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Fuori città

Il barber Peppe Diolosà, un pezzo di Biancavilla al Mondiale di Parigi

Campionato in Francia tra i migliori acconciatori: ai piedi della Torre Eiffel sventola il Tricolore

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Un nuovo traguardo raggiunto, un nuovo trofeo da aggiungere alla ricca collezione. La rappresentanza “Fiam Italia” ha partecipato e vinto la prestigiosa Coppa del mondo 2022 a Parigi.

Della Federazione Italiana Acconciatori Misti fa parte pure il barber biancavillese Giuseppe “Peppe” Diolosà, che non ha fatto mancare al team il suo supporto, forte dell’esperienza accumulata in tanti anni di lavoro sul campo.

«Sono stati due giorni intensi ed emozionanti, frutto di tanto duro lavoro», sottolinea la squadra che ha gareggiato contro i migliori del mondo. Una squadra composta da Luigi Forrestiero, presidente Fiam Italia, Pasquale Mincione, direttore generale Fiam, e Mario Piccinino, allenatore coach. Tutti -nell’immancabile foto di rito- ai piedi della Torre Eiifel a mostrare il trofeo, sbentolando i colori della bandiera italiana.

Un traguardo che vede coinvolta anche Biancavilla con la presenza di Giuseppe Diolosà, il parrucchiere di via dei Mandorli, noto per essersi già distinto in campionati nazionali ed internazionali.

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Cultura

L’omaggio di Salvo Ardizzone alla memoria del maestro Franco Zeffirelli

L’artista biancavillese racconta il suo incontro, quand’era ancora studente, con il grande regista italiano

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Nello scenografico complesso di San Firenze, sede della Fondazione Franco Zeffirelli, consegnata l’opera dell’artista siciliano Salvo Ardizzone, originario di Biancavilla, dedicata al maestro del cinema italiano: “I Zeffiretti FZ 2023” acrilico 80×80.

Il dipinto rappresenta un giovane Zeffirelli del periodo del Gesù di Nazaret, circondato dagli “zeffiretti” dell’idomeneo di Mozart tanto amati dalla mamma Alaide. E poi tanto “viola” e tanti “gigli”, che rappresentano la sua amata Fiorentina.

«Ho incontrato il Maestro – ricorda l’artista biancavillese – nella primavera del 1993, lui stava girando il film “Storia di una Capinera” a Catania, io frequentavo l’Accademia di Belle Arti e stavo realizzando la mia tesi “Gesù nel cinema: secondo Pasolini, Zeffirelli e Jewison”, tre modi di vedere la figura di Gesù. È chiaro che di Zeffirelli mi sono soffermato sul “Gesù di Nazaret”, che considero il kolossal non solo della mia adolescenza ma anche di tutti i tempi».

«Tramite le suore benedettine, visto che una mia compagna di classe lo era, mi procurai – prosegue Ardizzone – un appuntamento con il Maestro all’interno del set. Nonostante siano passati esattamente 30 anni, lo ricordo come se fosse oggi. Lui saliva la “scalinata Alessi”, dove c’era anche il suo hotel di appoggio, considerando che lui aveva anche un caravan. Finita la salita si avvicinò a me, nonostante ci fosse un gruppetto di persone e mi disse: “Sei tu il ragazzo della tesi?”. Io in maniera emozionata gli risposi “sì”. Mi prese la mano e la bacio, dicendo “Grazie”. Ho ancora impresso questo momento nei miei pensieri e lo porterò con me».

Se il Gesù di Nazaret e Fratello sole, sorella luna mi hanno emozionato per le verità evangeliche e storiche, Storia di una Capinera e Romeo e Giulietta, mi legano di più alle emozioni amorose, che tutti noi abbiamo dentro il nostro cuore. La stessa cosa si può dire di Amore senza fine. Per parafrasare Callas forever, posso dire Zeffirelli forever».

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