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Da Radio K2 a chirurgo internazionale: il dott. Giuseppe Strano torna in Sicilia

Medico di Biancavilla lascia il “Queen’s Hospital” di Londra per l’ospedale “Piemonte” di Messina

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Questa è la Biancavilla che ci piace

Da ragazzo ha studiato nella scuola media “Luigi Sturzo” e poi all’Industriale, ha frequentato la parrocchia “San Salvatore” (quando c’erano padre Brancato e padre Castellano), si è dilettato come speaker per Radio K2, ha condiviso diverse esperienze con il Cgs Life. È di Biancavilla una delle figure più prestigiose nel campo della chirurgia con un curriculum internazionale e vanto per la comunità clinico-scientifica di Messina e siciliana: il dott. Giuseppe Strano. Oggi, con una carriera costruita tra Italia e Regno Unito, il dott. Strano è tornato nella terra d’origine, in servizio in chirurgia generale e nell’emergenza-urgenza all’IRCCS “Bonino Pulejo” – Ospedale “Piemonte” di Messina, per portare l’innovazione e la competenza acquisita all’estero.

Dal “Garibaldi-Nesima” al “Queen’s Hospital”

Il suo è un percorso formativo di alto livello, cominciato all’Università di Catania, al “Vittorio Emanuele” e al “Garibaldi-Nesima”. Poi, l’esperienza nel Regno Unito: per oltre otto anni a Londra ha ricoperto il ruolo di Consultant General Surgeon presso il Queen’s Hospital di Romford, all’interno del Bhrut Nhs Trust. Qui ha avuto l’opportunità di sviluppare e perfezionare un innovativo sistema di gestione delle emergenze chirurgiche, il cosiddetto “Hot Clinic Pathway”, che ha riscosso grande successo per la sua efficienza, sicurezza e tempestività. Un modello nel panorama sanitario internazionale.

Un sistema simile dovrebbe essere implementato a Messina per garantire una gestione ancora più rapida ed efficace delle urgenze chirurgiche, migliorando l’offerta e la qualità dei servizi per i pazienti. «Il ritorno in Italia del dott. Strano rappresenta per noi un’occasione preziosa. Non solo un chirurgo esperto e innovativo, ma anche un professionista capace di integrare culture sanitarie differenti», ha detto il dott. Lombardo, responsabile di chirurgia generale.

Non solo ospedale: Strano è anche il fondatore di una piattaforma innovativa di telemedicina, sviluppata interamente con tecnologia proprietaria. Questo progetto, che sta velocemente guadagnando terreno nel Regno Unito. La carriera del chirurgo biancavillese è anche testimoniata da una solida produzione scientifica, con numerose pubblicazioni internazionali in chirurgia oncologica, urgenze addominali e, naturalmente, della telemedicina.

Le sue radici e il papà carabiniere

Un medico riconosciuto a livello internazionale, dunque. Il ritorno in Sicilia di Giuseppe Strano non è solo un ritorno fisico, ma anche un simbolo di come la passione, l’impegno e la formazione possano portare a risultati straordinari. Resta forte il legame con le sue radici. Un legame che con la città d’origine si consolida anche nel ricordo del padre, il compianto appuntato Salvatore Strano, che ha dedicato la sua vita al servizio dei Carabinieri di Biancavilla.

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Fu esponente Dc e direttore dell’Ufficio Postale: è morto a 90 anni Alfio Lanaia

Il sindaco Bonanno: «Biancavilla perde una figura perbene, coerente nei valori e attenta alla nostra città»

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È morto all’età di 90 anni, Alfio Lanaia. Nome e volto molto noti a Biancavilla per i ruoli pubblici che ha assunto sia in ambito politico che professionale. Esponente della Democrazia Cristiana, fu più volte consigliere comunale. Carica ricoperta dalla fine degli anni ’80 fino alla prima metà degli anni ’90, prima dell’era dell’elezione diretta dei sindaci. In anni successivi, fu anche segretario della Margherita, formazione moderata dello schieramento del Centrosinistra.

Lanaia fu per tanti anni direttore dell’Ufficio Postale di Biancavilla, ruolo che più di ogni altro gli ha permesso di essere a contatto quotidiano con i biancavillesi, che lo apprezzavano per i suoi modi e la sua disponibilità.

