Connect with us

Cronaca

A giudizio per omicidio colposo due medici dell’ospedale di Biancavilla

Published

on

Carmelo Viaggio, all’epoca dei fatti era diventato padre da qualche mese

Processo sulla morte (avvenuta nel 2013) di Carmelo Viaggio, 29enne di Adrano, militare della Guardia di finanza. Annunciato dossier sul funzionamento del nosocomio da inviare all’assessore alla Sanità.

 

di Vittorio Fiorenza

Due medici dell’ospedale di Biancavilla rinviati a giudizio per omicidio colposo. Saranno processati per la morte, nel 2013, di Carmelo Viaggio, un adranita 29enne, militare della Guardia di Finanza. Il giovane (che era diventato padre da appena un mese) era giunto al pronto soccorso per un malore.

I medici non avrebbero proceduto «al corretto inquadramento diagnostico e a praticare corretta terapia insulinica in paziente con scompenso metabolico, cagionando il suo decesso». Decesso poi avvenuto a Caltagirone, dov’era stato trasferito in extremis.

Un procedimento complesso, tra richieste di archiviazioni ed ordinanza di imputazione coatta. L’ultimo passaggio, davanti al Gup Daniela Monaco Crea, con il rinvio a giudizio dei due medici, assistiti dagli avv. Barbera ed Eloisa Tringali. Il processo si aprirà a giugno.

L’avv. Francesco Navarria assiste, invece, Mary Mirabella, moglie della vittima. «Affronteremo il processo per gli aspetti penali ed allo stesso tempo –annuncia l’avv. Navarria– invieremo un dossier al neo assessore alla Sanità per valutare il funzionamento dell’ospedale di Biancavilla e del 118».

Agli atti, anche le registrazioni telefoniche degli operatori nelle fasi drammatiche in cui il giovane stava morendo. In parallelo, avviata azione civile nei confronti dell’Asp di Catania.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Advertisement


Click to comment

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.

Cronaca

Stranieri sfruttati sul lavoro: nei guai biancavillese a capo di una cooperativa

L’uomo, presidente del Consiglio di amministrazione, denunciato assieme ad altre due persone

Published

on

Un 32enne di Biancavilla, con precedenti penali, è fra i tre denunciati dal Nucleo Ispettorato del Lavoro di Catania nell’ambito di controlli contro lavoro irregolare e caporalato. L’uomo, presidente del consiglio di amministrazione di una cooperativa agricola, è ritenuto responsabile di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro.

I controlli hanno portato alla luce un sistema illecito di reclutamento e impiego della manodopera. Le vittime sono due lavoratori stranieri in condizioni di forte vulnerabilità.

Oltre al biancavillese, sono sotto indagine un 38enne marocchino residente ad Adrano, incensurato, che agiva come caporale e intermediario per conto della stessa cooperativa, e un altro 38enne di Scordia, con precedenti, che di fatto collaborava con l’azienda.

Secondo quanto emerso dagli accertamenti, i lavoratori extracomunitari venivano impiegati in condizioni lavorative ritenute altamente degradanti. Evidenziati retribuzioni ben al di sotto di quanto previsto dal contratto collettivo nazionale, turni di lavoro eccessivi e ambienti privi delle minime misure di sicurezza.

L’indagato di origini marocchine è inoltre accusato di estorsione. Avrebbe minacciato uno dei due lavoratori di licenziamento se non gli avesse restituito parte della già esigua paga percepita.

A conclusione delle attività, i due lavoratori sono stati affidati a una struttura protetta, gestita da un’organizzazione internazionale per le migrazioni. Adesso potranno ricevere assistenza e protezione.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Continue Reading

Cronaca

Evade dai domiciliari per le sigarette alla moglie: «È un inferno se non fuma»

Singolare “giustificazione” di un 52enne residente a Biancavilla in giro con la bicicletta a Catania

Published

on

I carabinieri della stazione di Catania Playa hanno arrestato un pregiudicato 52enne, residente a Biancavilla ma domiciliato a Catania, nella zona di Ippocampo di Mare. L’uomo doveva trovarsi ai domiciliari per reati contro il patrimonio. Però, i militari lo hanno sorpreso mentre, in bici, percorreva via San Francesco La Rena. Ha tentato di passare inosservato con il volto coperto da cappuccio e sciarpa, ma è stato fermato e identificato.

Di fronte alla constatazione della violazione, il 52enne ha cercato di giustificare la sua presenza fuori casa con una spiegazione singolare. Ha sostenuto di essere uscito per acquistare le sigarette alla moglie, una “accanita fumatrice” che, in mancanza di nicotina, si sarebbe irritata al punto da trasformare la giornata in un “inferno domestico”.

Una giustificazione che non ha però evitato l’arresto, eseguito sulla base degli elementi raccolti e ora al vaglio dell’Autorità Giudiziaria, che ha convalidato il provvedimento e disposto il ripristino della misura degli arresti domiciliari.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Continue Reading
Advertisement

DOSSIER MAFIA

I più letti

Registrazione al Tribunale di Catania n. 25/2016
Iscrizione al Roc n. 36315
Direttore responsabile: Vittorio Fiorenza

━━━━━
Nel rispetto dei lettori e a garanzia della propria indipendenza, "Biancavilla Oggi" non chiede e rifiuta finanziamenti, contributi, sponsorizzazioni, patrocini onerosi da parte del Comune di Biancavilla, di forze politiche e soggetti locali con ruoli di rappresentanza istituzionale o ad essi riconducibili.
━━━━━