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Cronaca

Sara, l’ultima vittima sulla Ss 284: «Era una mamma affettuosa»

 

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Sara Tomasello, 44 anni e madre di due figli. È lei l’ultima vittima sulla Ss 284. L’incidente, nel tratto di Paternò, è stato causato da uno scontro frontale. Sull’altra auto, una famiglia licodiese: tre feriti.

 

di Vittorio Fiorenza

Mamma e lavoratrice. Rosaria Tomasello, da tutti conosciuta come Sara, 44 anni compiuti lo scorso 7 gennaio, era impiegata come cassiera presso Leroy Merlin, punto vendita di Etnapolis, a Belpasso. Viveva a Biancavilla con il marito Piero e i due figli: la grande questo mese compirà 15 anni, il piccolo ha 9 anni.

È lei l’ultima vittima sulla Ss 284. Un incidente che non le ha lasciato scampo. L’impatto, nel tratto di Paternò, è stato tra la Fiat Panda guidata dalla biancavillese e una Fiat Freemont, nella quale viaggiava una famiglia con padre, madre e figlia, di Santa Maria di Licodia.

I soccorsi arrivati sul posto con due ambulanze e l’elicottero del 118, constatato il decesso della 44enne, sono stati rivolti al nucleo familiare che occupava l’altra auto. I pompieri hanno lavorato parecchio per liberare l’uomo dalle lamiere per poi essere trasferito d’urgenza con il velivolo all’ospedale “Cannizzaro” di Catania. La moglie è stata trasportata all’ospedale “Maria Santissima Addolorata” di Biancavilla, mentre la figlia, 19enne, è stata portata al pronto soccorso dell’ospedale “Santissimo Salvatore” di Paternò.

Intervento anche dei vigili del fuoco del distaccamento di Paternò. Indagini e rilievi sono effettuati dai carabinieri della compagnia di Paternò.

Una tragedia. Che ha gettato nello sconforto quanti conoscevano la vittima. Da tutti, Sara viene descritta come «una donna in gamba e una mamma affettuosa».

Sul suo profilo Facebook, mesi addietro, aveva pubblicato un video con una citazione di Tiziano Terzani. Parole che oggi assumono il significato del suo ultimo, profondo messaggio: «E ricordati, io ci sarò. Ci sarò su nell’aria. Allora, ogni tanto, se mi vuoi parlare, mettiti da una parte, chiudi gli occhi e cercami. Ci si parla, non nel linguaggio della parole… ma nel silenzio».

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Cronaca

Un coltello lanciato in faccia alla moglie: arrestato marito violento

Intervento dei carabinieri: una storia di maltrattamenti in famiglia che dura da anni

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Momenti di tensione in un’abitazione di Biancavilla, alla periferia al confine con Adrano. Un disoccupato di 51 anni, con precedenti penali, è stato arrestato per maltrattamenti in famiglia, resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale.

I militari sono intervenuti dopo la telefonata della moglie, esasperata dopo l’ennesimo episodio di violenza subìto dal marito. I carabinieri hanno tranquillizzato la donna, scesa in strada ad attendere i soccorsi. Poi sono saliti al piano superiore, facendo accesso nell’appartamento dal quale si udiva l’uomo inveire violentemente contro i familiari.

In casa tutti i segni della violenza

In casa c’erano tutti i segni della violenza. Mobili e porte rotte e, sul pavimento, soprammobili in frantumi e cocci di vetro, oltre ad un libro che era stato dato alle fiamme nella cucina. L’uomo ha cominciato ad avanzare minacciosamente contro i militari, insultandoli in cerca di uno scontro. L’equipaggio, che aveva ben intuito le sue condizioni di alterazione psicofisica a causa dell’abuso di alcolici, non cedendo alle provocazioni, lo ha ricondotto alla calma.

Ascoltando la vittima, i militari hanno appreso che il 51enne aveva inveito contro la propria moglie per futili motivi e le aveva versato del detersivo per i piatti sui capelli, spargendolo anche per tutta la cucina. Con pazienza la donna si era lavata, subendo questo gesto inconsulto senza fiatare. Ma al suo ritorno in cucina, il marito aveva minacciato di ucciderla, lanciandole un coltello da cucina all’altezza del viso. Non è stata colpita solo grazie alla prontezza di riflessi della donna. A quel punto una figlia della coppia era intervenuta in difesa della madre. Ma anche lei era stata minacciata. Entrambi sono quindi scappate di casa, chiedendo aiuto.

L’uomo denunciato già nel 2016

Quando i Carabinieri hanno raccolto la querela, sono venuti a conoscenza del fatto che il 51enne non era nuovo a tali atteggiamenti aggressivi nei confronti di tutto il nucleo familiare. Nel 2016 era già stato denunciato dalla donna che, unitamente ai figli, era stata trasferita presso una comunità protetta. Tuttavia, era riuscito a convincere la moglie a tornare a vivere con lui e si faceva mantenere da lei, regolarmente impiegata, sperperando però lo stipendio alle slot machine. Con la continua minaccia di recarsi presso il luogo di lavoro di lei, infatti, si faceva consegnare il bancomat e lo adoperava per giocare alle “macchinette”.

Sulla base di tutti gli elementi di prova raccolti, l’uomo è stato arrestato e, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, che ne ha convalidato l’arresto, è stato condotto presso il carcere di Catania Piazza Lanza.

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