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La Sicilia e l’alfabetizzazione digitale: a che punto siamo nel 2025?

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Nel 2025, la capacità di orientarsi nel mondo digitale non è più un’opzione, ma una condizione essenziale per partecipare pienamente alla vita economica e sociale. In Sicilia, la transizione verso un ecosistema tecnologico diffuso procede tra iniziative virtuose e ostacoli strutturali. La regione si confronta con un duplice scenario: da un lato, l’emergere di progetti educativi e infrastrutture digitali; dall’altro, la persistenza di disuguaglianze legate all’età, al reddito e al livello di istruzione. Monitorare l’evoluzione locale dell’alfabetizzazione digitale diventa dunque cruciale per leggere la direzione del cambiamento.

Una panoramica generale sul livello digitale del territorio

Nel 2025, l’alfabetizzazione digitale continua a rappresentare un elemento determinante per lo sviluppo economico e sociale di ogni territorio. La Sicilia ha affrontato una transizione complessa verso l’integrazione del digitale nella vita quotidiana dei cittadini e nel sistema pubblico locale. Sebbene negli ultimi anni siano stati avviati diversi programmi di modernizzazione, permane un divario tra competenze di base e diffusione degli strumenti digitali.

La digitalizzazione non coinvolge soltanto le strutture pubbliche, ma anche abitudini quotidiane come l’accesso ai servizi bancari online, il commercio elettronico o le interazioni con le piattaforme di intrattenimento. In questo panorama, anche il settore del gaming digitale ha conosciuto una rapida espansione, trainata da proposte affidabili come i nuovi casino consigliati da fuorirotta.org, che offrono esperienze di gioco regolamentate e accessibili, rispondendo alle esigenze di un pubblico sempre più connesso.

I dati sulle competenze digitali nella popolazione locale

Le statistiche relative al possesso delle competenze digitali in Sicilia nel 2025 indicano un quadro disomogeneo. Secondo i dati delle indagini regionali più recenti, la percentuale di cittadini tra i 18 e i 65 anni che dichiarano di saper utilizzare strumenti digitali di base, come browser, email e software di videoscrittura è in aumento. Tuttavia, solo una piccola parte si sente sufficientemente sicuro nell’interazione con sistemi pubblici digitalizzati (come SPID, PagoPA o portali sanitari regionali).

La fascia anagrafica con le maggiori competenze digitali si conferma quella compresa tra i 18 e i 34 anni, con oltre il 78% che si dichiara in grado di svolgere operazioni digitali in autonomia. Al contrario, tra gli over 60, meno del 35% utilizza internet con regolarità, e un numero ancora minore ha familiarità con le app.

Le iniziative pubbliche in ambito formativo e tecnologico

Negli ultimi anni, diversi progetti per migliorare l’accesso alla tecnologia digitale e accentuare le occasioni formative rivolte alla popolazione. Attraverso partenariati con centri di formazione e istituti scolastici, sono stati avviati corsi di alfabetizzazione digitale destinati a differenti gruppi: studenti, disoccupati, piccoli imprenditori e anziani.

Ai cittadini viene offerto supporto nella creazione e gestione dello SPID, nell’utilizzo del Fascicolo Sanitario Elettronico e nella redazione documentale mediante suite di produttività come quelle open source.

Il ruolo delle imprese e delle realtà associative locali

La rete imprenditoriale ha risposto in modo variegato alla trasformazione digitale, con risultati più evidenti nei settori manifatturiero e commerciale. Alcune piccole e medie imprese hanno avviato il processo di digitalizzazione interna, adottando strumenti gestionali avanzati, piattaforme per l’e-commerce e sistemi di contabilità integrata.

Nonostante ciò, le microimprese di tipo familiare faticano ancora ad adottare soluzioni digitali strutturate, limitandosi spesso all’uso basilare dei social media o della posta elettronica. Una delle problematiche segnalate con maggiore frequenza riguarda l’assenza di personale con adeguate competenze, che rende difficile l’integrazione di nuove tecnologie.