Il cordoglio del sindaco Bonanno

Sentimenti di cui si fa interprete il sindaco Antonio Bonanno, nel suo messaggio di cordoglio rivolto alla famiglia: «Per tutta la vita, si è speso con passione e senso civico per la nostra comunità. Lanaia è stato un cittadino esemplare, sempre pronto a mettere la sua esperienza e il suo impegno al servizio del bene comune».

E poi i ricordi personali del primo cittadino: «Lo conoscevo da tanti anni e l’ho sempre apprezzato sul piano umano: per la sua gentilezza, il rispetto verso gli altri, la sobrietà nei toni e nei modi, la disponibilità all’ascolto. Ho sempre stimato il suo modo garbato e deciso di contribuire alla crescita della città con idee, proposte e partecipazione attiva».

«Biancavilla – sottolinea il sindaco – perde una figura perbene, coerente nei valori e attenta al destino della nostra comunità». I funerali sono stati fissati nella parrocchia di San Salvatore, alle ore 16 del 4 settembre.

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Il dott. Alessio Leotta: «Possessioni demoniache? No, psicopatologie»

Studio condotto dal professionista biancavillese: l’importanza di affidarsi agli psicoterapeuti

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© Foto Biancavilla Oggi

La possessione demoniaca: un disturbo psicopatologico, un fenomeno culturale o entrambi? Su questo interrogativo uno studio è stato condotto dal dott. Alessio Leotta, psicologo e psicoterapeuta di Biancavilla e ipnotista della scuola di Milton Erickson. L’indagine, nell’ambito del master in “Psicodiagnostica clinica e forense”, ha riguardato aspetti patologici che si intrecciano a credenze, alimentate ancora oggi anche dalle autorità religiose.

Biancavilla è meta di persone provenienti da tutta la Sicilia, convinte di essere possedute da forze demoniache o vittime di malefici. Nella chiesa “Tutte grazie”, per scelta ecclesiastica, si svolgono preghiere di liberazione e, in alcuni casi, rituali di esorcismo. Così, centinaia di persone obiettivamente bisognose di cure si affidano al sacerdote e non allo psicoterapeuta.

«Nella mia tesi – spiega il dott. Alessio Leotta – ho cercato di chiarire i legami tra possessione diabolica e psicopatologia. Ho messo in luce come la possessione possa diventare un modo per spiegare il proprio disagio, deresponsabilizzandosi. Quando la sofferenza è insopportabile o socialmente inaccettabile, il soggetto può trovare una spiegazione nella presenza di un “demone”, attribuendogli la causa del suo male. È un comportamento che trasforma il dolore interiore in qualcosa di esterno, per trovare un senso e, spesso, anche una forma di sollievo o di accoglienza sociale».

Lo psicoterapeuta biancavillese ha seguito due casi clinici: due donne (non biancavillesi) che presentavano “sintomi” attribuiti da loro stesse alla cosiddetta “possessione diabolica”. In entrambi i casi, in realtà, un esame psicodiagnostico approfondito ha mostrato la presenza di disturbi dissociativi e tratti isterici, spesso legati a traumi o a condizioni di stress estremo. «Sono casi – spiega il dott. Leotta con il dovuto approccio scientifico – dimostrano come la “possessione” possa mascherare problematiche psicologiche profonde, e quanto sia importante non fermarsi all’apparenza, ma indagare più a fondo per aiutare davvero la persona».

Lo studio evidenzia, quindi, come la “possessione diabolica” si collochi su un continuum fra cultura e patologia. «Non possiamo pensare – sottolinea lo psicoterapeuta – di risolvere il fenomeno semplicemente, bollando tutto come superstizione, ma non possiamo nemmeno ignorare il rischio di trascurare quadri clinici seri. Attraverso la condizione di “possessione”, il soggetto comunica il suo dolore, i suoi conflitti, le sue paure».

Per affrontare situazioni di questo tipo occorrono un approccio multidisciplinare e un lungo percorso di terapia. Arrivare alla consapevolezza di affidarsi a un professionista è il primo, difficilissimo passo. Senza il quale, la patologia resta lì e, anzi, viene alimentata e aggravata da residuati culturali fuori dal tempo. Un loop da interrompere.

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