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Cronaca

Maestra “manesca” al 2° Circolo, parla la dirigente Titti Gennaro

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Schiaffi, pugni e umiliazioni. Maestra elementare di 61 anni interdetta per 12 mesi ed indagata per maltrattamenti agli alunni di quarta. Stupore e cautela dal capo d’istituto.

 

di Vittorio Fiorenza

Per tenere a bada gli alunni e procedere con le interrogazioni o le normali attività didattiche, non si sarebbe limitata ad alzare la voce o a sgridare. I suoi metodi, secondo le testimonianze di alcuni genitori che hanno trovato elementi di conferma nelle intercettazioni ambientali, erano da ritenere “maneschi”. Tirate di orecchie, schiaffi, pugni in testa e strattonamenti nei confronti dei bambini.

Una prassi che, lo scorso anno scolastico, avrebbe fatto parte delle giornate di una quarta classe del Secondo circolo didattico di Biancavilla (non specifichiamo il plesso), istituzione che negli anni ha collezionato riconoscimenti di eccellenza per la qualità didattica e gestionale.

Fino alla scorsa settimana ha svolto regolare servizio, ma adesso, l’insegnante, una 61enne, è stata interdetta per un anno e resta sotto indagine per il reato di maltrattamento.

Sono stati alcuni genitori a rivolgersi alla stazione dei carabinieri, raccontando una serie di episodi di offese, mortificazioni e atteggiamenti minacciosi nei confronti dei piccoli di 9 anni. Da qui, l’avvio delle indagini, sotto il coordinamento della Procura di Catania. In classe sono state messe delle telecamere nascoste e registrate le attività quotidiane.

«In un’occasione –fa sapere la Procura– una delle alunne, piangendo, confermava di aver ricevuto alcuni schiaffi dalla maestra, aggiungendo che ad essere picchiato era spesso un suo compagno di classe».

Dal Palazzo di giustizia di Catania si sottolinea «la metodicità delle condotte ed il loro carattere violento e offensivo, la violazione dei doveri pubblicistici ed educativi e la mancanza di segni di ravvedimento critico» da parte della maestra elementare.

Stupore e cautela, con parole misurate, da parte della dirigente scolastica Titti Gennaro: «Agli atti, l’insegnante non è stata mai destinataria di azioni disciplinari né di alcun provvedimento scritto. I genitori non si sono mai rivolti a me, ma ho saputo la vicenda dalla polizia giudiziaria, che ci ha chiesto collaborazione e noi l’abbiamo data, secondo quanto era nelle nostre possibilità. Il provvedimento di interdizione per l’insegnante a me è stato notificato mercoledì».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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4 Comments

