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Gatto morto (forse avvelenato) dentro un sacco davanti ad un’abitazione
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Macabra scoperta davanti una porta di ingresso di una casa di via Trapani, a Biancavilla. Sul gradino dell’abitazione è stato trovato un sacco nero (quello solitamente usato per la spazzatura) con all’interno un gatto morto.
La segnalazione arriva dall’associazione di volontariato Gepa, che adesso sta tentando di comprendere i contorni della vicenda.
«Abbiamo avuto segnalazione da parte di un volontario –spiega Dino Petralia, presidente della Gepa – che ha trovato questo gattino, davanti l’abitazione, dentro un sacchetto. Non sappiamo cosa sia successo. Non sembra che l’animale sia stato investito. Forse qualcuno l’ha ucciso, avvelenandolo, per poi metterlo nel sacchetto, anche se è una ipotesi che non vorremmo possa essere fondata».
Una comunicazione al comando della polizia municipale sarà inoltrata da parte dell’associazione di volontariato biancavillese.
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Installazione antenna 5G, le suore salesiane: «Noi non c’entriamo niente»
Intervento delle Figlie di Maria Ausiliatrice a proposito dell’impianto sull’edificio in cui sono ospitate
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«Come Figlie di Maria Ausiliatrice esprimiamo comprensione per le preoccupazioni espresse. Siamo fiduciose che chi ha responsabilità e competenza prenda decisioni rispettose della sicurezza e della salute dei cittadini».
Lo scrivono in una nota stampa le Figlie di Maria Ausiliatrice di Biancavilla, a proposito della installazione di un’antenna 5G sull’edificio di via Mongibello in cui sono da sempre ospitate.
Sulla vicenda gli abitanti della zona hanno manifestato il loro dissenso e il Comune aveva presentato un ricorso contro l’installazione, bocciato dal Tar.
C’è chi ha chiamato in causa le suore salesiane, a sproposito. Ed ora arrivano le loro puntualizzazioni.
«La notizia dell’installazione delle antenne 5G – scrivono – ha destato ansia e preoccupazione per molti. Ci sembra doveroso fornire alcune chiarificazioni. La sede di via Mongibello è di proprietà dell’Ipab Casa del fanciullo “Francesca Messina”.
Tra l’Ipab e l’ente delle Figlie di Maria Ausiliatrice è in essere un comodato d’uso gratuito dei locali per l’abitazione delle suore e le attività pastorali da loro animate».
«L’azienda che sta provvedendo all’installazione delle antenne – viene specificato – non ha alcun contratto in essere né in forma diretta né indiretta con le Figlie di Maria Ausiliatrice. Circa un anno fa la direttrice dell’istituto ha ricevuto la semplice informazione della decisione in oggetto da parte dell’Ipab».
Le suore, dunque, non hanno alcun ruolo formale nell’iter per la collocazione dell’impianto. Resta il fatto che le entrate economiche destinate all’Ipab, per consentire sul proprio tetto l’installazione dell’antenna, non c’è dubbio che avranno un beneficio indiretto pure sulle Figlie di Maria Ausiliatrice. In mancanza di introiti, il mantenimento dell’immobile e l’ospitalità riservata alle suore potrebbero non essere così scontate.
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