Cronaca
Era ai domiciliari, ma evade e minaccia l’ex moglie: ora è rinchiuso in carcere
Dal braccialetto elettronico alla cella: 34enne di Biancavilla arrestato dagli agenti di polizia di Adrano
Si era reso colpevole di furti con il metodo della “spaccata”, compiuti con altri complici, ai danni di alcuni esercizi commerciali. Era stato individuato ed arrestato dagli agenti del Commissariato di polizia di Adrano. Ora si trovava ai domiciliari per scontare la condanna per furto aggravato a 5 anni e 4 mesi. Ma l’uomo, un 34enne di Biancavilla, ha più volte violato gli obblighi imposti, assumendo una condotta incompatibile con il beneficio ottenuto del braccialetto elettronico.
L’uomo, infatti, era solito ricevere in casa persone non autorizzate e, cosa ancor più grave, si è reso responsabile del reato di evasione. In quest’ultimo caso, il 34enne ha lasciato la sua abitazione per recarsi ad Adrano a casa dell’ex moglie, rivolgendole minacce e insulti. In quella circostanza, il biancavillese è stato fermato giusto in tempo grazie all’immediato intervento dei poliziotti.
Sulla scorta dell’attività svolta dal Commissariato, la Procura di Catania ha chiesto e ottenuto l’aggravamento della misura. Infatti, il Gip ha disposto la revoca del beneficio degli arresti domiciliari e il conseguente trasferimento in carcere, dove il 34enne biancavillese sconterà la pena.
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Cronaca
Prende a pugni la moglie fino a farla sanguinare: arrestato un 46enne
La vittima trova il coraggio di denunciare, intervento dei carabinieri per bloccare un albanese
Pugni in testa e in faccia, fino a farla sanguinare. È l’ennesima storia di violenza contro una donna, a Biancavilla. Un 46enne di origini albanesi è stato arrestato dai carabinieri con l’accusa di maltrattamenti in famiglia, ai danni della moglie 45enne.
La pattuglia è stata messa in allarme dalla vicina di casa della vittima. Sentendo delle urla, è uscita in strada e ha visto la donna che scappava con il volto pieno di sangue. Poco prima, infatti, la signora sarebbe stata aggredita dal marito che, tornato a casa ubriaco, dapprima avrebbe dato dei forti pugni al muro e poi se la sarebbe presa con lei.
La donna era in camera da letto e non avrebbe nemmeno compreso quali fossero le accuse mosse dal marito quando lui, invece, avrebbe iniziato a colpirla con pugni alla testa, tenendo un cellulare nelle mani.
Atti violenti pure all’ospedale
Quando i militari hanno raggiunto l’abitazione della vittima, un’ambulanza l’aveva già trasportata al pronto soccorso dell’ospedale “Maria Santissima Addolorata”. I carabinieri, quindi, sono entrati in casa sua per comprendere cosa fosse accaduto. Tracce di sangue notate sulle pareti dell’ingresso, sulle lenzuola in camera da letto e anche su un cellulare rotto lasciato per terra. In cucina, invece, l’aggressore era riverso in terra, ubriaco. Per questo è stato richiesto l’intervento al 118.
All’ospedale cittadino, i medici hanno dovuto ricucire una ferita alla tempia della signora mentre l’uomo ha aggredito verbalmente i medici e i carabinieri, fino a scagliarsi contro questi ultimi e colpendone uno con una manata al petto.
Bloccato e messo in sicurezza, i medici hanno potuto medicarlo, mentre la donna, dimessa, ha deciso di denunciarlo, raccontando la serie di vessazioni e angherie che avrebbe subito nel corso del loro matrimonio e decidendo di trasferirsi a casa di suo fratello. Il 46 enne è stato, perciò, arrestato e collocato ai domiciliari, in un’abitazione diversa da quella coniugale.
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