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Sembra una fogna, qui ci si ammazza e si muore eppure #BiancavillaèBella

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La parte onesta di questa città rappresenta sicuramente la maggioranza ed è necessario che qualcuno di noi (cittadini) si metta a difendere la dignità del nostro “paese”, la sua cultura e soprattutto la sua gente. Questa è una lettera che desidero scrivere non solo ai miei concittadini ma anche e soprattutto a coloro i quali guardano la nostra cittadina da fuori i suoi confini.

Biancavilla è una città che oltre ad avere numerose attività commerciali, vanta nel suo territorio tantissime industrie e aziende di successo.  Per capire quanto laboriosi siano i biancavillesi bisognerebbe svegliarsi intorno alle 5 e mezza e farsi un giro per vedere quanti sono i padri di famiglia che vanno a guadagnare qualcosa da portare a tavola per i propri figli.

Poi bisognerebbe andare in campagna e osservare con stupore l’amore che i piccoli proprietari terrieri mettono nel coltivare quel piccolo pezzo di terra; coltivato con dedizione o per lavoro o per aumentare a fine mese la proprie pensione oppure per piacere, così da avere i propri prodotti a casa.

Poi, ritornando in paese, vi consiglio di passare dalle chiese, opere d’arte dove i sacerdoti offrono aiuto alle famiglie che ne hanno bisogno e alle anime che lo chiedono o che semplicemente lo fanno capire. Mentre siete in paese salite più su verso le vigne dove troverete prima un grande centro riabilitativo di cui ogni cittadino è orgoglioso, poi una casa famiglia che accoglie chiunque ne abbia bisogno.

Siete stanchi? Andate a prendere un caffè in uno dei tantissimi bar della nostra città dove troverete sicuramente la simpatia dei proprietari e dei banconisti. Ma prima di pranzare dovete andare a visitare la nostra basilica barocca progettata da Carlo Sada e guardare negli occhi l’icona bizantina di Maria dell’Elemosina.

Bene, ora è giunto il momento di andare a pranzo: potete scegliere fra una moltitudine di locali dove la cucina è curata e si mangia in modo eccellente.

Ora riposatevi un po’ perché la vita notturna dei Biancavillesi è lunga. In quante città della provincia di Catania alle 22 avete la possibilità di trovare più di 10 locali dove andare a consumare un ottimo cocktail ed ascoltare musica live? A Biancavilla (quasi 25 mila abitanti) è la prassi di venerdì. Troverete un sacco di locali dove andare prima a mangiare una pizza (probabilmente la più buona della provincia) e  poi una decina di pub che vi offrono musica live e ottimi cocktail, a fine serata se siete di fuori città e volete restare un altro po’ nessun problema tra B&B ed hotel non manca il luogo dove passare la notte.

Quando leggete delle cose brutte che accadono qui, non pensate che questa sia una città invivibile, brutta e cattiva perché noi, che siamo la parte sana e siamo cittadini orgogliosi, ogni giorno cerchiamo di rendere questa città bella e lavoriamo e produciamo con sacrifici.

Tante sono le cose che non vanno bene Nonostante in tanti, in troppi, si impegnino a farla sembrare brutta, a farla sembrare una fogna dove si spara e si muore. Io lo ripeto e lo grido ancora più forte ‪#‎BiancavillaèBella !

PS Ho dimenticato a nominare tutti i personaggi storici o importanti, ma se sei un giovane dico solo che se Facebook non ha dei bug o se gli aerei su cui voli sono più sicuri, il merito è di un giovane matematico biancavillese.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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2 Commenti

2 Commenti

  1. Gianfranco

    1 Dicembre 2015 at 18:15

    Egregio Giuseppe Bua, anche se è passato un mese dalla pubbilcazione di questo post, voglio accodarmi allo spirito positivo che ha espresso in questa sua “lettera ai concittadini” alla quale ha dato una connotazione da quasi spot pubblicitario della nostra cittadina e che ho molto apprezzato; serve anche essere positivi.

    In merito alla dignità del ns paese, più che “difenderla” (la difesa si attua quando si è attaccati e non mi sembra questo il caso), secondo me è necessario valorizzarla fortemente attraverso una vera e forte presa di coscienza e indignazione (questa sì!) da parte della maggioranza dei cittadini almeno sugli aspetti più negativi che costringono solo a sognare una città vivibile dignitosamente; proprio un anno fa dal vostro blog Alessandro Scaccianoce sperava di poter sentire dal tg (e far sentire ai suoi colleghi milanesi) che Biancavilla è il più bel posto del mondo, oppure Alessio Leotta che chiedeva a Babbo Natale 10 cose per Biancavilla, ma forse Babbo Natale ha fatto un’altra strada.

