Cronaca
Fuoco all’auto dello zio della sua ex Denunciato pregiudicato di 46 anni


I carabinieri della stazione di Biancavilla hanno denunciato alla Procura della Repubblica di Catania un pregiudicato 46enne per danneggiamento seguito da incendio.
I militari, a conclusione di una veloce attività investigativa, hanno accertato che l’uomo, la notte dello scorso 24 aprile, intorno alle ore 3, ha cosparso di liquido infiammabile una Fiat Punto, lasciata regolarmente parcheggiata dal proprietario in via Giuseppe Di Vittorio, incendiandola.
Il forte boato ha svegliato il vicinato ed il piromane, accortosi che era stato visto, si è liberato frettolosamente di un bidone di plastica, utilizzato per trasportare il liquido infiammabile, fuggendo a piedi per le vie limitrofe.
I militari, immediatamente intervenuti, sul posto hanno rinvenuto e sequestrato il bidone di plastica avviando le opportune indagini che hanno permesso di identificare il 46enne quale autore del gesto criminoso.
L’attività investigativa svolta dai carabinieri ha consentito inoltre di appurare che l’indagato avrebbe incendiato l’auto, di proprietà di un 54enne, perché quest’ultimo in più circostanze avrebbe difeso e soccorso la nipote, ex convivente del piromane e vittima da tempo di molestie, pedinamenti e minacce, in quanto non rassegnato per la fine della loro relazione sentimentale.
Biancavilla Oggi aveva già raccontato la vicenda dei presunti maltrattamenti e stalking che avrebbe subito la donna. Le indagini, su questo filone, sono già concluse e si va verso la richiesta di rinvio a giudizio dell’uomo, la cui posizione è ora aggravata da quest’ultima denuncia.
Oltre all’episodio di via Di Vittorio, nei giorni scorsi a Biancavilla si sono registrati altri incendi di auto, la cui matrice non è stato possibile appurare e su cui sono in corso le indagini dei carabinieri biancavillesi.
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Cronaca
Amianto, casalinga morta a 55 anni: chiesto risarcimento di 500mila euro
Causa contro il Comune ma è difficile provare responsabilità, il sindaco: «Ci sono gli indennizzi»


Non era mai accaduto da quando Biancavilla sa di convivere con la minaccia del minerale-killer: la fluoroedenite di monte Calvario, simile all’amianto, fonte di un inquinamento naturale che ha determinato decine di morti per tumore alla pleura. Ma adesso, al palazzo comunale, una famiglia che ha perso una persona cara a causa del mesotelioma chiede ora un risarcimento di 500mila euro.
Sono passati 26 anni dall’evidenza dei dati epidemiologici e 21 dalla scoperta e identificazione della fibra, riconosciuta a livello internazionale come “nuovo minerale” con proprietà altamente cancerogene. In tutti questi anni, nessuno aveva tentato una causa al Comune. Eppure, di morti per questa neoplasia che non lascia scampo, Biancavilla ne conta dal 1988 ad oggi circa 70, anche se la stima è che quelli reali siano almeno il doppio.
La causa civile al Tribunale di Catania
Tra questi, una donna di 55 anni, casalinga, deceduta nel 2012. Sono stati il marito e due figli ad avviare il procedimento alla sezione civile del Tribunale di Catania, adducendo una responsabilità con culpa in omittendo. Si punta il dito sul Comune per presunte omissioni nell’obbligo di tutelare la salute pubblica, soprattutto dopo che cause ed effetti dell’incidenza eccessiva di mesotelioma a Biancavilla sono stati ampiamente documentati dalla letteratura scientifica.
Una causa legittima, ma dal verdetto non così scontato per la famiglia biancavillese. La mobilitazione istituzionale, a partire dal 1997, per affrontare la problematica, non è mai mancata. Tenendo conto, poi, del lunghissimo periodo di incubazione tipico di questa patologia tumorale, i decessi finora avvenuti sono da considerare conseguenze di un’esposizione al rischio cominciata ben prima della fine degli anni ’90, quando il paese ha preso coscienza dell’esistenza del minerale-killer. Ad ogni modo, l’esito della causa civile dovrebbe arrivare il prossimo ottobre.
Aperta la strada dell’indennizzo una tantum
Se la strada dei risarcimenti si presume dallo sbocco incerto, quella da percorrere per vittime e famigliari delle vittime riguarda gli indennizzi. Fino a pochi anni fa anche questa possibilità – riservata solo a lavoratori esposti al rischio amianto – era impensabile da applicare alla realtà di Biancavilla. Ma interventi parlamentari e ministeriali hanno riconosciuto l’unicità del caso Biancavilla. Un cambio di rotta possibile anche dopo che la fluoroedenite è stata riconosciuta cancerogena dall’International Agency for Research on Cancer, riunita a Lione con 21 esperti di 10 paesi europei.
«Si sta lavorando – conferma a Biancavilla Oggi il sindaco Antonio Bonanno – agli indennizzi ai familiari delle vittime dell’esposizione ambientale. Vittime che per la prima volta vengono equiparate a coloro che si sono ammalati per esposizione lavorativa». Per queste ragioni, «ci stiamo interfacciando con l’Animil», l’Associazione Nazionale fra Lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro.
«È stato possibile – sottolinea il primo cittadino – aumentare i fondi nell’ultima finanziaria. Nel decreto Milleproroghe sono state facilitate, inoltre, le procedure per ottenere un indennizzo una tantum, quantificato in 15mila euro, la cui erogazione compete all’Inail».
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