4 Comments

  1. Arazio

    9 Ottobre 2017 at 10:28

    Quando andavo a scuola elementare io e parlo fine anni 80 avevo una maestra MOSTRO di Biancavilla che ci ammazzava di botte solo perche a suo modo di dire eravamo “vivaci”.. percosse ..ceffoni ..insulti.. ce le dava con tutta la sua forza tanto che a farsi male era anche lei. Cosi un giorno tramite suo cognato si muni’ di un pezzo di legno lungo 1,50cm circa e bello spesso e quando il sangue le andava al cervello come una matta scatenava la sua ira perdendo il controllo.. afferrava il primo che gli capitava.. per cui con la mano sinistra ci teneva per un braccio o per il collo o per i capelli.. a seconda.. e con l’altro avendo il legno ce le dava sulle gambe sulla schiena sulle spalle e dove prendeva prima. Un giorno un mio compagno ha avuto il coraggio di confessare alla madre le violenze di questo MOSTRO che durante tali aggressioni con un unghia gli taglio’ il sopracciglio inferiore.. la madre arrivata a scuola volle delle spiegazioni e lei risposte IN LACRIME (naturalmente di coccodrillo) che non era stata lei e che in realta’ il bimbo si era fatto male da solo con una pallonata. Cosi’ un altro nostro compagnetto, presente anch’egli nel momento della brutalita’, intervenne dicendo che stava mentendo e che in realta’ fosse stata lei mentre lo picchiava.. dovevate vedere la faccia della maestra MOSTRO .. gli occhi le sono diventati rossi e i capelli dritti… non appena la mamma se ne ando’ va a prendere il bimbo che oso’ contrastarla e con una violenza allucinante lo rimepii di botte.. cosi’ lui provo’ a scappare per il corridoio ma lei lo inseguiva entrato in classe con le spalle al muro si sedette su di una sedia accucciato sul tavolo ..con le mani sulla testa per proteggersi.. arrivata la BESTIA scateno’ tutta la sua rabbia colpendolo ripetutamente scaricando destra e sinistra sin quando non si é stancata e snervata. Tutto quello che ho detto e’ vero e ancora oggi dopo tanti anni provo rabbia ed e’ solo un esempio di tutto quello che accadeva in quella classe -lager- in 5 anni di scuola. Una telecamera bisognava metterla in quella la dentro chissa’ cosa avrebbe suscitato in questi giorni.. non come adesso che non appena li sfiorano o fanno qualche vociata gia’ si parla di “violenza”. Queste cose non le dimentichero’ mai. In questi tempi si parla tanto di violenza alle donne ma non si parla e non si condanna MAI quando invece sono le “sante” donne a commetterle.. violenze non solo fisiche.

  2. andonella

    7 Ottobre 2017 at 11:19

    buongiorno,
    non è giusto condannare nemmeno santificare le persone ma come mai le madri non hanno avvisato la dirigente scolastica? Come mai hanno agito in malafede? Perchè se avevano certi sentori non trasferivano il proprio figlio in un altra classe senza tanto clamore?
    E’ sbagliato “crocifiggere” una persona dopo tanti anni di servizio. All’ improvviso è nato un mostro? Non ci credo e condivido in pieno quanto detto da “JAFFIU”.
    La prossima volta un normale confronto tra madri, maestra, dirigente in maniera costruttiva per non “demolire” quanto di buono ha fatto, fa e farà questa scuola, eccellenza assoluta nella istruzione dei nostri/vostri figli.
    Speriamo bene per il bene dei nostri/vostri figli.

    • Maria

      9 Ottobre 2017 at 21:46

      Di pende che maestre sono si può parlare civilmente ma se sono aroganti e maleducati come la maestra che ha avuto mio figlio che per 5 Anni ha sopportato lui ed io hanno fatto bene che sono arrivati a questo punto perché se penso che forse è la stessa maestra se lo merita perché non solo gridava come una pazza tirava gli orecchi lanciava anche le cose le minacciava che se rancondavano ai genitori quello che faceva a scuola le picchiava e tante altre cose quando ci andavo perché mio figlio aveva sembre l orecchio nero mi mortificava anche a me e pure a mio marito una volta mi a detto pure morta di fame che se non mi tenevano i bidelli la picchiavo perché usciva veleno dalla sua bocca ho fatto di tutto io e le altre mamme abbiamo parlato anche con la direttrice ma niente e un altra mamma e andata anche oltre ma niente quella ha tolto suo figlio dalla scuola io lo volevo fare anche pero essendo che ne avevo un altro figlio che freguenta la scuola li non potevo fare uno in una e l altro in un altra e lo dovuta apportare per 5 anni ora sono passati 4. anni mio figlio va alle superiori e nessuno mai si è lamentato del suo comportamento Solo questa scema di maestra ma spero tanto che sia la stessa così anche se sono passati 4 anni avrò la mia soddisfazione

  3. jaffiu

    6 Ottobre 2017 at 17:41

    Una volta i maestri ci bacchettavano e il genitore a casa diceva il maestro ha fatto bene vuol dire che te li sei meritati ,adesso ai figli Non puoi dire più niente viene il genitore o ti minaccia o ti denuncia .io questa maestra manco la conosco ma credo avrà esagerato ?forse ma mi chiedo un’insegnante di 61 anni con una classe colma di ragazzini magari molto vivaci come fa espletare il suo compito? Io credo che a quella età bisogna già essere in pensione ,la si dipingere come un mostro ,ma credo che molti genitori con la propria protezione non assolvono del tutto i propri compiti e neppure lo stato e magari quella maestra nella sua spossatezza ha cercato di sostituirsi a loro

