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Gatto morto (forse avvelenato) dentro un sacco davanti ad un’abitazione
Macabra scoperta davanti una porta di ingresso di una casa di via Trapani, a Biancavilla. Sul gradino dell’abitazione è stato trovato un sacco nero (quello solitamente usato per la spazzatura) con all’interno un gatto morto.
La segnalazione arriva dall’associazione di volontariato Gepa, che adesso sta tentando di comprendere i contorni della vicenda.
«Abbiamo avuto segnalazione da parte di un volontario –spiega Dino Petralia, presidente della Gepa – che ha trovato questo gattino, davanti l’abitazione, dentro un sacchetto. Non sappiamo cosa sia successo. Non sembra che l’animale sia stato investito. Forse qualcuno l’ha ucciso, avvelenandolo, per poi metterlo nel sacchetto, anche se è una ipotesi che non vorremmo possa essere fondata».
Una comunicazione al comando della polizia municipale sarà inoltrata da parte dell’associazione di volontariato biancavillese.
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Ecco la “sala mortuaria” dell’ospedale di Biancavilla: una grave offesa alla dignità
Le condizioni ignobili di un luogo che dovrebbe accogliere con rispetto la persona deceduta e i loro familiari
Muri scrostati e mancanza di pulizia. Uno spazio ristrettissimo. Un ripiano rivestito di marmo (non in acciaio, come dovrebbe essere). Ripiano su cui sono evidenti, come nell’annesso lavandino, residui (organici?) che mostrano una mancanza di sanificazione minima. È qui che vengono appoggiate le salme. Un condizionatore d’aria, in alto sul muro, posto al di sopra di una piccola grata di ferro arrugginito.
È questa la camera mortuaria dell’ospedale “Maria Santissima Addolorata” di Biancavilla. Ma sembra un ripostiglio, ricavato in una stanzetta di fronte al vecchio pronto soccorso del plesso di via Cristoforo Colombo. Una porta in legno, un catenaccio e una targa: “Sala mortuaria”. Biancavilla Oggi vi mostra come si presenta, nel video che qui pubblichiamo.
Il luogo – a due passi dalla direzione sanitaria – è un’offesa al decoro e alla dignità che bisognerebbe riservare ai pazienti deceduti in reparto. Salme collocate qui, in attesa della vestizione funebre, della sistemazione nella bara e della consegna ai familiari. Un’attesa durante la quale gli operatori delle pompe funebri sono costretti a muoversi in pochissimo spazio. I parenti del paziente deceduto possono soltanto stazionare fuori, all’aperto, dove si trovano alcuni vecchi sedili in plastica.
Un’indecenza, tra muffa e ruggine. Una realtà poco conosciuta della struttura ospedaliera di Biancavilla, ma che rappresenta una triste esperienza per i familiari che hanno dovuto affrontare il decesso di un proprio caro in ospedale. Riesce difficile comprendere come nella nuova struttura ospedaliera non sia stata prevista o non ancora realizzata una sala mortuaria degna ad ospitare la persona deceduta e ad accogliere i familiari. Una questione di civiltà e di umanità. È una pretesa eccessiva?
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