Importante è stato anche il contributo delle associazioni territoriali, che hanno promosso sportelli digitali itineranti e attività di tutoraggio individuale per abbattere le barriere di natura culturale e tecnologica. 

Le prospettive per il futuro digitale della città

L’evoluzione digitale presenta ancora margini di crescita rilevanti. I dati odierni mostrano segnali incoraggianti, ma al contempo certificano l’urgenza di un impegno strutturale e continuativo. La scala di intervento dovrà andare oltre la dimensione strettamente tecnica, includendo quella culturale. La familiarizzazione con il digitale non può limitarsi al solo apprendimento degli strumenti, ma necessità di sedimentarsi come pratica quotidiana e parte della cittadinanza attiva.

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Giro di vite a Catania, le forze dell’ordine chiudono una sala scommesse

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È stata disposta la chiusura temporanea per sette giorni di un centro scommesse situato nel quartiere Librino di Catania. Il provvedimento è scaturito dopo che ripetuti controlli delle forze dell’ordine hanno accertato la presenza costante e abituale di persone con gravi precedenti penali all’interno del locale. L’intervento, notificato al gestore nei giorni scorsi, è stato adottato in applicazione della normativa vigente per la tutela dell’ordine pubblico e della sicurezza dei cittadini, divenuta necessaria a causa del concreto rischio emerso dalle verifiche.

Può sembrare difficile immaginare come un’attività commerciale aperta al pubblico possa trasformarsi, suo malgrado, in un punto di ritrovo per individui con un passato criminale. Tuttavia, episodi come quello di Catania dimostrano che tale eventualità è reale.

Proprio questo rischio, ovvero quello di ritrovarsi inconsapevolmente a condividere gli stessi spazi con soggetti potenzialmente pericolosi, rappresenta un valido motivo per considerare con maggiore attenzione l’ambiente in cui si sceglie di passare il proprio tempo. Non c’è da stupirsi che sempre più giocatori preferiscano la sicurezza e la privacy garantite dalle piattaforme online di scommesse. Un’alternativa che elimina alla radice la possibilità di incorrere in simili frequentazioni, offrendo un’esperienza di gioco pienamente controllata.

I dettagli del provvedimento a Catania

L’operazione che ha portato alla chiusura del locale è il risultato di un’ampia attività di indagine condotta in un esteso arco temporale dagli agenti del Commissariato di pubblica sicurezza “Librino”. Le verifiche sul campo hanno permesso di documentare una frequentazione non occasionale del centro scommesse da parte di diversi soggetti già noti alle forze dell’ordine. I precedenti penali di queste persone includevano reati di particolare allarme sociale, tra cui ricettazione, spaccio di stupefacenti, danneggiamento, interruzione di pubblico servizio, attività di gestione dei rifiuti non autorizzata, furto aggravato e resistenza a pubblico ufficiale.

Di fronte a una situazione così compromessa, e una volta terminata l’istruttoria da parte della Divisione Polizia Amministrativa e Sociale, è stata disposta la sospensione dell’attività per sette giorni. La base giuridica del provvedimento è l’articolo 100 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza (TULPS), che conferisce all’Autorità di Pubblica Sicurezza il potere di sospendere temporaneamente le licenze commerciali quando si ravvisano pericoli per l’ordine pubblico e la sicurezza.

Un fenomeno di portata nazionale

L’episodio di Catania, tuttavia, non rappresenta un caso isolato, ma si inserisce in un quadro più ampio di controlli e interventi che le forze dell’ordine effettuano costantemente su tutto il territorio nazionale per garantire la legalità nel settore del gioco. A Torino, ad esempio, un’articolata indagine coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia ha smantellato un’associazione a delinquere finalizzata all’esercizio abusivo di scommesse, che operava da una sala a Trofarello attraverso un sofisticato sistema parallelo di piattaforme online e chat criptate.

