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Cronaca

Ruba gasolio da una spazzatrice, fermato netturbino della Dusty

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carabinieri

I carabinieri della stazione di Biancavilla hanno fermato un operatore ecologico di 41 anni, dipendente della ditta Dusty, che nel centro etneo si occupa del servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani. L’accusa è di furto aggravato.

I militari dell’Arma hanno sorpreso l’uomo nel deposito dell’azienda, mentre rubava del gasolio, prelevandolo dal serbatoio della spazzatrice che le era stata assegnata per travasarlo con destrezza in due taniche di circa 50 litri ciascuna.

La quantità di carburante, una volta recuperata, è stata consegnata ad un responsabile dell’impresa del comparto di igiene ambientale.

Da parte della direzione della Dusty è stata avviata una procedura disciplinare nei confronti del dipendente sorpreso dai carabinieri.

«In effetti – si legge nella missiva inviata all’operatore ecologico – dal controllo delle schede carburante, la società aveva constatato, negli ultimi tre mesi, un eccessivo consumo, per cui era già stata posta una particolare attenzione a comportamenti che si sospettavano illeciti».

«Il furto di materiali e beni aziendali da parte del dipendente – si legge ancora – costituisce una gravissima violazione dei doveri comportamentali del lavoratore e determina una irrimediabile frattura del rapporto fiduciario».

Da qui, quindi, «la sospensione cautelare del servizio con effetto immediato e sino alla definizione della presente procedura disciplinare».

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Cronaca

Aggredisce e minaccia la madre: «Ora t’ammazzo», arrestato un 35enne

Intervento dei carabinieri, a seguito di un’accorata richiesta di aiuto di una donna maltrattata

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La telefonata ai carabinieri è arrivata da una casalinga 63enne. Un’accorata richiesta di aiuto. Ancora una volta, la donna era stata picchiata dal figlio, che pretendeva denaro per l’acquisto di alcol, droga o giocare ai video poker. Immediato l’intervento dei militari: arrestato un 35enne per maltrattamenti contro familiari ed estorsione.

Appena arrivati nell’abitazione, i carabinieri hanno trovato la donna attorniata dai familiari, marito e tre figli, tra cui il 35enne. La donna, che sin dà subito è apparsa emotivamente provata, pur non volendo affidarsi alle cure dei sanitari, nonostante mostrasse i segni delle percosse, soprattutto sulle braccia e sul collo, ha comunque deciso di confidarsi con i militari, raccontando quanto appena accaduto.

Dalla ricostruzione dei fatti, è quindi emerso come il figlio avrebbe da lei preteso l’ennesima somma di denaro, questa volta di 30 euro, che sarebbe riuscito ad ottenere solo dopo averla aggredita. In quel frangente, provvidenziale sarebbe stato l’intervento del padre 70enne, che in difesa della moglie, sarebbe intervenuto bloccando l’uomo.

Il 35enne, a quel punto, soddisfatto, dopo essere uscito per alcune ore, sarebbe rincasato solo in serata, completamente ubriaco, dando il via ad un nuovo litigio. Dopo aver fatto cadere una bottiglia di birra sul pavimento, si sarebbe infatti nuovamente scagliato contro la povera madre, dandole la colpa dell’accaduto. La reazione dell’uomo sarebbe stata minacciosa: «Colpa tua se la birra mi è caduta a terra, ora t’ammazzo». E poi si sarebbe scagliato contro una porta, danneggiandola insieme ad altre suppellettili.

Effettivamente, anche alla presenza dei militari, il 35enne non si è calmato, proseguendo anzi con le minacce alla madre: «Appena torno (dal carcere) t’ammazzo».

La donna aveva già presentato una denuncia nei confronti del figlio per analoghi fatti. Motivo per cui, i carabinieri hanno stavolta arrestato il 35enne, trasferendolo nel carcere di piazza Lanza, a Catania.

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