Chiesa
Saluto festoso per padre Zappalà, che dopo 18 anni lascia l’Annunziata


di Alessandro Rapisarda
I gruppi giovanili della “Annunziata” hanno organizzato una festa per salutare padre Giovambattista Zappalà, che a breve lascerà la parrocchia, dopo averla guidata per 18 anni.
Sono proprio loro, che con il parroco sono cresciuti, a vivere questo cambiamento con rammarico. Ma fiduciosi, allo stesso tempo, di trovare nel successore, padre Antonino Tomasello, una altrettanto buona guida, alla pari dell’attuale parroco.
«Con padre Giovanni – racconta una delle ragazze del gruppo Sicomoro – siamo cresciuti, con lui abbiamo fatto comunione e cresima, ci ha seguiti anche dopo, sino ad accompagnare alcuni di noi al matrimonio, sarà triste non vederlo più nel suo ufficio, era ormai per noi una figura familiare che mancherà alla nostra quotidianità. Cercheremo di ricreare lo stesso rapporto con padre Tomasello».
Erano circa un centinaio, provenienti dai vari gruppi e dalle varie realtà della parrocchia, i ragazzi che, stretti attorno a Giovambattista, hanno organizzato l’incontro all’oratorio estivo “Don Bosco”, per lasciare un ricordo di questi anni trascorsi insieme.
Ricordo, che i ragazzi hanno voluto sintetizzare in una targa, donata al parroco, con incisi i ringraziamenti ed una frase di San Giovanni Maria Vianney, protettore dei parroci.
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Chiesa
La reliquia di Sant’Agata portata tra i reparti dell’ospedale di Biancavilla
Un modo per coinvolgere i fedeli -soprattutto ammalati e sofferenti- di tutta la diocesi etnea


La reliquia di Sant’Agata portata tra i pazienti ricoverati all’ospedale “Maria Santissima Addolorata” di Biancavilla. Un giro tra i reparti avvenuta con il vicario parrocchiale e canonico organista della basilica di Catania, mons. Giuseppe Maieli. Con lui, anche il cappellano dell’ospedale, fra’ Antonio Vitanza, e il direttore sanitario Mario Patanè.
In occasione della visita, presente anche il sindaco di Biancavilla, Antonio Bonanno. Celebrata una messa.
L’iniziativa rientra nell’ambito dei preparativi per i festeggiamenti della patrona di Catania. Un modo per coinvolgere i fedeli -soprattutto ammalati e sofferenti- di tutta la diocesi, di cui Sant’Agata è protettrice.
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