    Io sono uno di coloro che guardano Biancavilla fuori dai confini, anche se la frequento diversi mesi all’anno ed essendoci nato e cresciuto fino ad una certa età, l’ho anche vissuta e conosciuta molto bene; sono passati 36 anni da quando sono andato via e speravo che ad esempio le due nuove generazioni che mi hanno succeduto avessero uno spirito di cambiamento radicale magari supportati da quelli della mia generazione che non sono esenti da critiche (me compreso).

    Rispetto delle Regole, Senso Civico, Educazione nei Modi e nelle Parole, Rispetto della Cosa Pubblica, Rispetto dell’Ambiente, principi che spesso contestiamo ai Governanti ma che di fatto sono sempre responsabilità di ognuno di noi; se la strada è sporca di rifiuti, se non ci si ferma ai passaggi pedonali, se i vasi con le piante sono pieni di cicche e bottiglie, se si va in moto senza casco, se le gradinate della chiesa sono piene di lattine,………………………….è colpa dell’Amministrazione Comunale? Se tutti ci facciamo gli affari nostri e ci disinteressiamo o peggio critichiamo senza fornire proposte o soluzioni…..è colpa degli altri?

    Certamente l’Amministrazione Comunale non brilla quanto a comportamenti, esempi visibilità: cambi di poltrone, grida politiche e asservimento di partiti, tutte cose che non hanno niente a che vedere con un’efficace governo e gestione delle risorse comuni al servizio dei cittadini, ma è anche vero che siamo tutti ottimi allenatori di calcio e tutti ottimi politici con la verità in tasca.

    Voglio molto bene a Biancavilla ed è proprio per questo che “mi arrabbio” e mi chiedo dov’è e dove è stata fino adesso la famosa Società Civile che non si indigna più, che si gira dall’altra parte o è sprofondata nel disinteresse e nell’apatia.
    o peggio ancora, prendendo spunto dal titolo del vostro blog, ha preso il vizio di stare zitti.
    Complimenti alla vostra informazione e continuate così; io vi seguo con piacere.
    Un saluto

  2. Alessandro Pulvirenti

    3 Novembre 2015 at 20:06

    Informatico Biancavillese, non matematico. Un certo Dino…

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Premio Scanderbeg (e alla memoria), buona idea riconoscere i meriti però…

Note a margine dell’evento promosso dalla Presidenza del Consiglio Comunale a Villa delle Favare

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Ho letto con piacere dell’esistenza del premio Scanderbeg, istituito dal Comune di Biancavilla e, nello specifico, dalla Presidenza del Consiglio Comunale. L’idea che le nostre istituzioni vogliano dare merito e riconoscimento a personalità che si siano distinte in ambiti professionali o di impegno civico, culturale, sociale o volontaristico mi sembra valida e da sostenere.

Ci sono, tuttavia, due osservazioni che spontaneamente nascono dalla lettura delle cronache dell’evento di premiazione, avvenuto a Villa delle Favare.

Scegliere di stilare un ampio ventaglio di premiati rischia, nel giro di qualche anno, di esaurire il numero di meritevoli a cui conferire il riconoscimento. O quantomeno si rischia di individuare personalità via via “minori” rispetto a quelli già chiamati sul palco. In altre parole: meglio scegliere, per ogni edizione, pochi ma farlo con criterio, evitando motivazioni troppo generiche.

Altro aspetto che è saltato alla mia attenzione è la categoria del “premio alla memoria”. Non è inusuale che certi riconoscimenti vengano dati post mortem. Di solito accade per scomparse premature o improvvise.

Nel caso della manifestazione del Comune di Biancavilla sembra, invece, che si tratti di una categoria fissa, da riproporre ogni anno. L’idea, in questo caso, non fa altro che certificare la disattenzione che in passato l’istituzione comunale ha avuto nei confronti dei biancavillesi meritevoli.

I premi si danno in vita, non dopo la morte! Sembra si voglia colmare l’indifferenza che sindaci e consiglieri hanno mostrato nel passato. Cosa vera, ma ormai è troppo tardi. Vogliamo dare un premio, dunque, alla memoria per Antonio Bruno e farci perdonare le malignità riservate prima e dopo la sua morte o l’oblio che ne è seguito per decenni? Guardiamo avanti.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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