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Istituzioni

«No a fuochi e botti di mezzanotte a Biancavilla nelle feste di compleanno»

Il sindaco Bonanno sollecita le forze dell’ordine per contrastare la rumorosa e incivile consuetudine

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«Si può festeggiare con una bottiglia di spumante, non c’è bisogno di esplodere fuochi d’artificio».

Il sindaco Antonio Bonanno si scaglia contro la prassi incivile, allo scoccare della mezzanotte, di sparare i fuochi in eventi privati. Accade praticamente ogni sera, in piazza Sgriccio, in piazza Don Bosco, in zona Solaris, in piazza Giovanni XXIII e in altre aree del paese.

«A Biancavilla – specifica il primo cittadino – rischia di diventare una consuetudine questa “trovata” rumorosa di festeggiare il compleanno con i botti. Svegliati di soprassalto dall’esplosione dei fuochi d’artificio, molti cittadini mi segnalano la fastidiosa invasione sonora».

Per questo, Bonanno ricorda che per «chi in preda a un entusiasmo eccessivo decide di festeggiare in maniera rumorosa, l’articolo 659 del Codice Penale prevede una sanzione per il reato di disturbo alla quiete pubblica».

«Ho chiesto alle forze dell’ordine che operano nel nostro territorio – assicura il sindaco – di vigilare affinché le “feste coi botti” smettano di essere la fastidiosa abitudine che stanno per diventare. Chi rispetta la tranquillità dei cittadini stappi una bottiglia di spumante, quindi, e lasci stare i fuochi d’artificio».

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Associazionismo

L’Avis di Biancavilla è senza una sede, il Comune offre i locali dell’ex macello

Il sindaco Antonio Bonanno: «Abbiamo sempre supportato l’associazione e continueremo a farlo»

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I locali dell’ex macello di via Taranto, a Biancavilla, sono a piano terra e si prestano alle esigenze del volontariato, anche perché per anni utilizzati da associazioni locali. Per queste ragioni, il Comune di Biancavilla mette a disposizione dell’Avis alcune stanze.

È questa la soluzione del sindaco Antonio Bonanno per andare incontro alla sezione “Nino Tropea”, costretta a lasciare i locali del vecchio plesso ospedaliero di via Guglielmo Marconi (dove era ospitata dal 2018), in quanto l’Asp deve avviare i lavori per realizzare la “Casa di comunità”.

L’Avis di Biancavilla si ritrova al momento senza una sede, come spesso è successo nei 38 anni della sua storia. Circostanza che pregiudica lo svolgimento della sua attività, che è stata sempre in crescita, al punto che nel 2024 ha raggiunto il record delle 560 sacche di sangue raccolte. Da qui, l’appello lanciato, anche attraverso il nostro giornale, affinché si possa trovare un immobile idoneo.

Il sindaco Bonanno aveva già incontrato i vertici dell’associazione, prospettando l’offerta di un paio di stanze dell’ex macello comunale. Allo stato attuale ci sono dei lavori di riqualificazione dell’edificio: quelli interni sono ultimati, mancano da completare gli spazi esterni. Bisognerà attendere.

«Ho detto loro che alcune stanze dell’ex macello le mettiamo a disposizione, una volta finite le opere in corso. Nel frattempo, inoltre, abbiamo dato disponibilità – dice il primo cittadino – dei locali comunali di via Chieti per consentire il deposito degli arredi. Abbiamo sempre supportato l’Avis in quanto associazione meritevole del nostro territorio. C’era stata la nostra intercessione con l’Asp anche nel 2018, quando l’associazione trovò collocazione nei locali del vecchio plesso ospedaliero. Continueremo ad essere a fianco dell’Avis».

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Istituzioni

Biancavilla accogliente: altri due marocchini diventano cittadini italiani

Cerimonia di giuramento davanti al sindaco Antonio Bonanno: un esempio di integrazione riuscita

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Abdelhalim Baha Eddime, 41 anni, e Bouchaib Maazouf, 42, entrambi di origine marocchina, sono ufficialmente diventati cittadini italiani. I due lavoratori hanno pronunciato il giuramento alla Repubblica Italiana, davanti al sindaco Antonio Bonanno con la fascia tricolore. Atto conclusivo della procedura prevista dalla legge per il riconoscimento della cittadinanza.

«I due nuovi cittadini italiani vivono da anni a Biancavilla con le loro famiglie. Da noi hanno trovato lavoro. Sono l’esempio migliore di una riuscita integrazione socio-lavorativa degli stranieri nel territorio», ha detto il primo cittadino, a margine della breve cerimonia nell’aula consiliare.

La storia dei due marocchini – l’ennesima che vi raccontiamo – rappresenta un modello di integrazione riuscita, sia dal punto di vista sociale che lavorativo, e testimonia come l’inclusione possa diventare realtà attraverso il lavoro, la stabilità e la partecipazione alla vita della comunità.

La cittadinanza concessa a Baha Eddime e Maazouf richiama il dettaglio demografico della comunità marocchina a Biancavilla, che oggi rappresenta il terzo gruppo di stranieri più numeroso in città, dopo quello di origine rumena e albanese. Una comunità che nel tempo ha saputo radicarsi e contribuire attivamente al tessuto economico e sociale locale.

La dimostrazione più visibile è l’apertura della moschea intitolata alla Madonna, nel settembre 2020. Un luogo di culto riferimento per i musulmani di Biancavilla, in gran parte di provenienza marocchina. Ma anche una base per un dialogo interreligioso e culturale, che ha avuto più volte la visita ufficiale del sindaco Antonio Bonanno, anche in occasione del ramadam del 2022 con il console del Regno del Marocco, Boutaina Bouabid.

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