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Cronaca

Tre studentesse travolte da una moto, grave una ragazza di Biancavilla

Incidente a Paternò: le tre compagne stavano camminando per raggiungere la fermata dell’autobus

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Incidente stradale nei pressi del Parco del Sole, lungo Corso Italia, a Paternò. Una moto, guidata da un 17enne di Santa Maria di Licodia, ha investito tre ragazze che stavano attraversando la strada.

Tra i feriti, una ragazza di 16 anni di Biancavilla è stata trasferita in elisoccorso dal campo sportivo “Falcone Borsellino” all’ospedale “Cannizzaro” di Catania. Le sue condizioni sarebbero gravi, avendo riportato un trauma cranico-facciale. Le altre due giovani coinvolte, una 16enne e una 18enne, entrambe di Santa Maria di Licodia, hanno riportato fratture agli arti e lesioni a milza e polmoni.

Le tre ragazze, studentesse del Liceo Scientifico “Enrico Fermi”, stavano attraversando la strada per raggiungere la fermata dell’autobus che le avrebbe riportate a casa dopo la scuola.

Gli agenti della polizia municipale di Paternò hanno effettuato i rilievi per ricostruire la dinamica dell’incidente. La moto è stata posta sotto sequestro. Il traffico nella zona è stato temporaneamente deviato per consentire le operazioni di soccorso e i controlli delle forze dell’ordine.

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Cronaca

Consegnati soldi e gioielli, truffata un’anziana di Biancavilla: due arresti

Le dettagliate indagini condotte dai carabinieri hanno consentito di risalire subito ai malfattori

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Erano riusciti a farsi consegnare contanti e gioielli da una 88enne di Biancavilla, con la “sceneggiatura”, ben congeniata. Un finto avvocato ha contattato la vittima sull’utenza telefonica di casa, allarmandola con la falsa notizia di un grave incidente stradale provocato dal figlio. Per questo motivo, dunque, l’anziana madre, per evitare le spiacevoli conseguenze legali prospettate dal truffatore, ha consegnato ad un finto appartenente alle Forze dell’Ordine denaro e gioielli.

Questa volta, però, i Carabinieri di Biancavilla e di Catania, sono riusciti ad arrestare i malviventi: due 19enni catanesi. Le indagini sono scattate non appena la signora, sentito il figlio, ha compreso il raggiro, decidendo di denunciare tutto ai carabinieri di Biancavilla.

I militari hanno immediatamente avviato le indagini, mettendo in campo tutte le pattuglie disponibili e analizzando, in prima battuta, tutte le telecamere di videosorveglianza della zona, dalle quali sono riusciti a risalire all’autovettura adoperata dai truffatori, una Fiat 500 noleggiata a Catania poche ore prima.

Allertati, dunque, i colleghi della Compagnia di Catania Fontanarossa, anche i colleghi di Librino si sono messi sulle tracce dei malfattori, individuando l’autonoleggio e acquisendo i documenti di uno dei due giovani. Poi, mediante analisi tecniche e accertamenti presso la banca dati in uso alle Forze di Polizia, gli investigatori hanno ricostruito il percorso effettuato dall’auto, accertando che quel giorno era stata a Biancavilla e si era fermata davanti alla casa della vittima, per poi rientrare a Catania.

Le varie pattuglie in campo hanno perciò predisposto un servizio di osservazione a distanza, beccando poi i due giovanissimi truffatori mentre stavano riconsegnando l’utilitaria, convinti di averla fatta franca. I due, portati in caserma e arrestati, devono rispondere di truffa aggravata. Il giudice ha convalidato gli arresti, sottoponendo i due giovani ai domiciliari.

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