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Cronaca

Sull’autobus Biancavilla-Adrano con 100 gr. di marijuana: arrestato 15enne

Meticolosi appostamenti degli agenti di polizia, il ragazzino aveva tutto l’occorrente per lo spaccio

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La Polizia di Stato ha arrestato un minorenne per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. È quanto è successo ad Adrano. Uomini del Commissariato di Polizia hanno sorpreso un quindicenne a bordo di un autobus di linea diretto ad Adrano, proveniente da Biancavilla.

Sospettando che il ragazzo avesse con sè sostanze stupefacenti, gli agenti hanno organizzato meticolosi appostamenti e pedinamento, volti a sorprendere il presunto giovane spacciatore.

Avuta contezza che sarebbe arrivato, a bordo di autobus, da Biancavilla, gli agenti alla fermata della stazione di quel comune sono saliti a bordo. Avvicinatisi al giovane, hanno subito avvertito un odore penetrante provenire dal suo zaino. Sospettando che si trattasse di stupefacente, hanno atteso che l’autobus arrivasse ad Adrano e che il ragazzo scendesse.

Così sceso dall’autobus, il giovane è stato bloccato e gli agenti hanno proceduto alla perquisizione dello zainetto. All’interno rinvenuti 100 grammi di marijuana, chiusa in un sacchetto in cellophane, e materiale per il confezionamento delle dosi: un bilancino di precisione, numerose bustine in plastica trasparente euna mini spillatrice per pinzettare le bustine.

Avuta pertanto la piena contezza del fatto che il giovane detenesse la marijuana non per farne uso personale bensì per spacciarla in città, si procedeva al suo arresto per il delitto di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

Terminate le operazioni di fotosegnalamento presso il Commissariato, su indicazione dell’Autorità giudiziaria il minorenne è stato associato presso il Centro di prima accoglienza di Catania.

© RIPRODUZIONE RUISERVATA

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Cronaca

Amianto, casalinga morta a 55 anni: chiesto risarcimento di 500mila euro

Causa contro il Comune ma è difficile provare responsabilità, il sindaco: «Ci sono gli indennizzi»

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© Foto Biancavilla Oggi

Non era mai accaduto da quando Biancavilla sa di convivere con la minaccia del minerale-killer: la fluoroedenite di monte Calvario, simile all’amianto, fonte di un inquinamento naturale che ha determinato decine di morti per tumore alla pleura. Ma adesso, al palazzo comunale, una famiglia che ha perso una persona cara a causa del mesotelioma chiede ora un risarcimento di 500mila euro.

Sono passati 26 anni dall’evidenza dei dati epidemiologici e 21 dalla scoperta e identificazione della fibra, riconosciuta a livello internazionale come “nuovo minerale” con proprietà altamente cancerogene. In tutti questi anni, nessuno aveva tentato una causa al Comune. Eppure, di morti per questa neoplasia che non lascia scampo, Biancavilla ne conta dal 1988 ad oggi circa 70, anche se la stima è che quelli reali siano almeno il doppio.

La causa civile al Tribunale di Catania

Tra questi, una donna di 55 anni, casalinga, deceduta nel 2012. Sono stati il marito e due figli ad avviare il procedimento alla sezione civile del Tribunale di Catania, adducendo una responsabilità con culpa in omittendo. Si punta il dito sul Comune per presunte omissioni nell’obbligo di tutelare la salute pubblica, soprattutto dopo che cause ed effetti dell’incidenza eccessiva di mesotelioma a Biancavilla sono stati ampiamente documentati dalla letteratura scientifica.

Una causa legittima, ma dal verdetto non così scontato per la famiglia biancavillese. La mobilitazione istituzionale, a partire dal 1997, per affrontare la problematica, non è mai mancata. Tenendo conto, poi, del lunghissimo periodo di incubazione tipico di questa patologia tumorale, i decessi finora avvenuti sono da considerare conseguenze di un’esposizione al rischio cominciata ben prima della fine degli anni ’90, quando il paese ha preso coscienza dell’esistenza del minerale-killer. Ad ogni modo, l’esito della causa civile dovrebbe arrivare il prossimo ottobre.

Aperta la strada dell’indennizzo una tantum

Se la strada dei risarcimenti si presume dallo sbocco incerto, quella da percorrere per vittime e famigliari delle vittime riguarda gli indennizzi. Fino a pochi anni fa anche questa possibilità – riservata solo a lavoratori esposti al rischio amianto – era impensabile da applicare alla realtà di Biancavilla. Ma interventi parlamentari e ministeriali hanno riconosciuto l’unicità del caso Biancavilla. Un cambio di rotta possibile anche dopo che la fluoroedenite è stata riconosciuta cancerogena dall’International Agency for Research on Cancer, riunita a Lione con 21 esperti di 10 paesi europei.

«Si sta lavorando – conferma a Biancavilla Oggi il sindaco Antonio Bonanno – agli indennizzi ai familiari delle vittime dell’esposizione ambientale. Vittime che per la prima volta vengono equiparate a coloro che si sono ammalati per esposizione lavorativa». Per queste ragioni, «ci stiamo interfacciando con l’Animil», l’Associazione Nazionale fra Lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro.

«È stato possibile – sottolinea il primo cittadino – aumentare i fondi nell’ultima finanziaria. Nel decreto Milleproroghe sono state facilitate, inoltre, le procedure per ottenere un indennizzo una tantum, quantificato in 15mila euro, la cui erogazione compete all’Inail».

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