Sempre nel capoluogo piemontese, nel quartiere di San Salvario, il questore ha sospeso per sette giorni la licenza di una sala gioco, anche in questo caso per la massiccia presenza di persone con precedenti penali e irregolari sul territorio, oltre a episodi di spaccio e aggressioni. La cronaca recente riporta anche interventi a Como, dove in una sala slot di Porlezza il gestore è stato sanzionato per aver violato le norme sul fumo, mentre a Carlazzo il titolare di un bar che raccoglieva scommesse senza alcuna autorizzazione è stato denunciato e la sua attività sospesa per cinque giorni.

Questi esempi dimostrano come l’attenzione delle autorità sia rivolta non solo a contrastare le infiltrazioni della criminalità, ma anche a sanzionare ogni tipo di violazione normativa, da quella amministrativa a quella penale, a tutela dell’intera comunità.

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Roma-Inter: un classico da scudetto tra rincorsa Nerazzurra e consolidamento Giallorosso

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Lo Stadio Olimpico si prepara a riaccendersi per una delle sfide più sentite e significative del campionato: il 18 ottobre 2025, la Roma ospiterà l’Inter per un big match valido per la settima giornata di Serie A. La posta in gioco è altissima, con implicazioni dirette per le zone nobili della classifica. La Roma, attualmente seconda, punta a difendere la sua posizione e a mantenere il ritmo della capolista, mentre l’Inter, quarta, ha l’assoluta necessità di fare bottino pieno per rientrare nella zona Champions League e accorciare le distanze in vetta.

La settimana che precede questa partita è stata scandita dagli impegni delle Nazionali, un fattore che aggiunge sempre un elemento di incertezza. Il successo finale, in un match così equilibrato, potrebbe dipendere proprio dallo stato di forma dei giocatori rientrati in extremis. Sul fronte nerazzurro, l’attenzione è tutta puntata su Ange-Yoan Bonny, il bomber che nell’ultima uscita ha sfoderato un clamoroso rating di 9.8. La sua fisicità, unita a una vena realizzativa impressionante, lo rende l’arma più pericolosa per sfondare la difesa giallorossa e capitalizzare ogni occasione da gol.

La Roma, consapevole della forza fisica avversaria, dovrà affidarsi alla tecnica e alla fantasia del suo trequartista, Matías Soulé. Con un rating di 7.9, l’argentino sarà il fulcro del gioco d’attacco giallorosso, l’uomo deputato a saltare il pressing interista e a creare superiorità numerica tra le linee. Il duello tattico si preannuncia affascinante: la solidità e l’aggressività dell’Inter contro l’estro e la rapidità di manovra della squadra di casa.

Un elemento che pesa come un macigno sulle spalle della Roma è il dato storico recente. Nelle ultime dieci sfide tra le due compagini, l’Inter ha dominato in ben otto occasioni, lasciando ai giallorossi solo due vittorie e nessun pareggio. Psicologicamente, questo trend non può essere ignorato. Tuttavia, le quote attuali raccontano una storia diversa, prefigurando un equilibrio estremo. L’Inter è indicata come leggermente favorita, anche se le quote di un successo nerazzurro e quelle di un pareggio sono molto vicine, a dimostrazione che il segno ‘X’ è un esito più che concreto. Per gli appassionati che cercano un’analisi approfondita e comparativa delle probabilità, piattaforme di riferimento come 1Red offrono dati aggiornati e utili per orientarsi, ma l’aria che si respira all’Olimpico suggerisce che sarà la tensione a dettare legge.

In campo, assisteremo a una battaglia di nervi, con entrambe le formazioni pronte a concedere poco. L’Inter cercherà di essere cinica, sfruttando la potenza di Bonny e la rapidità sulle fasce, mentre la Roma proverà a gestire il pallone con pazienza, cercando l’imbucata giusta di Soulé. Considerato l’equilibrio dei valori in campo, l’importanza del match per la classifica e il rischio di perdere terreno, è molto probabile che nessuna delle due squadre voglia esporsi eccessivamente. La previsione più sensata, in un pomeriggio che potrebbe essere dominato dalla paura di sbagliare, è un combattuto 1-1, un pareggio che scontenterebbe a metà entrambe, ma che rispecchierebbe al meglio le dinamiche di questo super classico del calcio italiano.

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