Alfio Distefano

Così, a margine del 25 aprile, è il presidente del Partito democratico di Biancavilla, Alfio Distefano, ad affidare ad una nota stampa la sua riflessione.

«Le parole – scrive Distefano – rischiano di snaturare il profondo significato di questa ricorrenza, strumentalizzandola in modo inaccettabile. Il 25 aprile non è, come affermato dal sindaco e da parte della sua giunta, una semplice giornata commemorativa dei caduti di tutte le guerre o una celebrazione generica contro i regimi totalitari. Si tratta, piuttosto, di una data ben precisa che segna un momento fondamentale nella storia del nostro Paese: la liberazione dal regime nazifascista, avvenuta nel 1945 grazie al sacrificio dei partigiani e all’impegno congiunto di tutte le forze antifasciste. È un giorno in cui dovremmo riflettere sul coraggio e la determinazione dei partigiani italiani che, con grande sacrificio e rischio personale, lottarono per l’ideale di libertà e democrazia».

Distefano sottolinea ancora che «celebrare il 25 aprile significa non solo onorare la memoria di chi ha combattuto e dato la vita per la libertà, ma anche riaffermare con forza i valori antifascisti che sono alla base della Repubblica Italiana. Valori che, come recita la nostra Costituzione, ripudiano la guerra e la violenza e pongono al centro la tutela dei diritti umani e la democrazia».

«Distorsione della memoria storica»

«Ritengo inaccettabile – specifica il presidente del Pd – che i rappresentanti delle istituzioni, come Sindaco e Giunta comunale, possano mettere in discussione il significato profondo del 25 aprile, alimentando una pericolosa distorsione della memoria storica, dove tale strumentalizzazione rischia di offendere la memoria di chi ha combattuto e di minare i valori stessi su cui si fonda la nostra democrazia».

Da qui, dunque, la richiesta di Distefano rivolta agli amministratori comunali ad «impegnarsi a promuovere una corretta e consapevole celebrazione del 25 aprile, commemorare questa giornata con il rispetto che merita e che sia occasione di riflessione e di riaffermazione dei valori antifascisti che uniscono l’Italia».

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